Il 15 settembre 2025 la sonda Parker Solar Probe della NASA ha superato il suo 25° perielio in orbita attorno al Sole, toccando ancora una volta la distanza minima di circa 6.2 milioni di km dalla superficie solare, come nei precedenti passaggi al perielio. Nel farlo, ha anche eguagliato il proprio record di velocità, pari a circa 687 000 km/h.
La sonda ha operato in modalità autonoma, mentre il contatto con la Terra è ripreso solo in seguito, con un segnale trasmesso al Johns Hopkins Applied Physics Laboratory (APL) il 18 settembre per confermare il pieno funzionamento dei sistemi.
Nel corso dell’avvicinamento al Sole, i quattro strumenti scientifici a bordo della Parker hanno raccolto osservazioni nella corona solare, la parte esterna dell’atmosfera del Sole, ora nella fase massima di attività del proprio ciclo undicennale. Questi dati saranno inviati a Terra a partire dal 23 settembre.
Con il 24esimo perielio, a giugno 2025, la Parker Solar Probe aveva già completato la sua missione primaria. Attualmente è ancora in orbita attorno al Sole e i prossimi passi previsti per la missione sono sotto revisione formale da parte della NASA.
Un altro perielio per la Parker
La Parker Solar Probe è una missione sviluppata nell’ambito del programma Living With a Star della NASA, con l’obiettivo di studiare il Sole in maniera diretta e approfondita, soprattutto per gli effetti che ha sul sistema Terra-Sole, come il meteo spaziale che può influire su satelliti, astronauti e reti elettriche.
Progettata e costruita dal Johns Hopkins Applied Physics Laboratory (APL), la sonda è in grado, durante i massimi avvicinamenti al Sole, di funzionare in autonomia grazie a protezioni termiche avanzate e a sistemi progettati per resistere a temperature estremamente elevate.
Con questo 25esimo perielio, la missione ha ormai eguagliato più volte i suoi massimi parametri di vicinanza e velocità, dimostrando la robustezza del suo design e la capacità di raccogliere dati molto preziosi in condizioni difficili.
Closest. View. Ever.
NASA’s Parker Solar Probe captured jaw-dropping images of solar wind streaming from the Sun’s outer atmosphere just 3.8 million miles from the surface. Observations like these are helping us understand how the Sun affects the solar system, including events… pic.twitter.com/IT60jZAONq— NASA 360 (@NASA360) July 15, 2025
Ogni massimo avvicinamento ha permesso alla sonda di monitorare fenomeni legati al vento solare, i brillamenti e le espulsioni di massa coronale (CME) da una posizione interna alla corona stessa del Sole.
La fase in cui la Parker è il più vicina al Sole è quella in cui l’energia solare, la temperatura e il flusso di particelle sono massimi: solo così è possibile captare segnali utili per comprendere come il vento solare si origini, come evolve e quali siano i meccanismi fisici responsabili delle sue variazioni.











