Alle 04:03 italiane del 26 luglio 2025 (le 23:03 locali del 25), il razzo europeo Vega-C è partito dallo spazioporto di Kourou, in Guyana francese, per una nuova missione operativa. In poco più di un’ora e mezza, ha rilasciato in orbita eliosincrona cinque satelliti: quattro per la costellazione ottica CO3D, costruiti da Airbus Defence and Space, e uno per la missione scientifica MicroCarb, sviluppato dal CNES con Thales Alenia Space.
La missione, identificata come VV27, ha posizionato i satelliti su due orbite differenti: 495 km per CO3D e 650 km per MicroCarb. Si è trattato del secondo volo per il Vega-C del 2025, e del terzo lancio europeo dell’anno (due missioni con Vega-C e una con Ariane 6).
CO3D e MicroCarb
La costellazione CO3D (Constellation Optique 3D) è composta da quattro satelliti da 285 kg ciascuno, progettati per osservazioni ad alta risoluzione del nostro pianeta. Opereranno con una risoluzione di 50 cm nelle bande RGB e nel vicino infrarosso, coprendo l’intero globo per almeno 8 anni. I satelliti sono stati assemblati su un dispenser multiplo chiamato Clessidra, capace di ospitare cinque satelliti (quattro sui lati e uno in cima) e dotato di sistemi di separazione avanzati progettati da Airbus a Madrid. La gestione in orbita sarà curata da Airbus, mentre il CNES si occuperà del centro di calibrazione delle immagini a Tolosa.

MicroCarb è un satellite scientifico da 180 kg pensato per misurare con precisione il contenuto atmosferico di anidride carbonica. Il suo spettrometro dispersivo è in grado di raccogliere dati globali per almeno 5 anni. Il satellite è stato costruito da Thales Alenia Space, con lo strumento sviluppato da Airbus e un importante contributo della UK Space Agency. L’AVUM+ del Vega-C lo ha rilasciato su un’orbita più alta, a 650 km.
Il lancio ha sottolineato le potenzialità dell’AVUM+, lo stadio superiore del Vega-C, capace di effettuare fino a sette riaccensioni. In questa missione ne sono servite cinque: quattro per inserire i satelliti CO3D e MicroCarb sulle rispettive orbite e una finale per la manovra di deorbitazione. Questa capacità ha permesso al Vega-C di gestire con precisione la distribuzione dei carichi su orbite diverse, aumentando l’efficienza e la flessibilità della missione.
Il secondo Vega-C del 2025
Il lancio di questa notte segna, come dicevamo, il secondo volo del Vega-C nel 2025, a pochi mesi dal successo della missione del 29 aprile che ha portato in orbita il satellite europeo Biomass, parte del programma Earth Explorer dell’ESA.
Il volo è uno degli ultimi lanci del Vega-C operati da Arianespace, prima che Avio assuma completamente la gestione commerciale del vettore a partite dalla missione VV30. La transizione era stata avviata già nel 2024, ma è stata formalizzata l’11 luglio con la firma della Launcher Exploitation Declaration (LED), che riconosce Avio come unico fornitore dei servizi di lancio per la famiglia Vega.
L’azienda italiana, già costruttrice e integratrice del vettore, si prepara ora a consolidare il proprio ruolo anche come attore commerciale nel panorama spaziale europeo. Per il 2025 sono previsti almeno altri uno o due voli, mentre l’attività crescerà ulteriormente dal 2026.
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