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| On 5 mesi ago

Nuovi problemi di comunicazione per la sonda Voyager 1

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Tramite un post su X, il JPL ha reso noto oggi, 12 dicembre, che la sonda Voyager 1 sta avendo problemi a trasmettere a Terra dati interpretabili. Attualmente la Voyager 1 è la più distante dalla Terra delle due e continua ad essere l’oggetto funzionante costruito dall’Umanità più lontano da noi, ad oltre 24 miliardi di kilometri.

Il problema pare risiedere nel Flight Data System (FDS), uno dei tre computer di bordo. Nonostante la sonda riceva comandi da Terra e li esegua correttamente, le informazioni che riceviamo da essa sono purtroppo corrotte.

L’FDS ha il compito di raccogliere dati sia sullo stato di salute della sonda che dagli strumenti scientifici, di impacchettarli e trasmetterli a un altro dispositivo di bordo, la Telemetry Modulation Unit (TMU). Quest’ultima è poi incaricata di inviare tutto verso il nostro pianeta tramite l’enorme antenna ad alto guadagno.

Secondo quanto riportato dalla NASA, sembra che l’FDS non comunichi correttamente con la TMU. A causa di ciò, a Terra riceviamo solo una sequenza incomprensibile di 0 ed 1, come se la TMU fosse incastrata in un loop.

Il primo tentativo

Durante il fine settimana appena trascorso, i tecnici hanno spento la TMU e l’hanno riavviata in uno stato precedente alla comparsa del problema, ma questo pare non sia bastato a far rientrare l’emergenza. Attualmente, il team del JPL è al lavoro per studiare una nuova soluzione, che però potrebbe richiedere anche alcune settimane prima di essere resa operativa.


La Voyager 1 è stata lanciata nel 1977 insieme alla gemella Voyager 2 e si trova attualmente a 22.5 ore luce dalla Terra, oltre 24 miliardi di kilometri. Ogni operazione non standard deve essere meticolosamente pianificata e testata a Terra prima di essere inviata alla sonda. A quella distanza e con componenti così datate, è come eseguire un intervento a cuore aperto e si rischiano danni irreparabili.

Missioni che dimostrano i loro anni

Le Voyager figurano senza dubbio tra le missioni più importanti di sempre, e data la loro età, non stupisce che ogni tanto diano qualche grattacapo ai team di Terra responsabili del loro corretto funzionamento.

Nel Maggio 2022, ad esempio, il sistema di controllo dell’assetto (AACS) della Voyager 1 iniziò a inviare a Terra dati incomprensibili. In quell’occasione, si scoprì che i dati corrotti provenivano da un computer dismesso anni prima e che probabilmente fu riattivato involontariamente durante un’altra operazione.

Nei limiti del possibile con un hardware così datato, si cerca anche di prolungare la loro vita operativa. Lo scorso Ottobre, al fine di evitare l’intasamento dei condotti del propellente, è stato inviato un aggiornamento software che farà compiere meno accensioni per puntare le antenne verso Terra. Ciò potrebbe aggiungere anche cinque anni di vita a queste sonde, che già da molto tempo hanno superato le Colonne d’Ercole del nostro Sistema Solare.

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