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| On 11 mesi ago

A Starbase si lavora senza interruzioni. I progressi di Starship

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Articolo del 5 giugno 2023

A Starbase, SpaceX sta lavorando per effettuare un nuovo volo di test entro al fine dell’estate. Sono necessari ancora molti lavori, soprattutto per evitare di danneggiare nuovamente il pad di lancio. Hanno quindi iniziato a installare le componenti del Water Deluge System, per proteggere proprio la base del pad.

Il mese scorso la domanda principale era su quale Starship SpaceX avrebbe utilizzato per il prossimo volo. Ora, tramite un video con nuove immagini del lancio della Ship 24 e del Booster 7, hanno ufficializzato la Starship e il Super Heavy selezionati per il futuro volo di test, sono la Ship 25 e il Booster 9.

Continua anche la costruzione di nuovi prototipi, mentre il sito di costruzione di Starbase presto avrà un aspetto molto differente, dato che hanno iniziato a smantellare alcuni edifici.

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I prossimi prototipi che voleranno

SpaceX ha dichiarato ufficialmente che la Ship 25 e il Booster 9 saranno i prossimi prototipi a volare. Sebbene quest’ultimo fosse certo già da diverso tempo, ciò non valeva per il prototipo di Starship. Il mese scorso abbiamo visto i prototipi di cui dispone l’azienda, ipotizzando il possibile utilizzo della Ship 26, una Starship priva di scudo termico e ali.

SpaceX avrebbe potuto passare all’uso della Ship 26 per focalizzarsi principalmente sulle prime fasi di volo, completando la separazione dei due stadi mancata durante il primo tentativo. La Ship 26 inoltre, porta con sé diverse modifiche a livello strutturale, che avrebbero potuto collaudare direttamente durante un lancio.

Invece SpaceX ha optato per la Ship 25, un prototipo pressoché identico alla Ship 24. I pochi dati ottenuti dal primo lancio, potrebbero aver portato l’azienda a tentare nuovamente un volo con un profilo simile a quello precedente. Ci si aspetta quindi che la Starship sopravviva alla separazione per poi rientrare al largo delle Hawaii.

Il 5 maggio, al sito da Massey, hanno eseguito il quinto test di pressurizzazione a temperature criogeniche dei serbatoi della Ship 25. Il 18 maggio invece, questa Starship è arrivata al sito di test e collocata sul pad B, in vista di uno static fire test che prevede l’utilizzo di tutti e sei i motori Raptor.

Il Booster 9 invece, attualmente si trova all’interno della Mega Bay, dove i tecnici stanno ultimando l’installazione dei motori e gli ultimi apparati per il volo. Con questo Super Heavy, SpaceX ha già collaudato due volte i serbatoi, ma per lo static fire a 33 Raptor dovranno prima ultimare i lavori al pad. Musk ha dichiarato che le riparazioni e l’integrazione del nuovo sistema di protezione saranno ultimati in un mese.


Un sandwich di acciaio

Per proteggere la base del pad di lancio in vista del prossimo volo, SpaceX ha iniziato l’installazione del Water Deluge System (WDS). Spruzzando acqua ad alta pressione dalla base del pad, l’obbiettivo è quello di riuscire ad assorbire parte del calore generato dai motori e contrastare la pressione dei gas di scarico.

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Il WDS progettato da SpaceX per Starbase, è molto differente rispetto a quelli installati in altri pad di lancio. Questo WDS è composto da: una base formata da lastre di acciaio, uno spazio vuoto in cui scorrerà l’acqua, e una sommità formata da lastre di acciaio forate. Per tale ragione, hanno soprannominato questa struttura sandwich.

Il 19 maggio, SpaceX ha rilasciato il video in cui, in versione ridimensionata, hanno collaudato il WDS. Si può vedere come, prima dell’avviamento del motore Raptor, l’acqua fuoriesca dai fori presenti sulla lastra di acciaio. Mantenendo una pressione elevata dell’acqua, l’obbiettivo è quello di riuscire a contrastare la pressione dei gas di scarico. Proprio i gas espulsi dai motori del Super Heavy hanno scavato la buca sotto il pad di lancio, scagliando a grande distanza frammenti di cemento armato.

Per mantenere in pressione l’acqua, probabilmente sfrutteranno l’azoto, e ciò potrebbe comportare un ulteriore consumo di questo gas per gestire un singolo lancio. L’azoto infatti, viene utilizzato per pulire e iniziare a raffreddare le condutture. Inoltre, in combinazione con l’acqua, viene utilizzato anche per il sistema antincendio presente sull’anello su cui poggia il Super Heavy.

Il primo tentativo di lancio della Ship 24 e del Booster 7 era avvenuto il 17 aprile. Per poter riprovare, SpaceX ha dovuto rifornire nuovamente i serbatoi di terra, un processo che ha richiesto circa tre giorni. In quel lasso di tempo, circa 80 camion sono giunti a Starbase solamente per rifornire i serbatoi di azoto.

