• AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Astrospace Shop
  • ADV
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
ORBIT
Shop
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati

“Our world”: il 25 giugno 1967 si fece la storia della space economy (e anche della musica)

Cora Daolio di Cora Daolio
Giugno 25, 2023
in Approfondimento, Divulgazione, News, Space economy
Condividi su FacebookTweet

Il 25 giugno 1967 è una data importante della Space Economy, ma anche nella storia dello spettacolo televisivo. Quel giorno va in onda in diretta mondiale Our World, il primo programma multi-satellitare internazionale trasmesso dal vivo.

Quattordici Stati partecipano alla sua realizzazione e viene trasmesso in ventiquattro Paesi. Our World costituirà quindi la pietra miliare delle trasmissioni televisive satellitari, un evento durante il quale l’esibizione più famosa è lo storico debutto del brano “All You Need is Love” dei Beatles, registrato in una performance in diretta dagli Abbey Road Studios di Londra.

Our World è un audace esperimento di comunicazione internazionale. Non è altro che un tentativo di circumnavigare il globo con la televisione. Nonostante le numerose trasmissioni via satellite negli ultimi anni, Our World è unico e importante perché è la prima collaborazione globale nella realizzazione di un programma anziché nella trasmissione di un evento.

Hugh Greene, direttore generale della BBC nel 1967.

Our World e le potenzialità del satellitare

La prima trasmissione satellitare di immagini televisive in diretta tra Stati Uniti ed Europa si deve al satellite Telstar 1 della AT&T e lanciato dalla NASA nel 1962. Il Telstar 1, però, era posizionato in orbita MEO (Medium Earth Orbit) con un perigeo di 952 km e un apogeo di 5933 km e aveva un periodo orbitale di 2 ore e 37 minuti.

Per questi motivi forniva circa venti minuti di copertura sull’Atlantico ogni due ore e mezza, per la trasmissione di un singolo segnale tra i due continenti. La copertura televisiva continuativa è divenuta possibile nel 1965 con il raggiungimento dell’orbita geosincrona del primo satellite commerciale Intelsat I, chiamato “Early bird”.

Prima cover colorata del Radio Times della BBC
Per l’evento, la prima cover colorata del Radio Times della BBC. Credits: BBC

Nel 1967, in piena corsa allo spazio, le trasmissioni televisive possono considerarsi ancora prevalentemente “locali” con qualche collegamento di carattere internazionale. La sfida ambiziosa del progetto Our World consiste nella creazione del primo programma completamente internazionale trasmesso in mondovisione.

Considerando che questi satelliti formavano un anello attorno al pianeta, l’idea era quella di realizzare un programma globale, ma a causa delle tensioni politiche di quel periodo, Unione Sovietica e Polonia si ritirano dal progetto che verrà portato a termine con i quattordici Paesi restanti: Australia, Austria, Canada, Danimarca, Francia, Italia, Giappone, Messico, Spagna, Svezia, Tunisia, Regno Unito, Stati Uniti e Germania Ovest. A questi, si aggiungono altri dieci Paesi che trasmetteranno il programma, ma senza contribuire alla realizzazione di contenuti.

Our World viene presentato come un modo per riunire luoghi distanti sul pianeta, ma ha prima di tutto il preciso intento di dimostrare al mondo le enormi potenzialità della telecomunicazione satellitare. Il programma è stato ideato, sviluppato e coordinato grazie alla BBC di Londra, su organizzazione della European Broadcasting Union (EBU).

I produttori concordarono di non trasmettere nulla di taglio politico, componendo il programma con una serie di sezioni tematiche che esaminavano altri aspetti delle vicende mondiali. Ogni Paese partecipante al progetto forniva un suo contributo in termini di contenuti, e in Italia venne trasmesso dall’allora Programma Nazionale col titolo “Il nostro mondo”.

