Il 14 marzo, la NASA ha consegnato all’agenzia spaziale giapponese JAXA lo strumento Mars-moon Exploration with GAmma ray and NEutrons (MEGANE). Si tratta del contributo dell’agenzia americana alla missione giapponese MMX (Martian Moons eXploration).
MEGANE è uno spettrometro a raggi gamma e neutroni, sviluppato dal Johns Hopkins Applied Physics Laboratory (APL), nel Maryland, in collaborazione con il Lawrence Livermore National Laboratory (LLNL), in California. All’interno della missione MMX, che mira a caratterizzare e determinare l’origine delle lune di Marte Phobos e Deimos e consegnare un campione di Phobos alla Terra, MEGANE permetterà di studiare la composizione della superficie di Phobos. E aiuterà a stabilire l’origine di questa luna.
MEGANE: gli occhi di MMX
La parola megane in giapponese significa “occhiali”. Lo strumento, infatti, darà alla sonda MMX la capacità di “vedere” la composizione elementare di Phobos. Misurerà i raggi gamma e i neutroni naturalmente emessi dalla sua superficie come conseguenza dei raggi cosmici che bombardano continuamente il suolo, oppure della radioattività naturale delle rocce superficiali.
In particolar modo, le misurazioni sulla composizione di MEGANE dovrebbero fornire informazioni chiave per aiutare a determinare l’origine di Phobos. Gli scienziati, infatti, sospettano che questi due corpi, delle dimensioni di asteroidi, siano i resti di un’antica collisione tra Marte e un altro grande oggetto. Oppure che siano essi stessi asteroidi catturati dalla gravità di Marte. Uno degli obbiettivi di MMX è proprio capire quale di queste teorie è quella corretta.
A conclusione di 6 anni di progettazione, sviluppo e costruzione, il team americano responsabile dello strumento ha ricevuto il via libera lo scorso autunno 2023 per spedire MEGANE in Giappone, dopo che lo strumento aveva superato la revisione pre-imbarco.
Il 14 marzo 2024 MEGANE è arrivato in Giappone, dove il team MMX inizierà a integrare gli strumenti scientifici con altri componenti del veicolo spaziale. Prima di sottoporre l’intero sistema a una serie di test in preparazione al lancio attualmente previsto per il 2026, a bordo di un razzo giapponese H3.
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