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Due static fire test in un mese. I progressi di Starship

Andrea D'Urso di Andrea D'Urso
Gennaio 5, 2023
in I progressi di Starship, News, Rubriche
progressi di starship
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Questo sarà l’ultimo articolo del 2022 della rubrica “I progressi di Starship”, un anno durante il quale abbiamo atteso a lungo il primo volo e che purtroppo non è mai arrivato. Per assistere al lancio di Starship e Super Heavy dovremmo attendere l’inizio del 2023, a meno di eventuali sorprese di fine anno.

Nel mese di novembre SpaceX ha però fatto importanti passi avanti, soprattutto dal lato booster e infrastrutture di terra. Sono due gli static fire test eseguiti nel giro di due settimane, dove il Booster 7 ha iniziato a mostrare i muscoli. Il Super Heavy infatti sarà il vettore più potente mai realizzato dall’uomo e utilizzando meno della metà dei Raptor 2 di cui è dotato è già tra i primi posti di questa classifica. Tanta potenza però deve essere contenuta, per evitare che il pad subisca danni dopo ogni utilizzo del Super Heavy.

Con l’articolo precedente avevamo osservato che sul pad orbitale si trovavano la Ship 24 collocata sopra il Booster 7. