Raggiunge con successo l’orbita terrestre il quinto satellite GPS di nuova generazione con la diciannovesima missione del 2021 di SpaceX. Per la prima volta la Space Force ha concesso all’azienda di Musk di lanciare un proprio carico utilizzando un booster che aveva già volato precedentemente.
Mentre in Italia erano le 18:09, al pad di lancio numero 40 di Cape Canaveral il Falcon 9 avviava i propri motori. Poco meno di un’ora e mezza dopo, il secondo stadio ha rilasciato il carico correttamente, andando così ad accrescere il numero di satelliti della nuova versione della costellazione per il posizionamento e la navigazione satellitare. Nel seguente video un replay della partenza del Falcon 9.
Posizioni più precise per militari e civili
Il satellite portato in orbita da SpaceX è denominato GPS III Space Vehicle 05 (SV05). Il nome indica che si tratta della terza generazione del sistema di rilevamento della posizione, ed il satellite che raggiunge l’orbita è il numero 5. I Falcon 9 hanno trasportato 4 di questi satelliti, mentre il numero 2 ha viaggiato con il Delta IV M+ di ULA.
Ad occuparsi della realizzazione dei satelliti GPS è Lockheed Martin, che si occupa anche della gestione dei sistemi di controllo a terra. Una volta ultimata, la nuova costellazione sarà composta da 10 satelliti GPS III, che consentono di ottenere informazioni di posizionamento molto più precise. Questi satelliti vengono utilizzati sia dai militari che dai cittadini di tutto il mondo, con un differente grado di precisione in base all’utilizzatore (e al cliente).
SV05 è inoltre il satellite numero 24 che arriva nello spazio dotato di sistema M-Code (Military Code). Si tratta di una tecnologia che dovrebbe migliorare la sicurezza nell’utilizzo dei satelliti, evitando problemi dovuti a disturbi (jamming) o ad attacchi informatici (spoofing). Come avvenuto con i satelliti precedenti, anche il GPS III SV05 porta il nome di un grande esploratore del passato ovvero Neil Armstrong. Oltre al nome del primo uomo che mise piede sulla Luna, i precedenti satelliti sono stati ribattezzati: Magellano, Vespucci, Matthew Henson (anche se in precedenza era chiamato Cristoforo Colombo) e Sacagawea.
Il satellite, dal peso di 3681 kg, orbiterà attorno alla Terra per i prossimi 15 anni a 20.200 km di altezza, su quella che viene definita orbita terrestre media (MEO). La costellazione dovrebbe essere terminata entro la fine del 2023.
Il primo Falcon 9 riutilizzato dalla Space Force
Per portare in orbita il satellite Neil Armstrong, SpaceX e la Space Force si sono affidati al Falcon 9 con numero di serie B1062. Questo booster ha così portato in orbita due satelliti GPS, in quanto ha volato precedentemente per la missione GPS III SV04, il 6 novembre 2020. Prima di quella missione SpaceX riscontrò un problema a due motori Merlin, emerso durante lo static fire che precede di qualche giorno la partenza. L’azienda di Musk dovette rimandare la missione di un paio di mesi, per analizzare i motori e trovare l’anomalia. Risolto il problema, dovuto ad una errata operazione nei processi di produzione dei Merlin, il B1062 ha completato con successo la sua prima missione.
Dopo il primo volo, i controlli sul booster sono durati mesi, anche a causa della pandemia che ha rallentato le operazioni, ritardando la partenza del satellite. Terminata la lunga attesa, il Falcon 9 B1062 ha ora portato a termine con successo la sua seconda missione per conto della Space Force.
SpaceX infatti, era riuscita ad ottenere una modifica del contratto dopo un’attenta analisi da parte della forza armata americana, che ha voluto analizzare attentamente le prestazioni delle Falcon 9. Questa modifica ha permesso al governo di risparmiare 52 milioni di dollari, in quanto anche il prossimo satellite partirà con un booster usato. In questo video un replay del rientro del primo stadio sulla chiatta:
Il B1062 ora verrà riutilizzato per altre missioni, dato che è riuscito ad atterrare perfettamente sulla chiatta Just Read The Instructions. Essa è posizionata a 647 km dalla costa. Attualmente questa è l’unica piattaforma a disposizione di SpaceX, in quanto la Of Course I Still Love You è in viaggio verso la California. OCISLY infatti avrà il compito di supportare le future missioni Starlink in orbita polare che partiranno dalla base di Vandenberg.
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