È stata completata a Sos Enattos, in Sardegna, la costruzione dell’esperimento Archimedes, un progetto internazionale che punta a misurare una delle interazioni fondamentali ancora mai osservate direttamente: quella tra le fluttuazioni quantistiche del vuoto e il campo gravitazionale.
L’annuncio è stato diffuso il 28 marzo dalla collaborazione dell’Einstein Telescope, che ha rilanciato il risultato come un passo importante per la comunità scientifica impegnata nello studio della gravità quantistica.
L’esperimento Archimedes si inserisce infatti in un filone di ricerca volto a comprendere come la gravità interagisca con i fenomeni descritti dalla meccanica quantistica. Il cuore del progetto è una bilancia ultrasensibile, in grado di rilevare forze estremamente deboli nell’intervallo di frequenza compreso tra i 20 e i 100 millihertz. Questa fascia di sensibilità è stata raggiunta nel prototipo già testato nel 2023, dimostrando che il sistema è effettivamente in grado di operare al limite del rumore termico, condizione essenziale per misurare effetti quantistici estremamente deboli.
Il sito di Sos Enattos si conferma così un luogo strategico per la fisica fondamentale, grazie alle sue eccezionali caratteristiche di isolamento sismico e ambientale. Il completamento dell’infrastruttura di Archimedes rappresenta anche un passo avanti nella candidatura italiana a ospitare l’Einstein Telescope, il futuro osservatorio europeo di onde gravitazionali di terza generazione, che potrebbe sorgere proprio in Sardegna.
Einstein Telescope: un osservatorio sotterraneo per le onde gravitazionali
L’Einstein Telescope (ET) è un progetto europeo per la realizzazione di un rivelatore di onde gravitazionali di terza generazione. Rispetto agli attuali interferometri come LIGO e Virgo, ET promette una sensibilità superiore di almeno un ordine di grandezza, permettendo di osservare un volume dell’Universo mille volte più ampio.
Il progetto prevede la costruzione di tre bracci a forma di triangolo equilatero, ognuno lungo 10 chilometri, scavati sottoterra per ridurre al minimo i disturbi ambientali.

L’obiettivo scientifico dell’Einstein Telescope è quello di studiare la nascita e l’evoluzione dell’Universo primordiale, sondando le prime fasi successive al Big Bang. Grazie alla capacità di rilevare onde gravitazionali generate da eventi molto distanti e poco energetici, il telescopio potrà analizzare in dettaglio la fusione di buchi neri e stelle di neutroni, offrendo nuove informazioni anche sulla materia oscura e sull’espansione cosmica.
I lavori in Italia e la candidatura di Sos Enattos, con Archimedes
La miniera dismessa di Sos Enattos, nel comune di Lula (Nuoro), è il sito candidato dall’Italia per ospitare l’Einstein Telescope. La sua conformazione geologica e la bassissima attività sismica rendono l’area una delle più adatte in Europa per ospitare l’infrastruttura sotterranea richiesta. Negli ultimi anni sono stati effettuati numerosi studi geologici e sismologici per validarne le caratteristiche.
Il governo italiano, insieme alla Regione Sardegna, ha già stanziato i fondi necessari per sostenere la candidatura, e il progetto ha ottenuto l’interesse formale da parte della Commissione Europea come infrastruttura strategica.

La costruzione di Archimedes rappresenta un tassello fondamentale per rafforzare la proposta italiana, dimostrando la capacità scientifica e tecnica del sito nel supportare esperimenti di fisica fondamentale ad alta sensibilità.
L’esperimento Archimedes è coordinato da Enrico Calloni, dell’Università di Napoli “Federico II” e della sezione INFN di Napoli, ed è frutto di una collaborazione guidata dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), che coinvolge anche le Università di Sassari, “Federico II” di Napoli e Sapienza di Roma, l’Osservatorio Gravitazionale Europeo (EGO), l’Istituto Nazionale di Ottica del CNR (CNR-INO) e il Centre de Physique Théorique dell’Università di Marsiglia.