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Elon Musk. SpaceX obiettivo: Marte

Andrea D'Urso di Andrea D'Urso
Luglio 25, 2021
in Leggere lo spazio
Elon Musk. SpaceX obiettivo: Marte
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Raccontare la storia lunga a travagliata di SpaceX fatta di esplosioni, fallimenti ma anche tanti successi non è cosa semplice. E’ un’azienda che, in controtendenza al resto del settore aerospaziale, ci ha lasciati osservare indisturbati gli sviluppi dei diversi progetti. E quando le informazioni non erano visibili, arrivavano direttamente del fondatore dell’azienda: spesso basta chiedere ed Elon Musk in persona spiegare cosa stanno facendo.

Di SpaceX quindi si conosce quasi tutto della sua storia, fatta eccezione per alcuni dettagli puramente tecnici. Questa enorme mole di informazioni però non ha spaventato Giulia Bassani, laureata in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino, e Francesco Maio, studente di fisica all’università di Pisa. Questo libro si pone come obiettivo quello di narrare la storia di SpaceX, dalla sua nascita, arrivando fino ad inizio 2021, ma non solo. È incentrato anche sulla figura di Musk, affinché si possano comprendere al meglio i motivi che lo spingono in questa sua folle corsa verso Marte.

Ogni capitolo si apre con una frase estrapolata dai diversi discorsi tenuti da Musk, per avere un assaggio del suo pensiero, tra paure e ambizioni. Proprio la paura è ben descritta, con la narrazione di alcuni lanci molto importanti per SpaceX. Tra questi, la quarta missione del Falcon 1 o la partenza della Tesla Roadster a bordo del primo Falcon Heavy. Gli intenti di “Elon Musk e SpaceX. Obiettivo: Marte” quindi sono nobili: narrare le gesta di un’azienda che da sola sta rivoluzionando l’intero settore aerospaziale. Purtroppo però il libro presenta diversi difetti che fanno storcere il naso, sia tecnici e nozionistici, ma anche di forma, visibili anche a chi segue le missioni spaziali da poco.

Nobili intenti e grosse mancanze

Musk è sicuramente un personaggio bizzarro, come giustamente viene fatto notare anche nel libro, ma ciò di cui non si parla è la sua straordinaria capacità di circondarsi di persone altrettanto folli e disposte a seguirlo. Grandi assenti quindi persone del calibro di Gwynne Shotwell e Tom Mueller, per fare due esempi. La prima ha giocato un ruolo fondamentale all’interno dell’azienda, in quanto è grazie a lei se SpaceX ha ottenuto gran parte dei sui contratti. Mueller invece è il padre del motore Merlin, senza il quale i razzi razzi di SpaceX non si sarebbero mai sollevati da terra. Non emerge quindi il grande carisma di Musk, che gli ha permesso di portare in azienda persone valide e competenti. Una mancanza importante dato l’intento del libro di raccontare la storia di SpaceX e la sua evoluzione negli anni.

Vengono poi raccontati diversi lanci, divenuti ormai celebri e le cui immagini vengono spesso riproposte. Per esempio il primo atterraggio del Falcon 9, o la missione Demo-2. Durante questo lancio abbiamo assistito alla partenza della prima Dragon con a bordo un equipaggio. A conferma ed esempio delle carenze puramente nozionistiche, la capsula di SpaceX è stata trattata in maniera confusionaria, senza una netta distinzione tra la prima versione utilizzata, e la seconda che vediamo volare tuttora. Innominate quindi le 20 missioni di rifornimento compiute tra il 2012 ed il 2020 della prima Dragon. Per come viene raccontata la storia, sembra che SpaceX abbia realizzato solo una capsula per i test per passare poi alla versione definitiva.

Un altro esempio è la trattazione dedicata all’intero progetto Starlink, che è relegato a sole 3 pagine, nelle quali la maggior parte del racconto si focalizza sul problema legato alle osservazioni astronomiche. Nessun accenno a come sia nato questo tipo di progetto. Assente quindi anche una minima descrizione dei satelliti ed i sistemi di cui sono composti. Grande spazio è stato lasciato invece alle diverse versioni del Falcon 9, ma giunti all’ultima, il Block 5, non vengono citati i successi ottenuti dal 2018. SpaceX ha puntato tutto sulla riutilizzabilità, ma i risultati ottenuti in questo campo non vengono ben spiegati. Viene giustamente spiegato che il Falcon 9 porta questo nome in quanto dotato di 9 Merlin, ma durante la descrizione di una delle sue versioni viene additata con ben 13 motori, versione che non è mai esistita. Rimane quindi una narrazione a metà, priva di dati a testimoniare gli sforzi compiuti dall’azienda nel corso di tutti questi anni, e come già detto, con alcune lacune nozionistiche.

Spiegazioni non eccellenti

Purtroppo, durante la lettura capita di imbattersi in spiegazioni di elementi tecnici che a volte risultano confusionari. Non è semplice trattare argomenti molto complessi come il funzionamento dei motori, oppure le manovre per arrivare in orbita. Per tale ragione, vengono quindi adottate delle semplificazioni. Queste però a volte risultano poco chiare e ancora più confusionarie, ed è un ossimoro critico, dato il pubblico generico a cui vuole rivolgersi questo testo.

Per fare un esempio, nel momento in cui si parla di come rientrano i Falcon 9 viene presa in considerazione la velocità a cui avviene la separazione tra i due stadi. Tale velocità non è la stessa per ogni missione, in quando dipende dal tipo di lancio, cioè dal carico e orbita di destinazione, ma questi due parametri, più chiari da comprendere, non vengono citati. Un esempio dei molti passaggi poco chiari, che quindi lasciano non pochi dubbi a fine lettura per chi è alle prime armi con l’argomento.

motori Merlin
I 9 motori Merlin mentre vengono assemblati sul Falcon 9. Questo razzo è il B1060.

In conclusione

“Elon Musk. SpaceX: obiettivo: Marte” è un libro che spreca una grossa occasione. Bassani e Maio potevano realizzare una trattazione dettagliata e precisa della storia dell’azienda, focalizzandosi magari su un solo aspetto invece di voler fare tutto assieme in una narrazione un po’ troppo veloce. Narrazione che spesso viene interrotta da frasi come “spiegheremo più avanti” o “come visto in precedenza”, fin troppo utilizzate. Il libro si compone di 131 pagine, forse poche per pretendere di lasciare al lettore anche solo un accenno di così tanti aspetti, storici, tecnici e anedottici di questa azienda.

Il testo quindi sembrerebbe rivolto esclusivamente a coloro che non conoscono nulla in campo aerospaziale e vogliono semplicemente sapere cosa abbia realizzato Musk in questo settore. Con la conseguenza però di dare a queste persone, che potrebbero non avere i mezzi per accorgersene, alcune informazioni che potrebbero essere a volte imprecise. Per gli appassionati invece, o chi comunque segue anche sporadicamente le missioni nello spazio, questo libro non aggiunge molto al bagaglio personale del lettore. “Elon Musk e SpaceX. Obiettivo: Marte” è comunque un libro facile e scorrevole da leggere. Una lettura estiva da ombrellone, non troppo impegnate e che intrattiene.

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Tags: Leggere lo spazio

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