La missione SMILE (Solar Wind Magnetosphere Ionosphere Link Explorer), sviluppata congiuntamente dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e dall’Accademia Cinese delle Scienze (CAS), sarà probabilmente lanciata all’inizio del 2026.
SMILE, utilizzando quattro diversi strumenti scientifici avanzati, mira a studiare le interazioni tra il vento solare e la magnetosfera terrestre, considerato un passo fondamentale per comprendere meglio i fenomeni del meteo spaziale e i loro effetti sul nostro pianeta.
Inizialmente programmata per il 2021, la missione ha subito diversi posticipi, prima al 2024 e successivamente al 2025, legati a sfide tecniche e all’impatto della pandemia di COVID-19, che ha influenzato lo sviluppo del satellite e la disponibilità delle infrastrutture necessarie. Nell’aprile 2024 è stato confermato il vettore di lancio, il razzo europeo Vega-C, e la partenza dallo spazioporto europeo di Kourou in Guyana francese.
Il 9 gennaio 2025 il direttore generale dell’ESA Josef Aschbacher ha dichiarato: “Il lancio avverrà molto probabilmente l’anno prossimo. Stiamo negoziando in questo momento lo slot di lancio del Vega-C, ma sarà pronto per la fine di quest’anno”. Attualmente tutti i lanci del Vega-C previsti (per ora) per il 2025 sono già stati assegnati.
SMILE: un passo cruciale per lo studio del meteo spaziale
La missione SMILE ha l’obiettivo di esplorare il legame tra il vento solare, la magnetosfera terrestre e la ionosfera, fornendo nuove informazioni sui meccanismi alla base dei fenomeni di space weather.

Il vento solare infatti, costituito da particelle cariche emesse dalla corona solare, interagisce con il campo magnetico terrestre generando una serie di effetti complessi, come aurore polari, tempeste geomagnetiche e variazioni nella ionosfera. Questi fenomeni possono avere un impatto diretto sulle infrastrutture tecnologiche terrestri, rendendo cruciale la loro comprensione per proteggere sistemi vitali come satelliti di comunicazione, GPS e reti elettriche.
SMILE utilizzerà quattro strumenti principali per studiare queste interazioni. Tra questi, un imager a raggi X molli, che mapperà i confini tra il vento solare e la magnetosfera terrestre; un imager ultravioletto, per osservare le aurore; un analizzatore di ioni leggeri, per studiare le particelle cariche nel vento solare; e un magnetometro, per misurare i cambiamenti nel campo magnetico terrestre. Questa combinazione di strumenti permetterà di ottenere una visione dettagliata delle dinamiche tra il Sole e la Terra, con una risoluzione mai raggiunta prima.
La collaborazione tra ESA e CAS prevede una divisione delle responsabilità: l’ESA è incaricata della costruzione del modulo del payload, del veicolo di lancio e dello sviluppo di uno degli strumenti scientifici, mentre la CAS fornisce gli altri tre strumenti e si occuperà delle operazioni di missione. Questa è la prima volta che ESA e Cina selezionano, progettano, realizzano, lanciano e gestiscono congiuntamente una missione scientifica spaziale.