Il viaggio della sonda DART della NASA, con a bordo anche il satellite italiano LICIACube, è iniziato. La partenza è avvenuta alle 7:21, secondo il fuso orario italiano, dalla base californiana di Vandenberg, a bordo di un Falcon 9 di SpaceX. Si tratta della prima missione per testare se un impatto cinetico contro un asteroide possa deviare quest’ultimo dalla sua traiettoria. Una tecnica che potrebbe essere utile per salvare in futuro la Terra da eventuali altri asteroidi pericolosi. L’impatto è previsto per il 2 ottobre 2022 e il bersaglio è Dimorphos, una piccola luna dell’asteroide Didymos.
La missione vede la partecipazione non solo della NASA, ma anche un importante contributo italiano, oltre che il supporto dell’Agenzia Spaziale Europea. Diversi enti uniti nello studio di sistemi in grado di salvare il nostro pianeta in caso di pericoli provenienti dallo spazio.
Il viaggio di DART
La separazione tra DART e il secondo stadio del Falcon 9 è avvenuta dopo poco meno di 56 minuti dalla partenza. Ha avuto così inizio il lungo viaggio della sonda che terminerà tra 11 mesi, dopo che avrà percorso circa 11 milioni di km. Il secondo stadio del Falcon 9 ha immesso la sonda DART in un’orbita iperbolica pochi minuti dopo la partenza, necessaria per sfuggire alla gravità terrestre.
Prima di raggiungere la sua destinazione, DART sarà tenuta sotto controllo grazie a diverse antenne situate qui sulla Terra. Il primo contatto è avvenuto a 60 minuti dal lancio, poco dopo la separazione dal Falcon, grazie alla New Norcia Deep Space Ground Station in Australia e gestita dall’ESA. La piccola antenna di 4,5 metri di diametro ha così permesso alla NASA di ricevere la prima telemetria di DART, verificando il corretto funzionamento di tutti i sistemi di bordo. L’antenna è stata sviluppata proprio per supportare momenti come questi, grazie alla possibilità di eseguire movimenti di puntamento veloci. Il collegamento è stato mantenuto fino a 161 minuti dopo il lancio.
La propulsione di DART è fornita dal motore elettrico chiamato NASA Evolutionary Xenon Thruster Commercial (NEXT-C). Si tratta di un nuovo tipo di propulsore che sfrutta un gas ionizzato, in questo caso Xenon, per generare la spinta. Ad alimentare tale motore vi sono due pannelli solari sviluppati con la tecnologia Roll-Out Solar Arrays (ROSA), simili a quelli che gli astronauti stanno installando sulla ISS.
Prima di raggiungere il suo obbiettivo, verso marzo DART dovrà effettuare un incontro ravvicinato anche con l’asteroide denominato 2001 CB21. La sonda avrà così modo di acquisire diverse immagini anche di questo corpo celeste. Durante questa fase del viaggio verrà monitorato da altre antenne dell’ESA chiamate Big Iron, che hanno un diametro di 35 metri. Sono situate una in Argentina e ancora a New Norcia, e consentono di determinare la posizione di DART con uno scarto di poche centinaia di metri.
L’impatto con Dimorphos è attualmente previsto per il 2 ottobre 2022, mentre il satellite starà viaggiando a una velocità di 6,6 km/s (23.760 km/h). Quest’ultima fase sarà monitorata dal satellite italiano LICIACube. Didymos è stazionario su un orbita di 1.01 x 1.64 AU (1AU=150 milioni di km) e a ottobre 2022, quando avverrà lo schianto, si troverà a soli 13 milioni di km dalla Terra.
LICIACube
Light Italian Cubesat for Imaging of Asteroids (LICIACube) è un piccolo satellite dalle dimensioni 30x20x10 cm con un peso di 14 kg. Gli ingegneri di Argotec hanno sviluppato il satellite sulla piattaforma Hawk, la stessa usata anche per ArgoMoon, un altro piccolo cubesat che prenderà parte alla missione Artemis 1.
LICIACube trascorrerà gli undici mesi di viaggio agganciato a DART per poi essere rilasciato 10 giorni prima dell’impatto. Il suo compito sarà quello di monitorare gli ultimi istanti di DART e acquisire immagini di Dimorphos dopo l’impatto. Queste immagini potranno fornire i primi dati utili per comprendere la composizione dell’asteroide e osservare il cratere generato e i detriti espulsi.
Per queste osservazioni LICIACube è dotato di due diverse camere elettro-ottiche per range stretto e ampio, per osservazioni sia dalla distanza che ravvicinate. Il piccolo cubesat riuscirà ad avvicinarsi fino a 50 km da Dimorphos. A differenza di DART, la missione di LICIACube durerà altri 6 mesi dopo l’impatto. Questo perché dovrà inviare a Terra tutti i dati e le immagini raccolte. Si tratta di un’operazione lunga a causa delle enormi distanze che il segnale deve percorrere.
La spinta del Falcon 9 per andare oltre la Terra
Con il successo dell’ultima missione, SpaceX eguaglia il record del 2020, completando con successo 26 lanci in un anno. Si tratta inoltre della prima volta che l’ultima versione del Falcon 9, denominata Block 5, viene utilizzata per mandare un oggetto così lontano dalla Terra.
Proprio a causa dell’orbita nella quale doveva inserire il carico, il primo stadio non ha potuto effettuare un rientro sulla terraferma nonostante il carico fosse piuttosto leggero. La sonda DART aveva una massa totale di 684 kg. Il primo stadio ha dovuto infatti fornire molta spinta al secondo, affinché potesse permettere a DART di sfuggire al campo gravitazionale terrestre. Ciò ha portato il Falcon 9 a consumare molto carburante e non averne a sufficienza per il rientro. Il booster quindi è atterrato sulla chiatta Of Course I Still Love You, posizionata a 652 dal punto di partenza.
Per questa missione la NASA ha concesso a SpaceX l’utilizzo del Falcon 9 con numero di serie B1063 al suo terzo volo. Infatti il booster ha supportato in precedenza la missione Sentinel 6A, il 21 novembre 2020, e un lancio Starlink a il 26 maggio di quest’anno.
Continua a seguire Astrospace.it sul canale Telegram, sulla pagina Facebook, sul nostro canale Youtube e ovviamente anche su Instagram. Non perderti nessuno dei nostri articoli e aggiornamenti sul settore aerospaziale e dell’esplorazione dello spazio.