La certificazione per poter far viaggiare degli astronauti a bordo della Dragon V2 richiede ancora un ultimo test, ovvero l’IFA (In-Flight Abort). La prova è programmata per il 18 gennaio e partirà dallo storico pad 39A del Kennedy Space Center.
Con questo test SpaceX simulerà tutte le procedure adottate per un volo con equipaggio, come successo con la missione Demo-1. Il volo avrà lo stesso profilo di un lancio per raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale.
Una volta accesi i 9 motori Merlin del Falcon 9 il razzo si staccherà dal suolo e inizierà la sua salita. Dopo circa 58 secondi il Falcon 9 raggiungerà il punto in cui la struttura subisce il maggior stress meccanico, chiamato Max Q. Sarà a questo punto che simuleranno un problema al Falcon 9, spegnendone quindi i motori. Nello stesso istante i computer di bordo della Dragon dovrebbero registrare l’anomalia e accendere gli 8 motori SuperDraco per allontanare la capsula, portando in salvo gli eventuali passeggeri.
Appena iniziata la fase di discesa la Dragon aprirà i 4 paracadute realizzati in zylon per rallentare e toccare la superficie dell’acqua dolcemente. La capsula dovrebbe ammarare a circa 30 km dalla costa di Cape Canaveral ed essere recuperata dalla nave GO Searcher. Questa è l’unica nave della flotta di SpaceX dotata di un pad per un elicottero per trasportare gli astronauti a terra e, in casi di emergenza, all’ospedale più vicino.
Siccome il test avverrà a Max Q, le forze che agiranno sul Falcon 9 saranno talmente elevate che distruggeranno completamente il razzo. I detriti che si genereranno finiranno in mare, ma SpaceX ha annunciato che si impegnerà per recuperarli ed evitare di inquinare la costa.
Ultimo volo del Falcon 9 B1046
Per questa particolare missione l’azienda di Musk utilizzerà il Falcon 9 con numero di serie B1046, che ha già volato 3 volte. Le missioni in cui ha volato furono: Bangabandhu-1 (11 maggio 2018), Merah Putih (7 agosto 2019), SSO-A (3 dicembre 2018).
Si tratta di un booster importante per SpaceX poiché è stato il primo Block 5 costruito, ovvero dell’ultima generazione di Falcon 9. Con questa versione SpaceX ha migliorato diversi aspetti, soprattutto quelli legati al recupero e al riutilizzo, o ad esempio le griglie per il controllo dell’assetto (grid fins) realizzate in titanio al posto dell’alluminio della versione precedente. Anche il sistema di bloccaggio delle gambe di atterraggio è stato modificato, sia per tenerle chiuse durante il volo che per ripiegarle successivamente.
Siccome questa volta il B1046 non verrà recuperato, sarà sprovvisto di tutti gli elementi necessari al rientro e quindi decollerà senza gambe di atterraggio e grid fins. Oltre a questo, il secondo stadio sarà anche senza motore.
Poiché la capsula non dovrà raggiungere l’orbita, risulta inutile distruggere un motore e quindi verrà sostituito con una corpo inerte di massa simile. Nonostante l’assenza del sistema propulsivo, il secondo stadio verrà comunque rifornito di carburante poiché devono essere riprodotte tutte le condizioni di un volo con astronauti.
Per l’IFA test quindi, SpaceX distruggerà volontariamente un proprio razzo per testare i sistemi di sicurezza ed essere pronta al volo umano e sarà un ottima occasione per ricavare dati sulla rottura dei componenti del Falcon 9. Ci toccherà salutare il Falcon 9 B1046, il primo dei nuovi Falcon 9 Block 5 che stanno permettendo a SpaceX di infrangere molti record in termini di riutilizzabilità. Grazie a questo razzo l’azienda di Elon Musk sta infatti abbassando come nessun’altra azienda il prezzo di mercato per un volo SpaceX.