Sale a 1143 il numero di Starlink che raggiunge l’orbita bassa terrestre grazie all’ultima missione di SpaceX. Con Starlink-19 infatti, il Falcon 9 con numero di serie B1059 ha portato in orbita altri 60 satelliti per la costituzione della megacostellazione. Alle 4:49 del 16 febbraio, un altro Falcon 9 ha acceso i motori e, dopo poco più di un’ora, ha rilasciato 60 Starlink a 280 km. Durante il rientro del primo stadio non è riuscito il rientro sulla chiatta automatica, comportando quindi la perdita del Falcon 9.
Si tratta del quinto lancio per SpaceX in questo 2021, durante il quale ci saranno molte altre missioni di questo tipo. L’obbiettivo infatti è quello di portare in orbita 4425 Starlink entro il 2024, sia per rispettare gli accordi con la Federal Communications Commission che per avere una copertura totale. I satelliti in orbita bassa devono essere molti per coprire adeguatamente tutta la superficie terrestre. Nel seguente video il replay del lancio notturno.
Liftoff! pic.twitter.com/mcXAdid2wW
— SpaceX (@SpaceX) February 16, 2021
Al via le prenotazioni
SpaceX ha da pochi giorni aperto a tutti le prenotazioni per usufruire del servizio Starlink, sebbene si tratti ancora di una beta. I satelliti in orbita infatti non sono ancora sufficienti a garantire una copertura totale quindi, alle latitudini più basse, è possibile avere una connessione discontinua. Man mano che la costellazione avrà un numero sempre maggiore di elementi, tale problema dovrebbe diventare sempre meno frequente.
SpaceX sul sito dedicato a Starlink promette una connessione con velocità di download che va dai 50 ai 150 Mbps, con un ping che varia dai 20 ai 40 millisecondi. I primi beta tester di questo servizio hanno anche sperimentato picchi di prestazioni più alte, rispetto quelle dichiarate, con velocità superiori ai 200 Mbps e un ping minore di 20 ms. Le performance di Starlink miglioreranno non solo con l’aumento dei satelliti in orbita, ma anche grazie agli aggiornamenti che verranno portati ai satelliti stessi. Il più importante sarà la connessione via laser, che permetterà agli Starlink di comunicare tra loro e raggiungere velocità fino ad 1 Gbps.

Il costo per usufruire di questo tipo di connessione attualmente è di 99 € al mese, a cui si devono aggiungere 499 € per la parabola e 60 € di spedizione. L’abbonamento non prevede limitazioni sul traffico. Si tratta di un prezzo iniziale e lo stesso Musk ha affermato che in futuro verrà ridotto. Ciò che influisce maggiormente è il costo della parabola e sarà quello che subirà i maggiori tagli, una volta iniziata la diffusione su larga scala. Attualmente sono più di 10.000 le persone che si sono abbonate al servizio, tra nord America e Canada.
Anche in Italia è possibile effettuare l’ordine, ma l’arrivo di Starlink è previsto per la seconda metà del 2021. I tempi di attesa però, potrebbero anche superare i sei mesi. Nel frattempo, è già stata costituita l’azienda denominata Starlink Italy S.R.L. che si occuperò della gestione del servizio nel nostro paese. Nel seguente tweet è possibile vedere con precisione il rilascio dei 60 satelliti Starlink.
Deployment of 60 Starlink satellites confirmed pic.twitter.com/apZ7oTOvNk
— SpaceX (@SpaceX) February 16, 2021
SpaceX perde un Falcon 9 dopo 24 rientri di successo
Dopo quasi un anno, per la prima volta SpaceX ha perso un Falcon 9 durante il rientro sulla chiatta nell’oceano. L’ultimo rientro di fallimento fu durante la missione Starlink-5, avvenuta il 18 marzo 2020. SpaceX potrebbe avere qualche problema logistico dovuto a questa perdita, in quanto dispone solamente di sette booster e tante missioni già prenotate.
Starlink-19 era la sesta missione per il booster B1059, che ha volato per la prima volta il 5 dicembre 2019 con la missione CRS-19. Con CRS-20, il 7 marzo dello scorso hanno, ha portato nuovamente in orbita il vecchio modello di capsula Dragon per la sua ultima missione. Il 13 giugno, il B1059 ha supportato il suo primo lancio di satelliti di SpaceX, Starlink-8.
Questo Falcon 9 è poi entrato nella storia con SAOCOM 1B. Dopo 60 anni di assenza, hanno fatto ritorno in Florida le missioni con destinazione l’orbita polare. Il 19 dicembre invece, il B1059 ha trasportato un carico segreto per conto del National Reconnaissance Office, con la missione NROL-108. Nel seguente video si vede la fase di rientro propulsivo del Falcon 9, con le problematiche all’accensione.
Il motivo del fallimento
Non è ancora chiaro cosa abbia comportato il fallimento del rientro. Durante la fase discendente ci sono state delle anomalie nell’accensione del motore, ma il lancio notturno non permette un’analisi precisa delle immagini.
Un’altra causa, se non primaria, ma che probabilmente ha contribuito, sono i forti venti presenti nella zona della chiatta. In questi giorni il meteo non è infatti clemente in Florida, con temperature molto basse e forti venti, anche al largo dove si trovava Off Course I Still Love You. Una delle conseguenze del mancato rientro è il salvataggio di un gruppo di gabbiani che avevano trovato riparo sulla chiatta. E’ comunque probabile che all’arrivo del Falcon 9 si sarebbero alzati in volo spaventati dal rumore ravvicinato.
Per sapere con precisione i motivi del fallimento bisognerà aspettare una comunicazione ufficiale di SpaceX o un tweet di Elon Musk. Tutti gli aggiornamenti saranno forniti anche sul canale Telegram di Astrospace, appena saranno pubblici.
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