• AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Astrospace Shop
  • ADV
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
ORBIT
Shop
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati

Una tempesta solare che rimarrà nella storia

Mariasole Maglione di Mariasole Maglione
Maggio 13, 2024
in Approfondimento, Astronomia e astrofisica, Divulgazione, News, Scienza, Sistema solare
L'aurora polare sopra Edimburgo, in scozia, la sera del 10 maggio 2024. Credits: PA, skynews

L'aurora polare sopra Edimburgo, in scozia, la sera del 10 maggio 2024. Credits: PA, skynews

Condividi su FacebookTweet

Noi non ce ne accorgiamo, perché siamo abituati a scorgerlo come un disco luminoso, ma la superficie del Sole è un luogo molto turbolento. I forti campi magnetici intrecciati che la caratterizzano talvolta inibiscono il flusso di calore in alcune zone, rendendole più fredde e generando così delle scure macchie solari. Queste macchie sono spesso associate a intensa attività magnetica, e possono provocare delle espulsioni di gas caldo e ionizzato, il plasma, dalla superficie del sole, dette espulsioni di massa coronale (CME, dall’inglese Coronal Mass Ejection).

Quando queste CME colpiscono il campo magnetico del nostro pianeta, possono provocare quella che definiamo tempesta geomagnetica, con gravi disturbi della magnetosfera terrestre a causa dell’impatto del vento solare energetico sull’ambiente spaziale che circonda la Terra .

A partire dal 7 maggio 2024, un gruppo di macchie solari particolarmente attivo, denominato regione attiva 3664 (o AR3664) ha provocato prima un’allerta del National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) degli Stati Uniti per possibili brillamenti, poi l’inizio di una vera e propria tempesta solare, la più intensa mai registrata dal 2003.

Da AR3664, infatti, sono state emesse diverse CME, almeno sette dirette verso la Terra secondo quanto riportato venerdì 10 maggio dallo Space Weather Prediction Center (SWPC), che hanno costretto il NOAA ad alzare il livello di pericolosità dell’evento prima da G2 a G4, e poi nella notte fra 10 e 11 maggio a G5, il livello più alto sulla scala di classificazione di queste tempeste.

Questi eventi possono provocare instabilità nella rete elettrica e interferenze nelle comunicazioni satellitari e radio. Attualmente (12 maggio 2024) la tempesta solare è ancora in corso, non tutte le CME inviate dal Sole hanno già raggiunto la Terra, e ancora non sappiamo con precisione quali, e se, ci sono stati danni, soprattutto ai satelliti in orbita.

Per tutto il finesettimana, stiamo fornendo aggiornamenti costanti sull’evolversi della situazione sul canale Telegram di Astrospace.

Il responsabile di tutto: AR3664

La regione attiva AR3664 si è formata nell’emisfero sud del Sole all’inizio del mese di maggio 2024. In quei giorni l’attività solare è notevolmente aumentata, e tra altre macchie solari importanti si è formata la regione attiva AR3663, nell’emisfero nord del Sole, che tra il 3 e il 6 maggio ha prodotto una decina di brillamenti, molti dei quali di classe X.

Tra il 7 e l’8 maggio, AR3664 ha raddoppiato le sue dimensioni in sole ventiquattr’ore, divenendo grande lo 0.12% della superficie solare. La sua superficie è larga 16 volte la Terra, ed è costituita da una sessantina di diverse macchie solari con una configurazione di campi magnetici molto complessa. Talmente complessa da ricordare il gruppo di macchie solari che l’1 settembre del 1859 provocò la più potente tempesta solare mai registrata, ricordata come l’evento di Carrington.

L'evoluzione della regione attiva 3664 dal 6 al 9 maggio 2024. Credits: Meiying Lee
L’evoluzione della regione attiva 3664 dal 6 al 9 maggio 2024. Credits: Meiying Lee

Dall’8 maggio AR3664 ha iniziato a produrre diversi brillamenti particolarmente intensi, la maggior parte dei quali di classe X, la più potente, oppure M, quella subito sotto. Espelleva materiale ogni 6-12 ore, con un’attività che si stava intensificando sempre di più. E mentre AR3663 non aveva prodotto espulsioni di massa coronale, questa regione invece ha prodotto in poco tempo diverse CME particolarmente significative.

