Il 7 gennaio, su Science Advances, i ricercatori cinesi del National Natural Science Foundation of China, hanno pubblicato una nuova analisi dei dati rilevati dal lander della missione Chang’e 5. Da questo studio è emerso che la regolite studiata in vicinanza del lander contiene tracce di molecole di acqua. Oltre che nella regolite si ipotizza di averne trovata anche in una roccia. La quantità rilevata è decisamente poca, si parla infatti di 120 parti per milione nella regolite e di 180 parti per milione nella roccia. Si tratta però della prima rilevazione di acqua sulla Luna eseguita direttamente con strumentazione sulla superficie lunare.
La sonda Chang’e 5 è allunata il 1 dicembre 2020 e ha riportato a Terra 1.731 kg di regolite e rocce lunari. Si è trattato della prima missione di recupero di campioni lunari dal 1976, quando la Russia concluse la missione Luna-24. Il lander della missione è però rimasto sulla Luna, e a bordo la Cina aveva montato due diversi strumenti scientifici più una camera panoramica. Il primo è chiamato Lunar Penetrating Radar, e serviva per studiare il sottosuolo del satellite. Il secondo invece, con il quale è stata fatta questa scoperta, è uno spettrometro chiamato Lunar Mineralogical Spectrometer (LMS). Il LMS funziona con un range spettrale da 0.48 μm fino a 3.2 μm.
Acqua sulla regolite e sulla roccia
Lo studio cinese ha rivelato che per tutta la superficie analizzata erano presenti tracce di acqua in quantità variabile dalle 30 ppm (parti per milione) alle 120 ppm. I picchi si sono raggiunti in due punti in particolare, chiamati D11 e D12. Questa quantità di acqua leggermente superiore alla norma può avere diverse origini. La più probabile è che si sia originata per l’interazione delle radiazioni del vento solare con la regolite stessa, ma una possibilità è anche che si tratti di molecole dovuto ai gas di scarico del lander. La meno probabile per i ricercatori cinesi, è che provenga dal sottosuolo della Luna.
Per quanto riguarda la roccia analizzata dal lander, chiamata CE5-Rock, la quantità di acqua rilevata è di 70 ppm, in linea con quella della zona circostante. Essendo che la roccia non è ricoperta di regolite però, nello studio cinese viene ipotizzato che CE5-Rock potesse contenere più acqua, fino a 180 ppm, che poi è stata rimossa dalle radiazioni solari. Per quanto riguarda l’origine di queste molecole, al contrario della regolite, si ipotizza che l’acqua possa arrivare dal sottosuolo lunare. La roccia però, suggerisce anche una sua origine geologica in una zona diversa da quella dove si trovava, trasportata lì probabilmente per l’impatto di un asteroide, che potrebbe lui stesso essere l’origine di quelle molecole di acqua.
Quanta acqua c’è sulla Luna?
I valori di acqua rilevati dal lander di Chang’e 5 non sono certo grandi quantità. Alla fine del 2020, utilizzando il telescopio SOFIA, la NASA aveva confermato la presenza di acqua nella regolite lunare, rilevando da 100 a 412 ppm di H2O. Si tratta di valori compatibili con quelli della ricerca cinese. La zona di allunaggio di Chang’e 5 è infatti una delle più giovani mai studiate sulla Luna, con un’età stimata di 2 miliardi di anni. Se l’acqua nella regolite è originata dalla radiazione solare, è plausibile che in zone più vecchie ce ne sia leggermente di più. Anche 412 ppm sono però quantità fino a 100 volte inferiori all’acqua che si trova nella sabbia del deserto del Sahara, il che per ora lascia ancora parecchi dubbi sulla possibilità di usufruirne.
La ricerca cinese è però la prima vera rilevazione di acqua sulla Luna, eseguita direttamente sulla superficie lunare. In precedenza anche dai campioni di rocce raccolte dalle missioni Apollo erano infatti state rilevate tracce di acqua.
L’articolo completo è possibile leggerlo cliccando qui: In situ detection of water on the Moon by the Chang’E-5 lander.
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