Un complesso sistema basato su quattro satelliti

Per la prima volta nella storia, si poteva fornire uno spettacolo trasmesso in diretta da più parti del mondo, ma ciò non era affatto semplice. Come mostrato nel diagramma dei collegamenti realizzati per One World, il sistema si basava su due satelliti in orbita sopra l’Oceano Atlantico:

  1. Intelsat I “Early Bird”, costruito dalla Hughes Aircraft Company per conto di COMSAT, membro del consorzio Intelsat. Early Bird non è solo il primo satellite commerciale a raggiungere l’orbita geosincrona, ma era anche coperto dalla prima polizza assicurativa spaziale.
  2. Intelsat II F-3 “Canary Bird”, lanciato nel marzo del 1967 a bordo di un lanciatore Delta E1 da Cape Canaveral e collocato in orbita geostazionaria. Canary Bird deve il suo nome alla stazione di terra a cui era associato, quella di Maspalomas, nelle Canarie.
Diagramma collegamenti tra le stazioni televisive
Diagramma dei collegamenti tra le stazioni televisive di tutto il mondo via satellite e altri collegamenti per la trasmissione One World. Credits: BBC

Oltre a questi, altri due satelliti in orbita sopra l’Oceano Pacifico:

  1. Intelsat II F-2, conosciuto come “Lani Bird”, lanciato due mesi prima del “fratello” Canary Bird.
  2. ATS-1 della NASA, lanciato nel 1966. ATS-1 è stato costruito anch’esso dalla Hughes Aircraft Company e rappresenta il primo satellite geostazionario sperimentale, pensato come satellite di telecomunicazione e meteorologia.

Questi satelliti erano gestiti da una rete di linee “in entrata e in uscita” che richiedeva l’uso di un totale di 43 sale di controllo. L’hub mondiale di tutti questi collegamenti, e sala di controllo principale, era il BBC TV Centre di Londra, con una serie di altri centri di controllo deputati al routing.

Ad esempio, il CBS Switching Center di New York gestiva i contributi da Canada, Stati Uniti, Messico, Australia e Giappone mentre l’EBU di Bruxelles si occupava dei contributi di Spagna, Francia, Tunisia, Italia, Austria, Germania e Svezia. Ogni emittente aveva il proprio narratore che permetteva di superare i problemi dovuti alla lingua. Per mettere insieme tutto ciò ci sono voluti dieci mesi e diecimila tecnici, produttori e interpreti. L’audience stimata per questo evento è stata di circa 400 milioni di persone.

Alcuni dei contributi più famosi

Il 1967 è però anche l’anno della tragedia dell’Apollo 1. In febbraio, gli astronauti Grissom, White e Chaffee persero la vita nell’incendio divampato all’interno del Modulo di Comando dell’Apollo 1 mentre effettuavano un test in rampa di lancio. Ciò comportò la sospensione dei voli umani della NASA per venti mesi al fine di consentire lo svolgimento delle indagini e apportare le modifiche necessarie al veicolo.

Tuttavia, il programma Apollo procedeva spedito in direzione Luna e il collegamento dagli Stati Uniti durante la trasmissione Our World, mostrava proprio le immagini dal Kennedy Space Center, dove erano impegnati nei lavori di preparazione alle future missioni Apollo.

Dall’Australia, invece, il radiotelescopio di Parkes riceveva un segnale dalla stella più lontana conosciuta in quel momento e proprio questa parte dedicata allo spazio chiudeva la trasmissione, come a ricordare ciò che si poteva raggiungere grazie alle tecnologie spaziali, tra cui i satelliti di telecomunicazione.

Non solo tecnologia

Non solo tecnologia, ma anche sport e arte. Tra i contributi italiani, il collegamento da Tuscania, dove il regista Franco Zeffirelli stava girando Romeo e Giulietta; gli spettatori assisterono in diretta alle prove della scena del matrimonio.