I nuovi prototipi e possibili lavori sulla Moonship

La costruzione di Starship e Super Heavy non si è mai interrotta, tanto da causare un affollamento di prototipi nell’area di parcheggio del sito di costruzione, chiamata Rocket Garden. Il 27 maggio, in quest’area è arrivato anche il Booster 10, privo di motori e che presenta solamente una importante differenza rispetto al Booster 9.

Si tratta della common dome, ovvero la cupola in acciaio inossidabile che separa l’ossigeno dal metano. Rispetto al passato, questa nuova cupola è stata realizzata con un numero inferiore di sezioni, riducendo di conseguenza le saldature necessarie, e presenta una forma molto più “piatta”. Questa modifica semplifica il processo produttivo e, una volta implementata anche sulla Starship, permetterà di avere un volume di carico maggiore. Ora al Rocket Garden si trovano i Booster con numero di serie 4 e 10, e le Starship numero: 15, 20, 26 e 27. Il Booster 10 si trova al Rocket Garden in attesa che al sito di Massey venga ultimato il pad per effettuare i test sui prototipi di Super Heavy.

Sempre al sito di costruzione, sono state osservate anche delle componenti mai viste prima, che si presuppone servano per lo sviluppo della Starship in versione lunare.

Render della struttura realizzata per una possibile Moonship. Credits: Ringwatchers.

Una di queste nuove componenti è un anello in acciaio inossidabile, di 9 metri di diametro e che presenta 24 fori lungo tutta la sua circonferenza. Si ipotizza che questi servano per l’alloggiamento dei motori necessari per l’allunaggio. SpaceX infatti prevede di installare dei motori posti circa a metà altezza della Starship, per evitare di scavare un cratere con i Raptor, compromettendo quindi l’allunaggio.

Sembrerebbe che abbiano iniziato a lavorare anche sul nose cone di questa Starship. Un anello in acciaio presenta una cupola dipinta di bianco, che successivamente hanno ricoperto con lastre nere a formare una sorta di pavimento. È possibile che si tratti di un primo prototipo della zona inferiore che separa la zona abitata dagli astronauti.

Le prestazioni del Raptor 3

A McGregor, in Texas, il sito dove SpaceX collauda tutti i motori, hanno iniziato a utilizzare una nuova versione del Raptor, chiamato semplicemente Raptor 3. Il 13 maggio, Musk ha condiviso alcune informazioni riguardo questi nuovi motori, soprattutto inerenti le prestazioni.

Sul banco di prova, il Raptor 3 è riuscito a generare 269 tonnellate di spinta, raggiungendo una pressione di 350 bar in camera di combustione. Per fare un confronto, la spinta generata dalla prima versione di Raptor era di 187 tonnellate di spinta, mentre il Raptor 2 a 230 tonnellate.

Musk ha però sottolineato che il valore di spinta raggiunto dal Raptor 3 non può essere mantenuto a lungo, perché le elevate temperature e le forze in gioco andrebbero a danneggiare il motore. In caso di necessità però, e per brevi periodi, Starship e Super Heavy in futuro potrebbero usufruire di queste prestazioni.

Installando 33 Raptor 3 su un Super Heavy si potrebbe arrivare ad avere una spinta complessiva di 8877 tonnellate. Secondo Musk, con queste prestazioni la massa totale di Starship al momento del lancio potrebbe salire fino a 6000 tonnellate. Inoltre, Starship sarebbe in grado di trasportare in orbita con un singolo lancio, un carico con una massa compresa tra le 250 e le 300 tonnellate, in configurazione non riutilizzabile. Ciò vuol dire che né il Super Heavy né la Starship verrebbero recuperati.

Le modifiche a Starbase

Le informazioni che ci giungono dal sito di costruzione presto potrebbero ridursi drasticamente. Questo perché hanno iniziato a smantellare alcuni capannoni, utilizzati fino a poco tempo fa per la realizzazione delle diversi componenti. Da questi, era possibile osservare la lavorazione e le modifiche che apportavano alle varie parti che avrebbero poi formato Starship e Super Heavy.


A Starbase infatti, è in fase di costruzione un unico grande edificio, dove confluiranno tutte le operazioni che prima avvenivano nei capannoni. Risulterà quindi molto difficile, se non impossibile, essere a conoscere delle nuove modifiche dei prototipi, soprattutto relative alla struttura interna. La costruzione degli anelli e la gestione dei motori avverrà in questo nuovo edificio.

L’unione delle diverse componenti avrà luogo sempre nell’High Bay e nella Mega Bay, in quanto Starship e Super Heavy sono assemblati in verticale. Per velocizzare ulteriormente la produzione, è in fase di costruzione anche una nuova Bay.

A fine maggio è iniziata la demolizione di uno dei capannoni non più utilizzati, chiamato Lowbay, dove gli operai lavoravano sui nose cone della Starship.

Nel frattempo, al sito di costruzione gli operai continuano a lavorare per riparare le varie infrastrutture danneggiate. Hanno rimosso diverse tubazioni del Quick Disconnect Arm utilizzato per rifornire la Starship, mentre per meglio lavorare sul QD del Booster, hanno rimosso le diverse protezioni.

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