Livello estremo

La sera del 9 maggio, il NOAA ha diramato la prima allerta, prevedendo l’arrivo delle prime CME prodotte da AR3664 per le prime ore di sabato 11. Nel pomeriggio italiano di venerdì, dopo che la tempesta solare aveva superato i satelliti di monitoraggio posti a 1.5 milioni di km dalla Terra, nel punto lagrangiano L1, il NOAA ha alzato il livello della tempesta solare da G2 a G4, in una scala “G” che va da 1 a 5, dove G5 è estremo.

Le tempeste più estreme possono causare blackout diffusi e danni alle infrastrutture della Terra. I sistemi di navigazione radio satellitare e a bassa frequenza come il GPS potrebbero essere interrotti e anche le operazioni dei veicoli spaziali potrebbero avere problemi per quanto riguarda la ricarica e il tracciamento della superficie. Il livello G5 è il più alto, e proprio nella notte italiana tra il 10 e l’11 maggio, il NOAA ha confermato il livello G5 di questa tempesta solare.

Non succedeva da novembre 2003, quando le “tempeste di Halloween” accesero di rosso i cieli dell’Italia. Si trattò di una serie di tempeste solari che hanno coinvolto eruzioni solari e CME, da metà ottobre all’inizio di novembre 2003, con un picco intorno al 28-29 ottobre. Questa serie di tempeste ha generato il più grande brillamento solare attualmente mai registrato, con una potenza pari a X45.

Aurore ovunque. Perché?

Le prime CME, superato L1, in 25 minuti hanno raggiunto la Terra, colpendo la magnetosfera terrestre. Il disturbo geomagnetico provocato dall’assalto delle particelle solari viene misurato, tra gli altri indici, dal Kp index (Planetary K index). Il Kp index varia su una scala da 0 a 9, dove i valori bassi indicano bassa attività geomagnetica e i valori alti indicano alta attività.

Più questo indice è alto, più vengono influenzati satelliti, sistemi di comunicazione, navigazione. Tra il 9 maggio e oggi, 12 maggio, il Kp index si è alzato fino a raggiungere il livello massimo, pari a 9, per ben tre volte.

Variazione del Kp index tra il 9 e il 12 maggio 2024. Credits: SWPC/NOAA
Variazione del Kp index tra il 9 e il 12 maggio 2024. Credits: SWPC/NOAA

Il Kp index è un indice che caratterizza come cambia l’attività geomagnetica, quindi è utilizzato anche per stimare l’intensità dei fenomeni aurorali. Quanto l’energia delle particelle solari si scarica sull’alta atmosfera terrestre, si generano aurore molto intense, che normalmente rimangono contenute nelle regioni polari, o comunque ad alte latitudini, per via della forma del campo magnetico terrestre.

Tuttavia, a causa della loro enorme energia, le particelle arrivate con le CME di AR3664 sono riuscite a spingersi molto più in basso, disturbando la magnetosfera e interagendo con la ionosfera anche nei cieli di Inghilterra, Germania, Italia, Cina, Australia. Ecco quindi che sopra molti Stati che mai si sarebbero aspettati di assistere a una aurora il cielo si è acceso di rosa, verde, magenta, e generando spettacoli davvero straordinari.

Aurora polare in Germania l'11 maggio 2024. Credits: Lando Hass, www.dpa.de
Aurora polare in Germania l’11 maggio 2024. Credits: Lando Hass, www.dpa.de

E i satelliti in orbita?

Tempeste così violente, come dicevamo, possono avere influenza molto negativa sulle reti che distribuiscono l’energia elettrica, sui satelliti di telecomunicazione e su quelli di geoposizionamento, come l’americano GPS o l’europeo Galileo.

Starlink di Elon Musk, che possiede circa il 60% dei circa 7500 satelliti in orbita e fornisce copertura Internet in tutto il mondo, ha avvertito di un “servizio degradato” a causa del fenomeno. Solo nei prossimi giorni, però, sapremo con precisione quali, e se ci sono stati danni, soprattutto ai satelliti.

