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La vera storia del meteorite di Winchcombe

Federico Palaia di Federico Palaia
Marzo 17, 2023
in Astronomia e astrofisica, Divulgazione, News, Scienza, Sistema solare
Immagine di uno dei frammenti del meteorite Winchcombe recuperato poco dopo l'impatto. Credits: Trustees of the Natural History Museum, Author provided

Immagine di uno dei frammenti del meteorite Winchcombe recuperato poco dopo l'impatto. Credits: Trustees of the Natural History Museum, Author provided

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Il 28 febbraio 2021, per la prima volta in 30 anni, un meteorite è caduto nel Regno Unito ed è stato recuperato dagli scienziati. Questo meteorite prende il nome da Winchcombe, la città nel Gloucestershire dove sono stati recuperati diversi frammenti, incluso un pezzo che è atterrato sul vialetto di una casa privata.

Questo meteorite si è formato 4,5 miliardi di anni fa nel Sistema Solare esterno, oltre l’orbita di Giove e viene definito un steroide primitivo, perché contiene alcuni dei primi elementi solidi che si sono formati nel nostro vicinato cosmico.

Nel corso del tempo, gran parte del materiale solido oltre Giove si è fuso per formare oggetti più grandi, che alla fine hanno portato alla nascita dei pianeti. Parte di esso è sfuggito ai pianeti in formazione, e ha continuato a viaggiare nel Sistema Solare, aggregandosi e creando asteroidi o oggetti più piccoli.

Il meteorite di Winchcombe è proprio uno di questi corpi celesti. Lo studio di questi oggetti fornisce indizi sulla formazione del nostro Sistema Solare.

Un viaggiatore spaziale

Winchcombe è un raro tipo di meteorite noto come condrite carboniosa. Questi meteoriti sono caratterizzati da alte concentrazioni di acqua e materia organica, entrambi ingredienti essenziali per la formazione della vita.

Grazie allo studio dell’orbita che Winchcombe percorreva prima di cadere sulla Terra, è stato possibile risalire al percorso che ha compiuto. Si tratta di una delle cinque condriti primitive contenenti acqua per le quali gli scienziati conoscono informazioni così dettagliate. Conoscere la sua orbita significa poter individuare da dove proviene nel Sistema Solare, quindi provare a risalire alla sua origine.

I pezzi di questo meteorite sono stati recuperati molto rapidamente, entro 12 ore dall’impatto sulla Terra. Ciò significa che l’acqua presente nell’atmosfera terrestre ha avuto poco tempo per reagire e contaminare il meteorite. Insieme alla rarità, alle caratteristiche primitive e all’origine lontana del meteorite, il suo rapido recupero rende l’oggetto un candidato ideale per studiare il ruolo degli asteroidi nella formazione del Sistema Solare primordiale.

In questo ingrandimento al microscopio, sono evidenti le numerose fratture che caratterizzano la struttura di Winchcombe.Credits: Martin Suttle, Author provided
In questo ingrandimento al microscopio, sono evidenti le numerose fratture che caratterizzano la struttura di Winchcombe.
Credits: Martin Suttle, Author provided

Il meteorite era probabilmente parte di un asteroide più grande, dato che guardando i pezzi di Winchcombe al microscopio, è diventato subito chiaro che non si trattasse di una roccia singola, ma di molti frammenti uniti in modo approssimativo.

Questa struttura è il risultato di collisioni nello spazio tra grandi asteroidi. Il campo di detriti creato dalla collisione si è successivamente fuso per formare una nuova popolazione di asteroidi più piccoli. Winchcombe proveniva proprio da uno di questi corpi, detti rubble-pile, ovvero “cumuli di macerie”.

Fango spaziale

Ogni frammento di roccia che compone il meteorite di Winchcombe conserva una storia distinta. Rivela, ad esempio, differenze nella quantità dell’acqua con cui ha interagito. Ciò implica che l’asteroide genitore aveva una struttura complessa.

Questi elementi indicano due ipotesi:

  • Il corpo genitore era composto anche da acqua, distribuita in maniera non uniforme, che si è ghiacciata man mano che l’asteroide cresceva.
  • Nell’asteroide era presente acqua liquida. Quando le rocce spaziali entrano in contatto con l’acqua liquida iniziano a cambiare, formando un’insolita forma di “fango spaziale” nero scuro, a grana fine.

Un team di scienziati ha analizzato accuratamente i diversi isotopi dell’idrogeno presenti nel meteorite. I risultati hanno dimostrato che l’acqua contenuta all’interno del meteorite è molto simile all’acqua sulla Terra. Questi dati rafforzano la teoria secondo cui gli asteroidi hanno svolto un ruolo fondamentale nel fornire acqua alla Terra primordiale, e quindi generare gli oceani che vediamo oggi.

Una collisione catastrofica

Ad un certo punto, le reazioni chimiche tra acqua e roccia sono state interrotte dalla catastrofica collisione con un altro asteroide . Questo evento ha distrutto il corpo dell’asteroide genitore del meteorite.

La maggior parte dei frammenti di roccia contenuti nel meteorite di Winchcombe sono di dimensioni inferiori a 1 mm. Questo particolare schema è la prova di una collisione ad alta energia, ma indica anche che si trattava di un asteroide con una struttura piuttosto debole.

L'asteroide Itokawa è un esempio di rubble-pile. Credits: ISAS/JAXA, CC BY 4.0
L’asteroide Itokawa è un esempio di rubble-pile.
Credits: ISAS/JAXA, CC BY 4.0

È probabile che la maggior parte, se non tutti, i piccoli asteroidi che misurano meno di 10 km di diametro siano rubble-pile. Winchcombe è una preziosa reliquia e una testimonianza del destino della maggior parte degli asteroidi. Lo studio di Winchcombe ha anche aiutato a capire come questi tipi di meteoriti si frammentano nell’atmosfera e, quindi, perché raramente si recuperano frammenti di grandi dimensioni.

La ricerca su Winchcombe continua, ci sono molte altre domande scientifiche a cui si cerca di rispondere. Uno studio particolarmente interessante riguarda il tipo e la quantità di materia organica all’interno di Winchcombe, e se i meteoriti abbiano avuto un ruolo per quanto riguarda l’inizio della vita sulla Terra.

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Tags: asteroidimeteoritiSistema solare

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