Tuttavia, l’esibizione più famosa di questa trasmissione fu il debutto di “All you need is love”, suonata dai Beatles in una sessione di registrazione agli Abbey Road Studios di Londra.

Per il primo collegamento televisivo globale dal vivo, era stato chiesto ai Beatles di presentare una canzone con un messaggio che potesse essere facilmente compreso da tutti e utilizzando termini in “inglese di base”. In uno studio allestito con cartelli e stelle filanti, pieno di ospiti vestiti con abiti psichedelici (tra cui membri dei Rolling Stones e degli Who), i Beatles registrarono la canzone che diverrà un inno per la controcultura che abbracciava la filosofia del “flower power”.

Questa partecipazione viene ricordata ogni anno nel “Global Beatles Day” che ricorre, appunto, il 25 di giugno e che lega, in qualche modo, una pietra miliare della Space Economy a una band pietra miliare della musica.

Solamente due anni dopo l’evento “Our World”, un’altra diretta mondiale effettuata tramite satelliti fece rimanere mezzo mondo incollato alla Tv: il primo allunaggio della missione Apollo 11.

Tags: satellitiSpace Economytelecomunicazioni

Potrebbe interessarti anche questo:

kuiper

Amazon si prepara al lancio dei primi satelliti Kuiper

Aprile 3, 2025

Present and future of space debris management. Interview with Tim Flohrer, head of the ESA Space Debris Office

Marzo 26, 2025

Presente e futuro della gestione dei detriti spaziali. Intervista a Tim Flohrer, responsabile dell’ESA Space Debris Office

Marzo 26, 2025
Da sinistra a destra: la missione lunare Argonaut; il lanciatore Ariane 6; la missione di difesa planetaria Ramses.

ESA Strategy 2040: il piano per il futuro dell’Europa nello spazio

Marzo 20, 2025

Perché vogliamo la Luna? – Lo spazio secondo me, di Paolo Ferri

Febbraio 28, 2025
Schema di due cubesat che consegnano componenti modulari al braccio robotico del veicolo target, in questo caso il James Webb. Credits: JWST/NASA, Bommena et al. 2025

Un nuovo approccio per l’utilizzo di cubesat in missioni spaziali di servizio

Febbraio 17, 2025
Attualmente in riproduzione

Abbiamo visto da vicino HALO: il primo modulo del Lunar Gateway

Abbiamo visto da vicino HALO: il primo modulo del Lunar Gateway

00:18:34

Yuri Gagarin, il semi Dio che ha sfidato lo spazio – La vera storia di Vostok 1

00:11:41

La storia completa del lander che ha portato l'ITALIA sulla Luna

00:22:58

SpaceX può arrivare su Marte nel 2026? Aggiornamenti da Starship e Starbase

00:11:08

Euclid inizia la creazione del più grande Atlante cosmico della storia - Le nuove immagini spiegate

00:11:18

Diretta allunaggio Blue Ghost e LuGRE

03:00:24

Diretta ottavo volo di test di Starship - Lancio rinviato!

02:21:37

Il 2025 di Starship. Cosa aspettarci fra lanci, test e progressi a Starbase

00:14:32

BE-4 o Raptor? Ecco come funzionano i due motori di Blue Origin e SpaceX

00:15:12

La storia di Europa Clipper: alla ricerca di vita aliena intorno a Giove

00:21:59

I sette telescopi spaziali e terrestri più attesi nei prossimi dieci anni

00:20:14

Com'è andato il settimo volo (ed esplosione) di Starship? Un'analisi preliminare

00:08:43

Verso la Luna, e oltre - I progressi di Starship

00:10:37

La nuova analisi ambientale di Starbase e il settimo volo di Starship

00:08:56

La storia del Dream Chaser, il nuovo spazioplano americano pronto al lancio

00:20:05

Speciale elezioni americane - Questa settimana nello spazio 39

01:37:52

La storia di Ariane 6, il nuovo razzo pesante europeo. Sarà l'ultimo?

