L’azienda italiana Spacewear ha presentato il 21 novembre la nuova tuta SFS2, che sarà testata dal Col. Walter Villadei sulla ISS durante la missione Ax-3. Questo volo porterà quattro astronauti commerciali sulla Stazione Spaziale Internazionale, con una capsula Dragon, dove rimarranno per circa 10 giorni.
Si tratta della terza missione commerciale organizzata da Axiom Space, e attualmente è prevista per inizio 2024. L’astronauta italiano Walter Villadei prenderà parte a questa missione, e sulla ISS eseguirà diversi esperimenti italiani.
Uno di questi, organizzato in collaborazione con l’Aeronautica Militare Italiana prevede di testare la tuta SFS2 di Spacewear. Il prototipo precedente di questa tuta è già stato utilizzato, sempre da Villadei, durante la prima missione suborbitale commerciale di Virgin Galactic “Virtute-1“, eseguita a giugno 2023.
Vestiamo Made in Italy nello spazio
La tuta di Spacewear è un particolare vestiario, non pressurizzato, ma adatto per la rilevazione di dati medici e ambientali, mentre al contempo garantisce una sicurezza e un benessere maggiore per l’astronauta. Non sostituisce quindi una tuta di sicurezza usata a bordo delle capsule, come quella, in questo caso, di SpaceX.
L’azienda italiana responsabile di questa tuta, la descrive così:
“La SFS2 è realizzata con oltre duecento pezzi e con un tessuto di nuovissima generazione leggero, traspirante, ignifugo e termoregolatore. La tuta rileva numerosi dati medici dell’astronauta integrando anche un dispositivo di elevata precisione che non necessita di essere a stretto contatto col corpo.
I dispositivi integrati sulla SFS2 sono stati approvati dalla NASA e dal board internazionale per la ISS e sono abilitati a rilevare dati medici nella Missione Ax-3, permettendo alla tuta SFS2 di monitorare l’astronauta. I dati medici rilevati da Spacewear a bordo, quando condivisi, sono centrali anche per le ricerche dei players che partecipano alle rilevazioni solo da terra.
I dispositivi integrati sono due, uno già certificato e testato da Spacewear nella Missione Virtute 1, l’altro scelto da Spacewear all’interno della stretta collaborazione con Advanced Processing il cui dispositivo possiede le funzionalità e le certificazioni necessarie all’utilizzo sulla ISS.”
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