La prima volta che abbiamo potuto studiare e osservare Europa era il 2 Marzo del 1979. La foto che la sonda Voyager 1 ci restituisce lasciò tutti a bocca aperta. Per la prima volta si vide che un satellite Gioviano aveva una superficie frastagliata, piena di striature brunastre. La seconda a visitare Europa fu la Voyager 2 che si avvicinò ancora di più della sua gemella solo pochi mesi dopo. Il grande passo in avanti è stato però fatto con la sonda Galileo sul finire degli anni 90′. Questa sonda, nata dalla collaborazione fra Nasa e l’ESA ha studiato il sistema di Giove per decenni.

In particolare su Europa si hanno grandi indizi della presenza di acqua allo stato liquido sotto la superficie ghiacciata. L’intera luna è infatti ricoperta da uno strato di ghiaccio. Si stima addirittura che sotto la sua superficie sia presente più del doppio di tutta l’acqua presente sulla Terra. Questo ha permesso di indicare Europa e i suoi oceani sotterranei come uno dei posti più probabili del sistema solare in cui cercare la vita. Esclusa la Terra ovviamente.
Una delle più grandi scoperte riguardanti Europa è la presenza di enormi geyser che vengono sparati nello spazio. Fino ad ora non si aveva ancora la conferma che questi geyser fossero composti di acqua. Un team di ricerca internazionale del Goddard Space Flight Center della Nasa, nel Maryland ha confermato per la prima volta questa ipotesi. Utilizzando un telescopio alle Hawaii il team ha confermato la presenza di d acqueo in questi geyser.

L’importanza di questa scoperta non è indifferente. Innanzitutto è una prova a sostegno della presenza di oceani sotto la superficie di questa luna. Nonostante sia infatti la teoria più probabile sull’origine dei geyser non è ancora stata confermata al 100%.
Elementi chimici essenziali (carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto, fosforo e zolfo) e fonti di energia, due dei tre requisiti per la vita, si trovano in tutto il sistema solare. Ma il terzo (l’acqua liquida) è in qualche modo difficile da trovare oltre la Terra.
Queste ha detto Lucas Paganini, uno scienziato planetario della NASA che ha guidato le indagini sulla rilevazione dell’acqua. Il team di Paganini ha usato uno spettrografo all’Osservatorio di Keck. Questo misura la composizione chimica delle atmosfere planetarie attraverso la luce infrarossa che emettono o assorbono. Molecole come l’acqua emettono frequenze specifiche di luce infrarossa mentre interagiscono con la radiazione solare.