Osservando le orbite dei primi 21 Starlink di nuova generazione lanciati il 28 febbraio, sembrerebbe che questi stiano per deorbitare, per poi distruggersi completamente impattando contro l’atmosfera. Non è noto il motivo per cui ciò stia accadendo, quindi possiamo limitarci solamente a fare alcune supposizioni.
Un fattore importante da tenere in considerazione è il metodo di sviluppo portato avanti da SpaceX negli ultimi anni. È la prima volta che l’azienda porta in orbita la nuova versione di Starlink, chiamata V2 Mini, ed è possibile che questo carico sia utilizzato solamente per effettuare dei test. In diverse occasioni infatti, SpaceX ha portato in orbita diversi satelliti per collaudare alcuni nuovi sistemi e tecnologie, per poi farli deorbitare. Ciò è avvenuto anche con i primi 60 Starlink lanciati a maggio 2019, necessari per testare i sistemi di comunicazione e la gestione di una costellazione.
Trattandosi di nuovi satelliti però, c’è anche la possibilità che questi abbiano avuto problemi tecnici e che ora stiano rientrando in maniera incontrollata. Questa seconda ipotesi è probabile anche per il fatto che ormai SpaceX ha diversi anni di esperienza nel maneggiare satelliti Starlink, e non è più plausibile che usi così tanti satelliti solo per test.
Le cause più probabili dei guasti
Tim Farrar, consulente in comunicazioni satellitari, ha dichiarato che uno dei possibili problemi potrebbe essere alle ruote di reazione sottodimensionate. Le ruote di reazione sono dispositivi utilizzati per controllare l’assetto di velivoli spaziali, in modo da poterli orientare correttamente. Le ruote di reazione sono fondamentali per la gestione di un satellite, in quanto servono per direzionare gli strumenti, come le antenne nel caso di Starlink, e i motori per eseguire correntemente le manovre.
Dopo il rilascio in orbita, gli Starlink V2 Mini sono riusciti a portarsi a una quota di circa 380 km senza apparenti problemi. Negli ultimi giorni però, le loro orbite sembrerebbero instabili e in continuo decadimento. L’astronomo Jonathan McDowell ha confermato che il comportamento degli Starlink è assimilabile a quello di satelliti che rientrano in maniera incontrollata. È possibile che, una volta innalzata l’orbita, le ruote di reazione troppo piccole non fossero in grado di gestire gli 800 kg di un singolo Starlink V2 Mini.

Un ulteriore problema potrebbe essere causato proprio dai motori. Rispetto alla precedente versione, i nuovi Starlink utilizzano un motore elettrico alimentato per la prima volta ad argon. Trattandosi di una nuova tipologia di motori, potrebbero aver riscontrato alcuni problemi nel loro primo viaggio nello spazio.
Un fattore che potrebbe aver compromesso alcune componenti dell’avionica di volo è la particolare condizione durante la quale sono partiti questi 21 satelliti. Nelle ore precedenti al lancio infatti, il nostro pianeta era interessato da una tempesta geomagnetica dovuta all’attività solare. SpaceX aveva rimandato il lancio di alcune ore proprio per evitare conseguenze. A febbraio dello scorso anno, un evento simile aveva causato la perdita di un intero carico di satelliti Starlink.
SI tratta dell’ipotesi meno probabile, in quanto questa volta le condizioni erano differenti e i satelliti sono stati rilasciati su un’orbita più elevata rispetto a quanto accaduto nel 2022.
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