La tempesta, intanto, è ancora in evoluzione. Finché la regione attiva 3664 non sarà portata lontana dalla Terra dalla rotazione solare, la sua iperattività costringerà il NOAA a mantenere alta l’allerta, come già ha annunciato per la giornata di oggi. Questo significa che possiamo aspettarci ancora aurore a basse latitudini? Sì. E anche che gli operatori dei sistemi satellitari devono mantenere alto il livello di controllo.

Nel frattempo, le missioni spaziali dedicate all’osservazione del Sole continuano a monitorare la sua attività e il suo comportamento imprevedibile, aiutando nelle previsioni meteorologiche spaziali

Attualmente si prevede un altro picco della tempesta per la fine della giornata di oggi, stimando livelli G4.

© 2024 Astrospace.it Tutti i diritti riservati. Questo articolo può essere riprodotto o distribuito integralmente solo con l’autorizzazione scritta di Astrospace.it o parzialmente con l’obbligo di citare la fonte.
Tags: attività solareaurora polaremacchie solariSoletempesta geomagneticaTempesta solare

Potrebbe interessarti anche questo:

Il 18 aprile 2025, lo strumento WFI-2 della missione PUNCH ha acquisito per la prima volta immagini attraverso i suoi tre polarizzatori, creando una mappa della luce zodiacale colorata in base alla direzione e intensità della polarizzazione: tonalità e saturazione rappresentano rispettivamente l’angolo e il grado di polarizzazione della luce diffusa dalla polvere che orbita attorno al Sole. Credits: NASA/SwRI

La missione PUNCH della NASA ha scattato le sue prime immagini di test

Maggio 14, 2025
Ingegneri e scienziati al lavoro sul Visible Tunable Filter (VTF) all'interno del Coudé Lab al telescopio solare di Inouye, preparando lo strumento per la sua prima luce. Credits: NSF/NSO/AURA

Ottenuta la “prima luce” del Visible Tunable Filter sul telescopio solare Inouye

Aprile 28, 2025
Eclissi parziale di Sole. Credits: Reuters

È in arrivo un’eclissi parziale di Sole, visibile anche dall’Italia. Ecco quando e come osservarla

Marzo 28, 2025
Parker Solar Probe

La Parker Solar Probe ha superato il 23° perielio, “sfiorando” ancora una volta il Sole

Marzo 24, 2025
Il Sole ripreso nell'ultravioletto estremo dal Solar Dynamics Observatory il 16 ottobre 2024, nella fase di massimo del ciclo 25. Credits: NASA SDO

Nel 2029 la Cina lancerà la missione Solar Polar-orbit Observatory, per studiare i poli del Sole

Febbraio 26, 2025
Rappresentazione artistica della missione Solar Orbiter mentre sorvola Venere. Credits: ESA/ATG medialab

Solar Orbiter ha completato il flyby più ravvicinato di Venere. Ora studierà i poli del Sole

Febbraio 20, 2025
Attualmente in riproduzione

Abbiamo visto da vicino HALO: il primo modulo del Lunar Gateway

Abbiamo visto da vicino HALO: il primo modulo del Lunar Gateway

00:18:34

Yuri Gagarin, il semi Dio che ha sfidato lo spazio – La vera storia di Vostok 1

00:11:41

La storia completa del lander che ha portato l'ITALIA sulla Luna

00:22:58

SpaceX può arrivare su Marte nel 2026? Aggiornamenti da Starship e Starbase

00:11:08

Euclid inizia la creazione del più grande Atlante cosmico della storia - Le nuove immagini spiegate

00:11:18

Diretta allunaggio Blue Ghost e LuGRE

03:00:24

Diretta ottavo volo di test di Starship - Lancio rinviato!

02:21:37

Il 2025 di Starship. Cosa aspettarci fra lanci, test e progressi a Starbase

00:14:32

BE-4 o Raptor? Ecco come funzionano i due motori di Blue Origin e SpaceX

00:15:12

La storia di Europa Clipper: alla ricerca di vita aliena intorno a Giove

00:21:59

I sette telescopi spaziali e terrestri più attesi nei prossimi dieci anni

00:20:14

Com'è andato il settimo volo (ed esplosione) di Starship? Un'analisi preliminare

00:08:43

Verso la Luna, e oltre - I progressi di Starship

00:10:37

La nuova analisi ambientale di Starbase e il settimo volo di Starship

00:08:56

La storia del Dream Chaser, il nuovo spazioplano americano pronto al lancio

00:20:05

Speciale elezioni americane - Questa settimana nello spazio 39

01:37:52

La storia di Ariane 6, il nuovo razzo pesante europeo. Sarà l'ultimo?

