Il 17 giugno 2025 Honda, tramite la sua società di ricerca e sviluppo Honda Research Institute, ha eseguito con successo il primo test di decollo e atterraggio con un prototipo di razzo riutilizzabile. Il prototipo, alto 6.3 metri, con diametro di 85 cm e peso di 900 kg (1 312 kg pieno di propellente), ha raggiunto un’altitudine di 271.4 metri e ha effettuato un atterraggio entro 37 cm dalla posizione prevista, restando in volo per 56.6 secondi.
L’obiettivo di questa prova, condotta in un impianto dedicato a Taiki-cho, nel Parco Aerospaziale Multifunzione di Hokkaido, era verificare la stabilità durante la salita e la discesa, la precisione della manovra di atterraggio e il corretto funzionamento dei sistemi di controllo. Tutti questi parametri sono stati soddisfatti, dimostrando la fattibilità dell’approccio verticale mediante soluzioni di tipo VTVL (Vertical Takeoff and Vertical Landing).
Il test è stato condotto con un prototipo decisamente avanzato, dotato di gambe di atterraggio retrattili e di grid fins, cioè le griglie stabilizzatrici che servono a guidare il vettore durante il rientro. Questo design lascia intendere che forse sono previsti ulteriori test in futuro per questo prototipo, forse anche più ambiziosi in termini di quota e permanenza in volo.
Il Giappone cerca la sua strada spaziale
In Giappone sono attivi altri progetti orientati alla riusabilità dei razzi. Interstellar Technologies, anch’essa attiva a Taiki-cho, qualche anno fa ha lanciato con successo il razzo suborbitale MOMO (quasi 99 km nel 2019) e punta al lancio orbitale del razzo ZERO entro il 2025.
Un’altra realtà, la startup Innovative Space Carrier, prevede un piccolo volo con atterraggio mirato nel 2025 da Spaceport America, con booster orbitale previsto entro il 2028. Anche Space One (Canon Electronics e IHI) ha già testato un razzo, “Kairos”, nel 2024 ma ha sperimentato problemi al decollo.
Rispetto a questi, Honda si trova in una fase iniziale, ma questo test, arrivato dopo anni di silenzio da parte di Honda sui suoi progetti spaziali, è un ottimo indizio di come l’ecosistema spaziale giapponese sia ancora piuttosto attivo.
Honda già dal 2020 ha dichiarato di volersi impegnare in attività spaziali, come lo sviluppo di sistemi energetici circolari per applicazioni nello spazio, in particolare sulla Luna. L’esperimento mostrato il 17 giugno rappresenta un primo passo verso l’obbiettivo del volo suborbitale entro il 2029.