Il 26 giugno, la società di lancio ULA ha annunciato un cambio di programmazione dei prossimi lanci del razzo Vulcan. La seconda missione, chiamata Cert-2 e prevista per questo autunno, non porterà più in orbita lo spazioplano Dream Chaser per il suo volo inaugurale. Questa decisione è stata presa da ULA e Sierra Space, società che sta costruendo e preparando al volo lo spazioplano, dopo aver confermato che esso non sarà pronto in tempo.
Durante la missione Cert-2 verrà trasportato un carico utile di test, che ULA aveva preparato come backup per la prima missione eseguita a gennaio 2024. In quell’occasione venne lanciato verso la Luna il lander lunare Peregrine di Astrobotic.
L’urgenza di eseguire il prima possibile la missione Cert-2 deriva dalla necessità di certificare il razzo Vulcan per la Space Force, la quale è in attesa di lanciare diverse urgenti missioni spaziali. Per ottenere questa certificazione è però necessario che il razzo Vulcan esegua almeno due missioni di successo.
Durante una conferenza stampa con i media, Tory Bruno, CEO di ULA, ha affermato che la missione Cert-2 è già in preparazione, e che tutto l’hardware di volo è già arrivato in Florida, dove sta iniziando l’assemblaggio del razzo Vulcan. La partenza è quindi fissata per settembre, e questa data permetterà di completare in fretta le analisi post volo, tanto da poter eseguire due missioni per la Space Force entro la fine del 2024, denominate USSF-106 e USSF-87.
I piani di ULA per il passaggio a Vulcan
Attualmente, nonostante il pensionamento di Atlas V e l’introduzione di Vulcan, ULA ha ancora alcuni problemi nel confermare il suo manifesto di lanci. In primo luogo sono ancora disponibili diversi razzi Atlas V pronti al lancio. Sappiamo che almeno altri sei sono stati costruiti per eseguire i lanci di Starliner. Otto invece dovrebbero essere quelli costruiti per Amazon e per lanciare i satelliti Kuiper.
Alla domanda se la missione Cert-2 si potesse eseguire con un carico commerciale, Tory Bruno ha infatti affermato che nessun satellite sarebbe stato disponibile per settembre, da qui la necessità di eseguire la missione con un carico di prova. Prima di settembre sarà però eseguito un altro lancio con Atlas V per un cliente governativo che Bruno non ha annunciato.
Next for offload is the #VulcanRocket #Cert2 booster stage, measuring 109 feet (33 meters) in length and 17.7 feet (5.4 meters) in diameter. Made of internal orthogrid aluminum construction to create a structurally stable stage, it is equipped with two BE-4 main engines, each… pic.twitter.com/HMclfvoexx
— ULA (@ulalaunch) June 24, 2024
Il primo lancio con Atlas V dei satelliti Kuiper era invece previsto per luglio ma ora sembra chiaro che non avverrà prima di questo autunno. Questo è un altro segnale di quanto sia in ritardo la preparazione della costellazione Amazon. In base a quanto annunciato dall’azienda avrebbe dovuto portare i orbita i primi satelliti operativi già ad aprile.
Tory Bruno ha inoltre confermato che per il 2025 prevedono un manifesto di circa 20 lanci fra Atlas V e Vulcan. Quello del 2024 dovrebbe invece concludersi con sei missioni. In merito alla disponibilità dell’hardware di volo, Bruno ha confermato che tutti i motori BE-4 di Blue Origin sono già stati consegnati per costruire i Vulcan del 2024 ed è fiducioso che l’azienda di Bezos sia in grado di fornire anche tutti quelli previsti per il 2025.
Questi motori spingono infatti il primo stadio del Vulcan, che è dotato di due BE-4. Sette di questi spingono anche il primo stadio del New Glenn, ed è questa alta richiesta, unita a diversi problemi tecnici, che ha messo in difficoltà le linee produttive di Blue Origin nel 2023.
Unboxing rocket style…. We have now received all of the BE4s needed for all of Vulcan’s 2024 manifest. pic.twitter.com/q167rjrzy9
— Tory Bruno (@torybruno) June 25, 2024
Il futuro del Dream Chaser
Il cambio di programma per la missione Cert-2 comporta anche uno slittamento per il lancio di Dream Chaser. Lo spazioplano costruito da Sierra Space avrebbe dovuto eseguire la sua missione inaugurale a metà di quest’anno, trasportando rifornimenti sulla ISS.
Sierra Space ha affermato, con una nota stampa pubblicata il 25 giugno, di comprendere le necessità e l’urgenza della Space Force per la certificazione del Vulcan. Accetterà quindi la modifica del manifesto di volo di ULA senza problemi. Hanno inoltre affermato ancora una volta che lo spazioplano, che si trova già al Kennedy Space Center in attesa degli ultimi test, sarà pronto a partire entro la fine dell’anno.
Essendo però una missione progettata per il Vulcan, non è chiaro quando partirà se i due razzi per quest’anno sono già fissati con le missioni Space Force. La successiva opportunità, che ora sembra essere la più sensata, è un lancio nel primo trimestre 2025.
In questo approfondimento video abbiamo raccontato nel dettaglio la storia del Dream Chaser e le sue caratteristiche principali.