Dopo un mese di attesa, SpaceX questa notte ha portato a termine la missione GPS III SV04 per conto della Space Force. Il precedente tentativo avvenne il 3 ottobre, ma i computer di bordo del Falcon 9 B1062 rilevarono un’anomalia in due motori Merlin. Per questa ragione abortirono il lancio a 2 secondi dalla partenza. Dal successo di questa missione dipendeva anche il lancio dei 4 astronauti di Crew-1, poiché SpaceX e NASA dovevano verificare che il problema fosse stato risolto correttamente.
Il GPS III SV04 farà parte di una costellazione di 10 satelliti di ultima generazione, in grado di fornire dati molto più precisi sulla posizione. Il corpo principale dei satelliti è realizzato dalla Lockheed Martin, sulla base del bus A2100, mentre i serbatoi sono forniti dalla Orbita ATK. Non solo i diversi enti militari, ma anche i civili utilizzeranno questa nuova costellazione per la navigazione tramite GPS.
Rispetto alla vecchia generazione, i nuovi satelliti hanno una precisione tre volte maggiore ed hanno la capacità di comunicare tra loro. Grazie a questa connessione sarà possibile aggiornare i satelliti molto più velocemente, mentre gli utenti potranno connettersi a tutta la costellazione.
Si tratta della terza missione di SpaceX per portare in orbita questo tipo di satellite e per la seconda volta la Space Force concede l’autorizzazione al recupero del primo stadio.
Il satellite GPS III SV04 è stato soprannominato Sacagawea, in onore della donna nativa americana che aiutò gli esploratori Lewis e Clark all’inizio del XX secolo. I precedenti GPS furono: Vespucci, Magellano e Matthew Henson. Quest’ultimo precedentemente era stato chiamato Colombo. Il nome venne poi cambiato successivamente a causa delle proteste legate al movimento Black Lives Matter.
Un Falcon 9 osservato speciale
Durante il tentativo di lancio precedente, i sensori del razzo rilevarono un aumento anomalo della pressione dei gas generator delle turbopompe di due motori. Trattandosi di un razzo al primo utilizzo, come quello che verrà usato per Crew-1, SpaceX e NASA hanno indagato sulle cause dell’aborto.
Dopo diverse indagini emerse che la causa del problema fu una sostanza utilizzata nei processi produttivi. Definita da Hans Koenigsmann, vice presidente di SpaceX, “lacca” e paragonata allo smalto per unghie, parte di essa rimase incastrata in un foro di 2 mm di diametro. È probabile che non sia la prima volta che ciò accada, anche se prima di ora non ha mai dato problemi evidenti durante le precedenti missioni.
SpaceX quindi, ha dovuto sostituire due motori dal Falcon 9 con numero di serie B1062, utilizzato per questa missione. Per verificare che tutto funzionasse correttamente, l’azienda di Musk ha eseguito anche un secondo static fire l’1 novembre, dopo quello del 25 settembre.
Dall’esito di questa missione dipendeva anche il lancio di Crew-1, poiché anche sul razzo che verrà usato per quella missione hanno dovuto sostituire due motori. Per questo motivo, i Merlin del B1062 verranno analizzati e controllati, verificando che non ci siano rischi per i 4 astronauti.
Nonostante i problemi, il Falcon 9 B1062 è partito portando in orbita il secondo stadio con il satellite GPS. Successivamente, ha eseguito un atterraggio perfetto sulla sulla chiatta Of Course I Still Love You, posizionata a 635 km dalla costa.
Falcon 9’s first stage lands on the Of Course I Still Love You droneship pic.twitter.com/hd0IBPX3T5
— SpaceX (@SpaceX) November 5, 2020
Space Force volerà con razzi riutilizzati per i prossimi GPS
Come per il lancio del GPS III SV03, anche in questo caso il Falcon 9 non aveva mai volato prima. La Space Force concede per la seconda volta a SpaceX di far atterrare il proprio razzo e poterlo recuperare.
La nuova forza armata americana ha analizzato a fondo le prestazioni dei razzi di SpaceX, arrivando in questo modo ad una prima modifica del contratto. Durante il primo lancio dei nuovi satelliti GPS infatti, SpaceX ha dovuto rinunciare al recupero del proprio razzo. Questo perché fu richiesto che l’unica missione fosse quella di portare il carico in orbita. Grazie ai numerosi successi ottenuti negli ultimi anni, SpaceX ora può lanciare anche i satelliti GPS con razzi riutilizzati.
Deployment of GPS III-4 confirmed pic.twitter.com/fCFJRcWMti
— SpaceX (@SpaceX) November 6, 2020
Le missioni per portare in orbita i prossimi satelliti, i GPS III SV05 e SV06, verranno effettuate grazie a Falcon 9 riutilizzati. Tale modifica di contratto permetterà alla Space Force di far risparmiare ai contribuenti circa 52,7 milioni di dollari, stando alle parole del Dottor Walt Lauderdale, capo della divisione Falcon Systems and Operations di SMC.
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