Nel corso degli anni, la SpaceX ha continuato a sviluppare i sui razzi e tutti i suoi mezzi, apportando ogni volta delle migliorie e aggiornamenti. L’ultima versione del Falcon9 è chiamata Block 5 e oltre ad avere migliori prestazioni generali, possiede per la prima volta dei meccanismi per ripiegare le gambe di atterraggio (landing legs in inglese).
Le principali differenze con le versioni precedenti sono nell’utilizzo dei materiali. I Block 5 sono infatti costruiti con materiali più resistenti, per poterli riusare fino a 10 volte con una manutenzione minima. Oltre a questo è stato implementato anche il meccanismo di ripiegamento delle landing legs.
Con il Falcon utilizzato per l’ultima missione dell’11 novembre, la Starlink 1, avevano iniziato a richiudere una delle 4 gambe, ma successivamente le hanno rimosse. Non si sa come mai abbiano optato per la rimozione, probabilmente hanno eseguito qualche test e hanno ritenuto come miglio soluzione quella di smontarle. Il booster in questione ha come numero di serie B1048 ed è il primo ad essere stato lanciato e recuperato per 4 volte. Sono stati realizzati diversi altri razzi tra questo e il B1056, quindi, molto probabilmente, è possibile che abbiano migliorato i meccanismi delle gambe.
Come avviene la chiusura ?
Per non appesantire il Falcon 9, il meccanismo di ripiegamento non è stato implementato sul razzo, dato che non è uno strumento necessario al volo e al recupero. Per richiudere le gambe di atterraggio viene quindi utilizzato un meccanismo esterno, che viene posto in cima al razzo ed utilizza un sistema di cavi.
Con ogni ritorno dei Falcon 9, il sistema viene testato, cercando di renderlo più veloce ed efficiente possibile. L’obbiettivo è quello di riuscire a velocizzare il recupero dei razzi, affinché siano in grado di ripartire nel giro di 24 ore.