Secondo il nuovo report di Quilty Analytics, basato esclusivamente su mercato delle comunicazioni satellitari, la rete di collegamento internet globale di SpaceX è un progetto talmente importante che nei prossimi mesi e anni potrebbe decidere le sorti dell’intera azienda spaziale di Musk. Il mercato delle costellazioni satellitari in orbita terrestre bassa è un settore che negli ultimi 5 anni è cresciuto parecchio, con l’annuncio di molti nuovi progetti. Se tutti verranno portati a termine, la concorrenza per Starlink sicuramente non mancherà, ma allo stesso tempo è difficile credere che ci sia spazio per tutti nel mercato della connessione satellitare. Il report di Quilty Analytics si concentra essenzialmente sulla rete Starlink, affermando quanto il progetto guiderà il futuro dell’azienda.
Perché investire in un progetto come Starlink?
Lo scopo del progetto Starlink, per SpaceX, è innanzitutto economico. L’obbiettivo di Musk, e di conseguenza dell’azienda, è sempre stato quello di andare su Marte, un viaggio impossibile da finanziare per un’azienda che si occupa di lanciare satelliti nello spazio. L’espansione conseguente e naturale, per SpaceX è quindi quella delle tecnologie satellitari, in particolare nelle comunicazioni, e ancora più in particolare nella connessione internet satellitare. Un settore che in molti hanno tentato di coprire attraverso l’uso dell’orbita terrestre bassa.
Come termine di paragone, il mercato globale del lancio in orbita di satelliti, nel 2020 ammontava a 5 miliardi di dollari. Quello delle telecomunicazioni fisse (no mobile) ammontava a 800 miliardi annui. L’intenzione di rendere Starlink un’azienda pubblica (quindi quotata in borsa) è un ulteriore passo verso la creazione di un prodotto nato per generare entrate.

Quanti satelliti in orbita?
Attualmente il piano di SpaceX è quello di portare in orbita 4408 satelliti in un’orbita di circa 550 km. Quando questo numero sarà raggiunto ci si aspetta che il servizio sia completamente attivo a livello globale. Attualmente, con il lancio della missione Starlink-19, sono stati lanciati in orbita 1143 satelliti e ci si sta avvicinando alla conclusione della Fase 1. Si passerà alla fase 2 quando ci saranno in orbita 1584 satelliti, e allora il servizio dovrebbe iniziare ad uscire dalla fase beta.
Ad inizio 2022 ci aspettiamo che inizi il lancio dei satelliti Starlink 2.0, i quali saranno dotati innanzitutto di nuove comunicazioni laser intra-satellitari. Queste, assieme agli altri miglioramenti dovrebbero alzare la velocità di download a 1 Gb/s. Entro la fine dell’anno, grazie al maggior numero di satelliti in orbita dovrebbero invece alzare la velocità in download a 300 Mb/s. Attualmente alcuni beta tester rilevano invece velocità massime anche di 260 Mb/s (sempre in download).
Il mercato a cui si rivolge Starlink è allo stesso tempo un’incognita e un grande vantaggio. Attualmente SpaceX dispone già di accordi con il Dipartimento della Difesa USA per l’uso futuro della rete satellitare, ma l’obbiettivo primario della rete è il segmento Consumer, quindi il privato cittadino. In questo segmento SpaceX può usufruire dell’incredibile vantaggio di essere se stessa, in quello che ormai viene definito “X-factor” e che ha fatto parte del successo delle Tesla. Qui i vari competitor mancano e non mancano allo stesso tempo. L’uso di connessioni satellitari ad uso civile privato è sempre stato molto ridotto, limitato a casi specifici in quasi tutto il mondo, anche se le offerte non mancano. SpaceX in questo senso si presenta su un mercato non affollato di offerte, con decisamente il prodotto con prestazioni migliori.
Come fa SpaceX a finanziare Starlink?

Il prezzo per la costruzione della costellazione Starlink è attualmente difficile da stimare. Secondo il report di Quilty Analytics si aggira attualmente in una fascia di prezzo superiore ai 10 miliardi di dollari.
A gennaio l’azienda di Musk ha completato un ulteriore round di finanziamento, che l’ha portata ad acquisire 850 milioni di dollari. Questo ha portato il valore stimato di SpaceX a 76 miliardi di dollari, il che ne ha fatto una delle tre società private (non quotate in borsa) dal valore maggiore al mondo. Questo finanziamento, come i precedenti dei 2 anni successivi sono stati focalizzati maggiormente negli investimenti in Starlink. E’ impossibile sapere come sono stati distribuiti quei soldi, essendo informazioni che SpaceX non rende pubbliche, ma la conclusione è ovvia.
L’altro enorme progetto in cui l’Azienda è impegnata, Starship, richiederà nei prossimi anni ancora molti finanziamenti, che potrebbero arrivare dalla spinta che il progetto Starlink da alla visione pubblica di Starlink, ma in futuro anche dai guadagni stessi della costellazione satellitare. Sarà difficile infatti che Starship ottenga dei guadagni dal settore commerciale entro 5 anni.
Starship e Starlink, legati indissolubilmente
I due grandi progetti di SpaceX sono quindi legati assieme innanzitutto da considerazioni economiche: SpaceX avrà sempre più finanziamenti attratti dal possibile successo di Starlink, il quale porterà poi alti ricavi agli investitori. Parte di questi finanziamenti saranno dirottati su Starship, la quale poi permetterà di mantenere la costellazione nei prossimi 10/15 anni. Starlink prevede infatti una continua sostituzione dei satelliti in orbita, che potranno essere lanciati in blocchi di alcune centinaia, proprio con Starship. Allo stesso tempo, su Starship saranno poi dirottati anche parte dei ricavi della rete satellitare, anche se questo legame non sarà molto chiaro finché non vedremmo quando e come Starlink verrà separato da SpaceX e quotato in borsa.

Il secondo progetto consumer di SpaceX, il trasporto point-to-point di persone e merci con voli sub orbitali di Starship, potrebbe essere potenzialmente ancora più remunerativo. Se mai questo sviluppo vedrà la luce, ci sarà però bisogno di una Starship funzionante e pienamente certificata. Dal successo di Starlink dipende quindi in modo abbastanza ovvio lo sviluppo di Starship. Quest’ultimo, che sarà il mezzo principale, se non unico, dell’azienda di Musk alla fine degli anni ’20, guiderà l’intero futuro della società e della possibile colonizzazione di Marte.
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