00:21:44

Polaris Dawn: la storia della più incredibile missione spaziale privata di sempre.

00:17:51

Sesto lancio di test Starship - Diretta

04:33:33

Che fine hanno fatto i lanciatori europei? Analisi di una crisi in corso

00:17:14

Come è andato il quarto volo di Starship? Una dettagliata analisi.

00:11:34

La storia di Starliner: l'ultima capsula spaziale che costruirà Boeing?

00:23:54

La Cina può veramente portare un astronauta sulla Luna prima del programma Artemis?

00:13:00

Come funziona un razzo a propulsione termica nucleare?

00:19:16

Manned Venus Flyby: la storia di quella volta che la NASA voleva mandare tre astronauti su Venere

00:15:21

Il terzo volo di test di Starship (IFT-3) è stato un successo o un (parziale) fallimento?

00:12:12

Perché si costruiscono ancora stazioni spaziali?

00:13:52

La missione IM-1 di Nova-C Odysseus è stata un successo o un fallimento?

00:10:11

Quanto costa il turismo spaziale? Confronto fra mezzi, orbite e opportunità

00:17:16

Cosa sono e a cosa servono gli Accordi Artemis?

00:15:40

Perché è ancora così difficile atterrare sulla Luna?

00:23:27

Starship: successo o fallimento?

00:19:30

Speciale Artemis 1 - Ecco la prima missione del nuovo Programma di esplorazione lunare Artemis

00:30:05

DART e LICIACube: la prima missione di difesa planetaria. Cosa succederà prima e dopo lo schianto?

00:39:10

La prima foto del "nostro" buco nero Sgr A*

01:07:58

La guida completa alla scelta di un telescopio - Live speciale

01:24:54

I cancelli del cielo - Geopolitica ed economia dello spazio

01:03:56

Com'è andato il quinto volo di Starship?

00:09:21

Il test del Raptor nello spazio, l'ultimo prima di portare la Starship in orbita

00:09:40

Dopo HALO e il Lunar Gateway: il futuro lunare spiegato da chi ci lavora

00:17:39

I più letti

  • progressi di starship

    Ancora problemi con la Block 2. I progressi di Starship

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Ecco la proposta di budget ufficiale per la NASA del 2026: confermati i tagli alla scienza, e non solo

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Il lander Resilience di ispace è entrato con successo in orbita lunare

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • SpaceX potrà effettuare 25 lanci all’anno di Starship da Starbase

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0

Segui AstroSpace.it anche in:

Telegram LinkedIn Twitter Youtube

Eventi in programma

Mar 15
Marzo 15 @ 6:00 pm - Giugno 2 @ 8:00 pm

Mostra INAF Macchine del tempo

Mag 20
Maggio 20 @ 10:00 am - Maggio 22 @ 4:00 pm

Space Meetings Veneto 2025

Vedi Calendario

Gli ultimi approfondimenti

35 anni dal lancio di Hubble, che si avvicina alla fine della sua missione

Aprile 24, 2025
Eclissi parziale di Sole. Credits: Reuters

È in arrivo un’eclissi parziale di Sole, visibile anche dall’Italia. Ecco quando e come osservarla

Marzo 28, 2025

Present and future of space debris management. Interview with Tim Flohrer, head of the ESA Space Debris Office

Marzo 26, 2025


News e approfondimenti di Astronautica e Aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace Srl.

info@astrospace.it 
www.astrospace.it

P.IVA: 04589880162

  • Astrospace ADV
  • AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Feed RSS
  • Newsletter
  • Shop
Privacy Policy Cookie Policy

Abbonati

Entra in Astrospace Orbit per leggere gli articoli Premium di AstroSpace

ISCRIVITI ORA

©2023 Astrospace

Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Orbit
Shop

© 2024 Astrospace.it Info@astrospace.it - News e approfondimenti di astronautica e aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace srl P.IVA: 04589880162