Fino ad ora lo chiamavamo semplicemente Mars Helicopter, ma ora il primo oggetto costruito dall’uomo a volare su un altro pianeta ha finalmente un nome: Ingenuity (Ingegnosità). La scelta di questo nome è particolarmente legata a quella del suo compagno di viaggio, Perseverance. Per decidere come chiamare il nuovo rover, la NASA indisse l’anno scorso un concorso destinato ai giovani studenti americani, durante il quale presentare un nome e una breve lettera per motivarlo. Arrivarono più di 28 000 proposte e fra queste fu scelta quella di Alexander Mather.
Uno dei nomi scartati era proprio Ingenuity, scelto da Vaneeza Rupani studentessa undicenne di Northport, in Alabama. Nella sua lettera Vaneeza ha raccontato così la sua scelta:
“L’ingegnosità e la genialità delle persone che lavorano duramente per superare le sfide del viaggio interplanetario sono ciò che consente a tutti noi di sperimentare le meraviglie dell’esplorazione spaziale. L’ingegno è ciò che consente alle persone di realizzare cose straordinarie e di espandere i nostri orizzonti ai confini dell’universo.”
Inizialmente la NASA non aveva previsto di assegnare un vero e proprio nome anche all’elicottero. Spinta dalle moltitudini di lettere e proposte arrivate per nominare il rover è stato però deciso di utilizzarne una anche per il Mars Helicopter. La scelta di questo secondo nome è stata fatta direttamente dall’amministratore della NASA Jim Bridenstine, che ha così affermato: “L’ingegno incapsula i valori che questo elicottero mostrerà a tutti quando decollerà, il prossimo anno, come primo aereo sulla superficie di un altro pianeta. Ci è voluto molto duro lavoro per preparare l’elicottero e per poi posizionarlo sul rover, e ce ne sarà molto altro prima di arrivare su Marte.
L’obiettivo di Ingenuity
Il piccolo elicottero viaggerà verso Marte attaccato alla base del rover e lì rimarrà fin dopo l’arrivo sul pianeta rosso. Se tutto procederà come previsto Ingenuity si staccherà dalla base di Perseverance depositandosi sulla superficie dopo circa 60 giorni dall’arrivo.
Una volta eseguita questa prima operazione il rover dovrà allontanarsi, sia per mettersi in sicurezza da eventuali danni del piccolo elicottero, sia per osservarlo durante il suo primo volo. Ci sono parecchie cose che potrebbero andare storte, come succede sempre quando si tenta una missione così innovativa. Il piccolo elicottero, una volta staccato dal rover è alimentato da un panello solare sulla sua superficie. Solo se sopravviverà alle sue prime notti marziane in solitaria potrà però tentare di alzarsi in volo.
L’obiettivo è prima di tutto quello di dimostrare la possibilità di eseguire un volo su Marte. Sul pianeta rosso la gravità è minore, circa un terzo di quella della Terra ma c’è anche molta meno atmosfera. Questo vuol dire che l’aria è meno densa (circa cento volte meno di quella terrestre) e quindi ci sarà meno pressione sulle eliche del piccolo Ingenuity. Se riuscirà ad alzarsi in volo, si sposterà durante il suo primo volo, di circa 100 metri, ad un’altitudine massima di circa 3 metri. Questo primo volo durerà solamente 30 secondi.
Una volta rimasto solo, è previsto che Ingenuity resista circa 30 giorni. Durante questo periodo si tenterà di eseguire più voli possibili, tutti della durata massima di 90 secondi e di poche decine di metri. Arrivare a compiere con successo un primo volo su Marte sarà però già un’incredibile successo e un’azione mai tentata prima.
In questo video della NASA è rappresentato con precisione il momento del primo volo di Ingenuity: