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| On 4 anni ago

Scoperto un guasto alla capsula Orion di Artemis 1. Almeno 4 mesi per risolverlo

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La NASA ha comunicato ufficialmente ieri sera, 30 novembre, di aver trovato un guasto alla capsula Orion di Artemis 1. Il problema sembra si trovi in una PDU (Power and Data Units), contenuta nell’adattatore fra il modulo di servizio e la capsula pressurizzata. Secondo un articolo di The Verge, il problema è stato rilevato dagli ingegneri di Lockheed Martin il 5 novembre e da allora si sta lavorando per risolverlo.

Questa capsula Orion sarà lanciata verso la Luna durante la missione Artemis 1, prevista per la fine del 2021. Per lo meno era questa la data prevista prima che emergesse questo nuovo problema. La Orion sarà posta sulla cima dell’SLS, che deve ancora superare parecchi test prima di essere trasportato verso il Kennedy Space Center per prepararlo al lancio. Da mesi ormai era proprio l’SLS il cardine su cui si basavano tutte le ipotesi sulle date di lancio, ma ora anche la capsula potrebbe provocare mesi di rinvio. Se Artemis 1 partirà anche solo qualche mese in ritardo rispetto a novembre 2021, l’allunaggio nel 2024 sarà praticamente impossibile.

La Orion si trovava già allo spazioporto americano, e si prevedeva un suo trasferimento al Multi-Payload Processing Facility (MPPF) per il 7 dicembre. Non sono ancora state comunicate delle variazioni a questa data, men che meno a quella di lancio di Artemis 1, ma gli indizi non lasciano sperare in nulla di buono.

La capsula Orion di Artemis 1, assemblata al suo modulo di servizio, al Neil Armstrong Operations and Checkout Building.

Un brutto problema, una pessima soluzione

Risolvere il problema della PDU richiederà molti mesi di ritardo, in particolare perchè la componente guasta è complicata da raggiungere. Essa si trova all’interno dell’adattatore fra il modulo di servizio, costruito in Europa, e la capsula pressurizzata. Per raggiungerla e sostituirla, gli ingegneri dovrebbero separare nuovamente la capsula Orion dal modulo sottostante, un processo che potrebbe richiedere anche un anno di tempo. Questo tempo è giustificato dal fatto che ogni operazione di scollegamento richiede grandi precauzioni e molti test per controllare che nessuna componente venga danneggiata o anche solo “modificata”.

Sempre secondo la presentazione ottenuta da The Verge, gli ingegneri di Lockheed hanno a disposizione una seconda opzione. Dovrebbero rimuovere i pannelli esterni dell’adattatore per arrivare alla PDU. Questi pannelli non sono stati progettati per questa operazione e se eseguita potrebbe provocare ulteriori problemi. Con questa seconda “strategia” si risparmierebbero però fino a otto mesi.

La terza opzione è invece quella di lanciare Artemis 1 nonostante il guasto. La PDU danneggiata è infatti una componente ridondante, che cioè si attiva solamente quando quella primaria si guasta. Difficile che la NASA scelga questa opzione, considerando i costi del programma Orion e l’importanza della missione Artemis 1.

Aggiornamento:

Qualche settimana fa la NASA ha scoperto un guasto ad una componente della capsula Orion destinata alla missione Artemis 1. Il guasto riguardava una PDU (Power and Data Units), contenuta nell’adattatore fra il modulo di servizio e la capsula pressurizzata. Per riparare questa componente, nella migliore delle ipotesi sarebbero serviti 4 mesi di tempo, un periodo dovuto non tanto all’entità del guasto ma alla difficile posizione in cui si trova la componente. Oggi la NASA ha preso una decisione storica: Artemis 1 volerà con la PDU guasta. Non verrà quindi effettuata la sostituzione.
La decisione è dovuta al fatto che questa componente è ridondante, ne esiste cioè una copia. Per una capsula per il volo umano ogni cosa deve però essere pienamente ridondante. Si è scelto di volare in questa situazione in quanto le analisi hanno portato alla conclusione che la sostituzione potrebbe causare più danni di quanti ne risolva. Artemis 1 sarà la prima missione verso la Luna, e orbiterà il nostro satellite senza equipaggio a bordo.

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