Ieri, 12 aprile 2023, presso la sede ESA di Frascati, l’Agenzia spaziale europea e quella italiana hanno presentato i dettagli della nuova costellazione satellitare IRIDE. Sono stati assegnati, nei tempi richiesti dal PNRR, tutti i contratti per la costruzione e i servizi. Saranno realizzati 69 satelliti in due fasi: i primi in orbita già dal 2025. All’evento era presente anche il Ministro con delega allo spazio Adolfo Urso.
IRIDE è uno tra i più importanti e più ambiziosi programmi spaziali satellitari europei di Osservazione della Terra. La costellazione, insieme ad altri sistemi spaziali nazionali ed europei, è concepita per servire le Amministrazioni Pubbliche, come ad esempio la Protezione Civile, per contrastare il dissesto idrogeologico e gli incendi, tutelare le coste, monitorare le infrastrutture critiche, la qualità dell’aria e le condizioni meteorologiche. Fornirà, infine, dati analitici per lo sviluppo di applicazioni commerciali da parte di startup, piccole e medie imprese e industrie di settore.
In particolare, IRIDE offrirà 8 macro servizi relativi al monitoraggio marino e costiero, alla qualità dell’aria, al monitoraggio dei movimenti del terreno, alla copertura del suolo, all’idro meteo clima, al monitoraggio delle risorse idriche, alla gestione delle emergenze e alla sicurezza.
Simonetta Cheli, Direttore dei Programmi di Osservazione della Terra dell’ESA e Capo di ESRIN, nell’intervento di apertura dell’evento ha sottolineato l’importanza di aver raggiunto la firma e l’assegnazione dei contratti per realizzare la costellazione di satelliti nei tempi strettissimi richiesti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Ringraziando le aziende, il Direttore Cheli ha poi svelato i numeri della prima fase del Programma: saranno realizzati subito 34 satelliti che dovranno essere operativi entro il 2026. Nei contratti è stata inclusa l’opzione per la realizzazione di altri 35 che dovrebbero essere progettati in una seconda fase. Il Programma completo quindi dovrebbe comprendere la realizzazione di 69 satelliti.
La costellazione
IRIDE è stata definita la “costellazione di costellazioni” perché basata su una serie di strumenti e tecnologie di rilevamento diverse. La costellazione sarà dotata di capacità osservative che variano dall’imaging a microonde (tramite Radar ad Apertura Sintetica, SAR), all’imaging ottico a varie risoluzioni spaziali (dall’alta alla media risoluzione) e in diverse gamme di frequenza, dal pancromatico, al multispettrale, all’iperspettrale, alle bande dell’infrarosso.
Inevitabilmente anche la “taglia” dei satelliti sarà molto varia: si partirà da quelli più piccoli, dell’ordine di poche decine di chilogrammi, e si arriverà ai più grossi, nell’ordine dei 350 chili.
Nelle parole di Guido Levrini, Programme Manager di IRIDE, leggiamo tutta la potenza e l’ambizione di questa costellazione: “Questo programma richiede coraggio, visione politica e controllo di tutta la filiera economica dalla costruzione al lancio, all’analisi dei dati. Solo poche nazioni al mondo sarebbero in grado di realizzarlo. L’Italia ha scelto di realizzarlo.”
Ma IRIDE è anche e soprattutto una grandissima occasione per accendere la scintilla di un nuovo ecosistema economico basato sui dati dell’osservazione della Terra che arriveranno dalla costellazione. La grande sfida di IRIDE – ha ricordato Roberto Formaro, Direttore dei Programmi dell’Agenzia Spaziale Italiana – sarà quella di stimolare l’iniziativa imprenditoriale privata, creando nuove opportunità, nuovi posti di lavoro e nuovo know how. “IRIDE è stata concepita per capitalizzare tutto quello che l’Italia ha realizzato nell’ambito dei piccoli satelliti”- ha proseguito Formaro.
Questa costellazione sarà capace di colmare anche il gap della risoluzione temporale, offrendo un continuo refresh sui dati che arriveranno dai nuovi satelliti in orbita. Il comparto industriale spaziale italiano partecipa al progetto, finanziato grazie ai fondi dedicati allo spazio presenti nel PNRR, con oltre 47 aziende, che costruiranno il sistema e offriranno servizi agli utenti. È rilevante anche l’adesione di oltre 10 Amministrazioni, che rappresentano circa il 23% della superficie italiana, il 37% della popolazione, il 33% del PIL nazionale, che utilizzeranno i dati che IRIDE metterà a disposizione nei prossimi anni.
Il Programma IRIDE
Al programma è stato destinato un finanziamento di oltre 1 miliardo di euro a valere sulla Missione 1 (Digitalizzazione) del Pnrr, gestito dall’Esa in collaborazione con l’Agenzia spaziale italiana. Il Programme Manager Levrini ha spiegato la composizione della squadra tricolore che realizzerà IRIDE. Il team di eccellenze italiane, come già noto da alcuni giorni, annovera nelle sue file Argotech e Ohb Italia che realizzeranno rispettivamente 10 e 12 satelliti. Altri 7 saranno realizzati da Thales Alenia Space: nello specifico, si tratta di 6 satelliti con tecnologia SAR (radar ad apertura sintetica) e uno ottico.
Inoltre, notizia recente, 4 satelliti con strumentazione ottica iperspettrale saranno realizzati da SITAEL. L’ultimo satellite di questa prima fase sarà realizzato da D-Orbit: l’azienda dovrà costruire un satellite in grado di fornire immagini ad alta risoluzione, che sfrutti tecnologia a microonde, per la rilevazione notturna o in presenza di nuvole.
Sarà invece e-GEOS a realizzare l’infrastruttura di accesso ai dati e ai servizi di IRIDE da parte dell’utenza: la società di Telespazio e di ASI la realizzerà guidando un team composto da Leonardo, Telespazio, Planetek Italia, Serco, Exprivia e Atos.
I lanci dei satelliti IRIDE inizieranno nel 2025. Per ora sono stati commissionati 2 lanci Vega-C ad ArianeSpace che avranno luogo dallo spazioporto europeo in Guyana francese.
All’evento, collegato da Houston, era presente anche l’astronauta Luca Parmitano che ha svelato il logo scelto per la nuova costellazione di satelliti.
“Lo spazio è il made in Italy del futuro.” È stato l’intervento il Ministro delle Industrie e del Made in Italy con delega allo spazio, Adolfo Urso, a concludere l’evento organizzato dall’ESA. Urso ha definito il comparto spaziale come una grande eccellenza italiana e un ecosistema che coinvolge grandi e piccole imprese capaci di realizzare grandi progetti.
Ricordando poi gli impegni presi dall’Italia durante la scorsa ministeriale ESA di novembre con oltre 3 miliardi di euro di investimenti, il Ministro ha sottolineato che IRIDE segna un momento davvero importante per il paese e il risultato di questa straordinario gioco di squadra potrebbe diventare un modello da replicare in futuro.
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