Una nuova analisi degli ultimi dati del Dark Energy Survey (DES) ha evidenziato possibili deviazioni dal modello cosmologico standard, noto come ΛCDM (Lambda-Cold Dark Matter). Se confermati, questi risultati potrebbero mettere in discussione uno dei principi fondamentali della cosmologia moderna: l’idea che l’energia oscura sia una costante nel tempo.
Il DES, condotto con la Dark Energy Camera (DECam) montata sul telescopio Víctor M. Blanco da 4 metri presso il Cerro Tololo Inter-American Observatory (CTIO) in Cile, ha raccolto dati per sei anni, osservando quasi un ottavo del cielo con tecniche di analisi avanzate.
Secondo il modello ΛCDM, l’energia oscura rappresenta circa il 70% dell’Universo e sarebbe responsabile dell’accelerazione della sua espansione. Tuttavia, i nuovi risultati suggeriscono che questa forza misteriosa potrebbe non essere costante, ma evolvere nel tempo. La scoperta, presentata all’American Physical Society’s Global Physics Summit, rafforza osservazioni precedenti che già indicavano discrepanze nel modello cosmologico standard.
Un’energia oscura dinamica
Il Dark Energy Survey ha raccolto un ampio set di dati per esplorare la natura dell’energia oscura, combinando più tecniche osservative. Uno dei metodi principali è stato lo studio delle supernovae di tipo Ia, considerate “candele standard” in cosmologia perché la loro luminosità intrinseca è nota. Misurando la loro distanza e il loro spostamento verso il rosso (redshift), gli scienziati hanno potuto tracciare l’espansione dell’Universo con estrema precisione.
Nel 2024, il DES aveva già pubblicato il più grande e dettagliato set di dati sulle supernovae mai realizzato, e i nuovi risultati confermano le anomalie già osservate in quegli studi.

Un’altra delle misurazioni chiave utilizzate nel DES è costituita dalle oscillazioni acustiche barioniche (BAO), ovvero le fluttuazioni della densità di materia nell’Universo primordiale. Questa ha rivelato che la scala osservata è inferiore del 4% rispetto alle previsioni del modello ΛCDM. Una discrepanza che suggerisce che l’energia oscura potrebbe variare nel tempo, contraddicendo l’idea di una costante cosmologica fissa.
Le implicazioni per la cosmologia
Combinando i dati del DES con quelli della radiazione cosmica di fondo (CMB), gli scienziati hanno ottenuto ulteriori evidenze di un’energia oscura dinamica. Se ulteriori dati confermeranno questa ipotesi, sarà necessario un nuovo modello teorico per spiegare il comportamento dell’Universo.
Anche se le analisi attuali non sono ancora conclusive, nuovi studi potrebbero rafforzare le prove a favore di un’evoluzione dell’energia oscura. Ulteriori analisi del DES, insieme ai dati provenienti da esperimenti come il Dark Energy Spectroscopic Instrument (DESI), potrebbero confermare queste anomalie nei prossimi anni.
Nel frattempo, la comunità scientifica attende con grande interesse il report finale del DES, previsto per la fine del 2025, che potrebbe fornire nuove conferme e aprire la strada a un cambiamento radicale nella nostra comprensione dell’Universo.
Lo studio è reperibile qui in versione pre-print.