00:21:44

Polaris Dawn: la storia della più incredibile missione spaziale privata di sempre.

00:17:51

Sesto lancio di test Starship - Diretta

04:33:33

Che fine hanno fatto i lanciatori europei? Analisi di una crisi in corso

00:17:14

Come è andato il quarto volo di Starship? Una dettagliata analisi.

00:11:34

La storia di Starliner: l'ultima capsula spaziale che costruirà Boeing?

00:23:54

La Cina può veramente portare un astronauta sulla Luna prima del programma Artemis?

00:13:00

Come funziona un razzo a propulsione termica nucleare?

00:19:16

Manned Venus Flyby: la storia di quella volta che la NASA voleva mandare tre astronauti su Venere

00:15:21

Il terzo volo di test di Starship (IFT-3) è stato un successo o un (parziale) fallimento?

00:12:12

Perché si costruiscono ancora stazioni spaziali?

00:13:52

La missione IM-1 di Nova-C Odysseus è stata un successo o un fallimento?

00:10:11

Quanto costa il turismo spaziale? Confronto fra mezzi, orbite e opportunità

00:17:16

Cosa sono e a cosa servono gli Accordi Artemis?

00:15:40

Perché è ancora così difficile atterrare sulla Luna?

00:23:27

Starship: successo o fallimento?

00:19:30

Speciale Artemis 1 - Ecco la prima missione del nuovo Programma di esplorazione lunare Artemis

00:30:05

DART e LICIACube: la prima missione di difesa planetaria. Cosa succederà prima e dopo lo schianto?

00:39:10

La prima foto del "nostro" buco nero Sgr A*

01:07:58

La guida completa alla scelta di un telescopio - Live speciale

01:24:54

I cancelli del cielo - Geopolitica ed economia dello spazio

01:03:56

Com'è andato il quinto volo di Starship?

00:09:21

Il test del Raptor nello spazio, l'ultimo prima di portare la Starship in orbita

00:09:40

Dopo HALO e il Lunar Gateway: il futuro lunare spiegato da chi ci lavora

00:17:39

Cosa succederà durante il nono volo di Starship?

00:11:16

I più letti

  • Test del prototipo riutilizzabile di Space Epoch

    L’azienda cinese Space Epoch ha testato uno stadio riutilizzabile in acciaio con rientro in mare

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • L’IA ha rivelato nuovi dettagli sui buchi neri supermassicci Sagittarius A* e M87*

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • SpaceX propone 76 lanci annuali di Starship dalla rampa SLC-37 (ora il totale è 145)

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Marte, un sogno ancora lontano? I progressi di Starship

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0

Segui AstroSpace.it anche in:

Telegram LinkedIn Twitter Youtube

Eventi in programma

Non ci sono eventi previsti.

Gli ultimi approfondimenti

35 anni dal lancio di Hubble, che si avvicina alla fine della sua missione

Aprile 24, 2025
Eclissi parziale di Sole. Credits: Reuters

È in arrivo un’eclissi parziale di Sole, visibile anche dall’Italia. Ecco quando e come osservarla

Marzo 28, 2025

Present and future of space debris management. Interview with Tim Flohrer, head of the ESA Space Debris Office

Marzo 26, 2025


News e approfondimenti di Astronautica e Aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace Srl.

info@astrospace.it 
www.astrospace.it

P.IVA: 04589880162

  • Astrospace ADV
  • AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Feed RSS
  • Newsletter
  • Shop
Privacy Policy Cookie Policy

Abbonati

Entra in Astrospace Orbit per leggere gli articoli Premium di AstroSpace

ISCRIVITI ORA

©2023 Astrospace

Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Orbit
Shop

© 2024 Astrospace.it Info@astrospace.it - News e approfondimenti di astronautica e aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace srl P.IVA: 04589880162