Il primo ministro inglese sarebbe interessato ad investire più di 500 milioni di sterline per acquisire parte dell’azienda che gestisce la costellazione satellitare OneWeb. Quest’ultima è entrata in bancarotta a Marzo, quando non è riuscita a raccogliere i due miliardi di dollari di finanziamenti che aveva previsto. L’obiettivo di OneWeb era creare una costellazione di satelliti in orbita terrestre bassa per fornire internet a bassa latenza con copertura globale.
L’obiettivo di un’acquisizione di questo tipo da parte del governo inglese è un tentativo di sopperire all’uscita del paese dal sistema di navigazione satellitare Europeo Galileo. Questa è stata una delle conseguenze della Brexit. La decisione di investire in OneWeb sembra arrivata dopo ben 18 mesi di studio in cui il governo inglese aveva ipotizzato di costruire una rete satellitare tutta sua.
Dopo mesi di analisi il prezzo per un’operazione di questo tipo è stato però stimato in 5 miliardi di sterline. Un prezzo spropositato visto il periodo in cui ci si trova e la crisi economica a cui l’Inghilterra sta andando incontro. Questo per lo meno è quanto ha consigliato Dominic Cummings, il principale consigliere di Boris Jonson, primo ministro inglese.
L’offerta del governo per OneWeb sarebbe inserita in un piano più ampio, con fondi privati provenienti da più realtà. Con 500 milioni di sterline il governo dovrebbe andare ad acquistare il 20% del pacchetto azionario dell’azienda. Ad Aprile OneWeb stessa aveva chiesto un prestito da mezzo miliardo al governo inglese, che gli fu però rifiutato, scelta forse già dovuta alla volontà di entrare nella società in veste di azionario e non solo di creditore.
OneWeb di seconda generazione.
Secondo fonti del Financial Times, molte realtà industriali inglesi si sarebbero opposte all’idea dell’acquisizione di OneWeb. Per un uso da rete satellitare i satelliti andranno infatti aggiornati e modificati e la tecnologia per fare questo in orbita terrestre bassa non è ancora così sicura. Sempre secondo il Financial Times, oltre al prezzo completamente diverso fra le due opzioni, ci sarebbe anche l’intervento del governo americano. La Casa Bianca sembra infatti aver spinto il governo inglese a non costruire un’altra rete satellitare, essendoci già il GPS.
L’offerta del governo inglese è stata inoltre favorita dal fatto che OneWeb ha sede legale a Londra. La maggior parte delle operazioni sono però negli Stati Uniti, compresa la produzione dei satelliti, fatta in Florida in collaborazione con Airbus. Quest’ultima ha promesso di spostare la produzione in Inghilterra come parte dell’accordo.
La rete di OneWeb è infatti ancora lontana dall’essere completata, avendo portato in orbita solo 74 dei 650 satelliti previsti. E’ però ovvio che se l’accordo andrà in porto, la tecnologia dei satelliti andrà rivista, ma forse anche quella della rete nel suo complesso. Impossibile sapere ancora se le modifiche permetteranno alla rete OneWeb di operare sia come navigazione satellitare che come fornitore di servizi Internet. L’azienda che dovrebbe occuparsi di questa conversione dovrebbe essere la Satellite Applications Catapult che ad inizio di quest’anno ha sviluppato un innovativo sistema di navigazione satellitare.
Entro la fine di Giugno dovrebbero arrivare le ultime offerte e la conferma dell’acquisizione (o meno di OneWeb). Sembra che molte realtà, sia dalla Cina che dalla Francia siano interessate, anche se gli USA sembrano voler porre dei vincoli molto chiari.