Agenzie Spaziali
| On 8 mesi ago

La NASA ha integrato due fotocamere di due diverse sonde, per foto lunari ad alta risoluzione

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In orbita attorno alla Luna sono presenti diversi satelliti, alcuni di questi servono come ponti radio fra la Luna e la Terra, altri sono in orbita per studiare la superficie e fotografarla. Dal 2009, una delle sonde più attive e utili in questa attività è la sonda LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter) della NASA. Dal 2022 è presente in orbita anche una sonda dell’Agenzia Spaziale Coreana (KARI), chiamata Danuri, con a bordo una fotocamera progettata e gestita dalla NASA.

Con la sonda LRO per esempio, si è riusciti a fotografare il cratere d’impatto della missione Luna 25. L’Agenzia Spaziale Americana è riuscita a combinare le immagini realizzate da queste due fotocamere, per realizzare una nuova modalità fotografica. In questo modo si sono valorizzate entrambe le caratteristiche delle due fotocamere.

Quella montata su LRO, è chiamata LROC (Lunar Reconnaissance Orbiter Camera), ed è specializzata nel rilevare i dettagli della superficie ben illuminata. Questa fotocamera non rende al meglio in condizioni di scarsa luminosità. Quella montata sulla sonda Danuri invece, è chiamata ShadowCam e come dice il suo nome, fa essenzialmente l’opposto. ShadowCam ha una sensibilità alla luce 200 volte maggiore di quella di LROC.

Questa maggiore sensibilità alla luce però, rende le foto di zone molto luminose estremamente sature. Unendo le caratteristiche delle due fotocamere si è realizzata la foto in questione, mostrata in copertina e qui di seguito con uno zoom. La foto ritrae il cratere Shackleton, e i dettagli delle zone in ombra sono stati ottenuti dalla ShadowCam, mentre le zone più illuminate con la LROC.

Uno zoom del cratere Shackleton in una immagine realizzata combinando la fotocamera della sonda LRO e quella della sonda Danuri. Credits: NASA

Con questa nuova modalità osservativa la NASA punta a realizzare una mappatura completa della superficie lunare, con particolare attenzione al Polo Sud lunare. Qui, le zone di maggiore importanza per il futuro delle esplorazioni lunari, sono proprio delle zone in ombra. La più grande quantità di ghiaccio d’acqua si trova infatti nelle zone perennemente in ombra dei crateri del Polo Sud, data la direzione quasi tangente alla superficie dei raggi solari. Per questo motivo, le temperature sono fra le più basse mai rilevate in tutto il sistema solare.

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