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20 luglio 1969: la missione Apollo 11 e l’attimo che cambiò il mondo

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Il 20 luglio 1969, il mondo si fermò per assistere a un evento che avrebbe cambiato per sempre la percezione del nostro posto nello spazio. Il modulo Eagle della missione Apollo 11, con Neil Armstrong e Buzz Aldrin a bordo, atterrò sulla Luna, segnando un punto di svolta nella storia dell’esplorazione umana. Mentre a 300mila km da noi, venivano pronunciate le parole “Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’Umanità“, centinaia di milioni di persone, incollate di fronte allo schermo di una tv, cambiarono per sempre.

Per la prima volta nella storia un essere umano posò il suo piede su un corpo celeste esterno al nostro Pianeta. Una frontiera dell’esplorazione che non è ancora stata superata. Oggi, 20 luglio 2023, sono passati 54 anni da quel giorno. Ancora non è stato portato un altro essere umano sulla superficie selenica dopo il Programma Apollo.

Prima del prossimo allunaggio

La missione Apollo 11 rappresentò un’impresa tecnologica senza precedenti. Il modulo lunare Eagle, progettato e costruito dalla Grumman Aircraft, doveva essere sufficientemente leggero per essere lanciato nello spazio e, allo stesso tempo, abbastanza robusto per atterrare sulla superficie lunare e proteggere i suoi occupanti. Questo richiese innovazioni significative in termini di materiali, design e ingegneria.

Il ruolo che fu di questo modulo Eagle, sarà svolto durante la missione Artemis 3 dalla Starship di SpaceX. Essa, al contrario di quanto fatto durante Apollo, sarà lanciata separatamente, essendo un sistema di lancio integrato al suo primo stadio, il Super Heavy. La Starship servirà a trasportare due astronauti dall’orbita lunare alla superficie. Attualmente SpaceX sta lavorando al secondo test di lancio del prototipo, il quale sarà eseguito entro la fine del 2023.

Render ufficiale di SpaceX che mostra la nuova Starship in versione lunare.

Successivamente dovranno eseguire decine di voli senza equipaggio, necessari per rendere operativa la Starship e allo stesso tempo testarne le varie componenti e operazioni di lancio. Infine verrà eseguito un volo di test con allunaggio, ma senza equipaggio. Questo ultimo test sarà eseguito nel 2025 o 2026, se tutto andrà secondo i piani.

Per Apollo 11 invece, il modulo di comando Columbia, progettato dalla North American Aviation, doveva essere in grado di gestire la vita a bordo per diversi giorni, ed è proprio qui che rimase Michael Collins mentre Armstrong e Aldrin scendevano sulla Luna.

Questo compito, durante Artemis 3 sarà eseguito dalla capsula Orion che trasporterà quattro astronauti dalla Terra fino all’orbita lunare, manterrà due di loro durante la missione sulla superficie, e poi riporterà tutti e quattro a casa.

La Terra vista dalla Orion a circa 92000 km di distanza, fotografata da una fotocamera posta su un pannello solare. In primo piano il modulo di servizio della Orion. Credits: NASA

Infine, il Saturn V, il razzo che ha lanciato l’Apollo 11 nello spazio. Con i suoi 110 metri di altezza e la capacità di generare oltre 3500 tonnellate di spinta, il Saturn V è rimasto il veicolo di lancio più potente mai costruito fino all’accensione di SLS a novembre 2022, il lanciatore di tutte le capsule Orion. Esso è stato poi superato dal primo prototipo di Super Heavy nel 2023, che invece lancerà la Starship nello spazio, e produce più del doppio della spinta dei due precedenti razzi.

L’aspetto politico

La missione Apollo 11 non fu solo un trionfo tecnologico, ma anche un evento politico di grande rilevanza. In piena Guerra Fredda, la corsa allo spazio tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica era vista come un campo di battaglia simbolico, ma non solo, per la supremazia globale. La sfida per arrivare sulla Luna per primi, fu tale che diverse analisi hanno indicato le spese fallimentari dell’Unione Sovietica in tecnologie spaziali come una delle cause del tracollo economico negli anni ’70 e ’80.

L’Unione Sovietica aveva inizialmente preso il comando, lanciando il primo satellite artificiale, lo Sputnik, nel 1957, e inviando il primo uomo, Yuri Gagarin, nello spazio nel 1961. Tuttavia, con l’atterraggio sulla Luna, gli Stati Uniti rivendicarono la vittoria più importante e quella decisiva.

L’impresa dell’Apollo 11 fu vista come una dimostrazione della superiorità tecnologica e organizzativa degli Stati Uniti, e anche ideologica. La promessa del presidente John F. Kennedy fatta all’inizio del decennio, che gli Stati Uniti avrebbero mandato un uomo sulla Luna entro la fine degli anni ’60, fu mantenuta.

L’effetto sull’esplorazione spaziale

L’atterraggio sulla Luna ebbe in ogni caso un impatto profondo sulla società. Per la prima volta, l’umanità aveva lasciato il proprio pianeta e aveva messo piede su un altro corpo celeste. Questo evento ampliò i nostri orizzonti e cambiò il nostro modo di vedere noi stessi e il nostro posto nel Sistema Solare ma anche nell’Universo. Ricordiamo che negli anni ’60 milioni di americani credevano ancora all’esistenza dei marziani, una credenza diffusa nella prima metà del secolo scorso.

La missione Apollo 11, pur decretando la vittoria della corsa allo spazio, aprì la strada a ulteriori esplorazioni spaziali. Seguirono altre sei missioni Apollo, di cui cinque riuscirono ad atterrare sulla Luna. Queste missioni permisero di raccogliere una grande quantità di dati scientifici e di campioni lunari che continuano a essere studiati ancora oggi.

Inoltre, l’atterraggio sulla Luna stimolò l’interesse per la scienza e la tecnologia, portando a un aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo e ispirando generazioni di scienziati e ingegneri. Impiegando oltre 400 mila persone solo negli USA, il Programma Apollo cambiò il Paese, e indirettamente tutto il mondo. Rappresentò un trionfo della tecnologia e dell’ingegneria, un punto di svolta nella Guerra Fredda e un momento di profonda trasformazione per la società americana. Mentre celebriamo il suo anniversario è giusto ricordare lo scenario politico e sociale in cui si è svolto, ma anche l’audacia, il coraggio e l’ingegno che resero possibile questo incredibile viaggio.