Domenica 15 gennaio, il NIRISS (Near Infrared Imager and Slitless Spectrograph) del James Webb ha subito un ritardo nelle comunicazioni, causando il timeout del suo software di volo.
Lo strumento è attualmente ancora offline, e quindi non disponibile per le osservazioni scientifiche, che saranno riprogrammate. La NASA e la Canadian Space Agency (CSA) sono al lavoro per determinare e poi correggere la causa principale del ritardo. Non vi è al momento (29 gennaio) nessuna indicazione di possibili danneggiamenti per l’hardware. Le agenzie spaziali hanno confermato che gli altri strumenti scientifici installati sul telescopio sono tutti in buona salute.
Questo non è il primo errore software che il Webb ha dovuto affrontare. Oltre agli impatti passati da parte di micrometeoroidi, è entrato in modalità provvisoria per circa tre settimane a dicembre a causa di un errore del software nel sistema di controllo dell’assetto. Anche il MIRI (Mid-Infrared Instrument) del telescopio è stato brevemente non operativo in una delle sue modalità. Questi problemi sono stati affrontati e risolti; speriamo lo sia anche questo il prima possibile.
Cos’è e cosa fa NIRISS
NIRISS integra gli altri strumenti del Webb, fornendo capacità di osservazione tra 0,6 e 5 micrometri. Viene utilizzato in particolar modo per studiare le atmosfere degli esopianeti e per rilevare le prime luci del cosmo, nell’Universo primordiale.
Tra le sue capacità, lo strumento può anche acquisire immagini ad ampio campo per studiare intere popolazioni di oggetti e dispone di più filtri che ne aumentano la versatilità. Riesce inoltre a risolvere la luce proveniente da oggetti molto vicini tra loro.
La CSA è responsabile della costruzione di NIRISS, così come del Fine Guidance Sensor (FGS), combinato con la struttura principale dello spettrografo. Il design dello strumento consente la spettroscopia ottimizzata per applicazioni che richiedono estrema stabilità. Maggiori informazioni sullo strumento NIRISS si possono trovare della tecnical page dello strumento.
Non è chiaro quando lo strumento tornerà online. Non è ancora certo, peraltro, come questo ritardo influenzerà le osservazioni già pianificate e quelle in via di programmazione.
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