Il 6 giugno 2025, la startup giapponese ispace ha fallito per la seconda volta un tentativo di atterraggio sulla Luna, con la sua missione HAKUTO-R Mission 2. A bordo del lander Resilience, oltre ai carichi tecnici di ispace, viaggiava anche il rover europeo Tenacious, che ora risulta perso.
A distanza di quasi tre settimane, l’azienda ha completato un’approfondita analisi tecnica delle cause che hanno portato alla perdita del veicolo, affermando che la causa principale del fallimento è stata un problema hardware al telemetro laser.
Il lander Resilience ha eseguito correttamente tutte le fasi iniziali della manovra di discesa, cioè la deorbitazione, le manovre di braking burn e pitch-up. Durante la fase terminal descent inoltre, il veicolo ha mantenuto una configurazione stabile, con assetto verticale. La prima parte della discesa è quindi avvenuta correttamente.
Il problema è sorto nel momento più critico: quando il lander si trovava a circa 3 km di altitudine, il Laser Range Finder (LRF) non ha fornito dati validi, impedendo al sistema di navigazione di aggiornare correttamente l’altitudine. Il primo dato valido è stato ricevuto solo a circa 1 km dal suolo. A quel punto, con una velocità verticale di circa 66 m/s, il sistema ha tentato una decelerazione d’emergenza, che però si è rivelata insufficiente.
Il contatto con la sonda è stato perso a un’altezza di 192 metri, mentre il veicolo scendeva a 42 m/s (oltre 150 km/h). L’impatto è stato confermato visualmente qualche giorno dopo grazie alle immagini del Lunar Reconnaissance Orbiter (NASA), che ha identificato un nuovo cratere di circa 16 metri di diametro, a 282 metri a sud-est del punto di atterraggio previsto.

La diagnosi del guasto: non software, ma hardware
ispace ha dichiarato che il problema non è stato causato da errori di guida, navigazione o controllo (cioè software), né da anomalie nei sistemi di propulsione o nell’alimentazione. I dati indicano che si è trattato di un guasto hardware al telemetro laser.
L’azienda ha valutato due ipotesi principali:
- Errore di installazione od orientamento del LRF durante le fasi di integrazione a terra;
- Degrado prestazionale del LRF dovuto alle condizioni ambientali del volo lunare.
Entrambe le unità LRF avevano mostrato risultati coerenti nei test a terra, ma sotto le condizioni dinamiche del volo reale (con velocità elevate, albedo incerti del suolo lunare e possibili interferenze ambientali) le prestazioni potrebbero essersi ridotte. Tra i fattori considerati come “probabili cause dirette” vi sono:
- insufficiente riflessione della superficie lunare rispetto a quanto previsto;
- ridotta potenza del laser rispetto alla Missione 1;
- angoli d’incidenza poco favorevoli durante la discesa;
- vibrazioni durante la discesa ad alta velocità .
La Missione 2 rappresenta il secondo tentativo di allunaggio da parte di ispace. La Missione 1, conclusa nell’aprile 2023, era fallita a causa di un errore software: l’algoritmo di guida aveva interpretato erroneamente l’altitudine mentre il lander sorvolava il bordo di un cratere, provocando lo spegnimento anticipato dei motori e un conseguente impatto da 5 km di altezza.
Mission 2 ha invece dimostrato la validità dell’algoritmo correttivo, che ha mantenuto correttamente l’assetto del veicolo fino alla fase terminale. Tuttavia, la mancanza di misurazioni corrette dell’altitudine ha vanificato gli sforzi del software corretto.
Gli impatti industriali e scientifici del fallito allunaggio
Tra i carichi trasportati da Resilience c’era il rover Tenacious, sviluppato da ispace Europe e progettato per operare in autonomia sul suolo lunare. ispace ha già annunciato un piano per affrontare questi problemi, tra i quali l’istituzione di una task force esterna, con esperti di JAXA e della NASA. Ci sarà poi l’introduzione di nuovi sensori per il controllo della discesa, tra cui un LiDAR e una telecamera per la navigazione visuale.
Queste misure comporteranno un incremento dei costi fino a 1.5 miliardi di yen per le prossime due missioni (circa 20 milioni di dollari), ma non impatteranno sul calendario: i lanci sono confermati per il 2027 e per il 2028.
La prossima missione, Apex 1.0, sarà parte del programma commerciale CLPS della NASA. Il lander sarà sviluppato in collaborazione con Draper e JAXA, e l’obiettivo è raggiungere il bacino Schrödinger, sul lato opposto della Luna.
La presentazione di ispace si può trovare qui.