Il 27 gennaio 2021 il Presidente Biden ha firmato un ordine esecutivo con il quale ha inaugurato la National Climate Task Force. Questa nuova entità coinvolge dalla sua nascita 21 agenzie federali, attraverso i segretari dei vari ministeri o persone in cariche di alto livello in altri enti. Fra questi ci sono ad esempio il Segretario della Difesa, degli Interni, dell’Agricoltura, dei Trasporti o l’amministratore della Environmental Protection Agency, il direttore dell’Office of Management and Budget e quello dell’Office of Science and Technology Policy. Da qualche giorno anche la NASA si è unita a questa Task Force. La notizia è stata data il giorno prima della scelta del nuovo candidato ad amministratore dell’Agenzia Spaziale Americana, l’ex Senatore e ex astronauta Bill Nelson. Non è ancora dato sapere se una volta che sarà confermato al Senato, Nelson si unirà in prima persona alla Task Force.
Questa nuova Task Force si pone come uno dei mezzi principali della nuova amministrazione per guidare la lotta al cambiamento climatico. Essa è stata infatti uno dei punti focali della campagna elettorale. Fra gli obbiettivi principali da raggiungere, ci sono ad esempio l’eliminazione completa delle emissioni da combustibili fossili dal settore elettrico entro il 2035. La completa transizione dei mezzi federali, statali e dei governi locali a veicoli ad emissioni zero, e l’aumento di aree protette. A questo si aggiunge un aumento dell’energia prodotta da suolo pubblico con energie rinnovabili.
Il ruolo della NASA
La NASA è impegnata fin dalla sua nascita negli anni ’50 nell’osservazione della Terra con obbiettivi scientifici. Attualmente questo si configura con più di 20 satelliti ed esperimenti in orbita, alcuni della NASA, altri in collaborazioni internazionali come il Sentinel 6A della costellazione Copernicus europea. Dal 1999 il programma centrale della NASA che si occupa di scienze della Terra è il Earth Observing System. Dall’orbita, la NASA si occupa ad esempio di controllare i livelli degli oceani, le precipitazioni, le condizioni meteo, l’umidità del suolo, i valori di anidride carbonica ecc.
Oltre a questo l’Agenzia Spaziale crea anche i modelli adatti per analizzare questi dati, fornendo poi le informazioni finali sia al settore governativo (altre agenzie federali, o enti dei singoli Stati) che a quello privato.
“Il cambiamento climatico è uno dei problemi più urgenti che dobbiamo affrontare oggi”, ha affermato Gavin Schmidt, consulente climatico senior della NASA e direttore del Goddard Institute for Space Studies della NASA a New York. “Data la nostra capacità unica di osservare il pianeta dallo spazio, e la quantità enorme di dati a lungo termine che siamo stati in grado di raccogliere, la NASA è in una posizione privilegiata per informare le decisioni politiche nell’attuale amministrazione”.
Con l’inserimento della NASA nella National Climate Task Force si conferma ancora il deciso cambio di rotta di Biden rispetto a Trump. La lotta al cambiamento climatico è una priorità, e ora lo sarà ancora di più anche per la NASA.
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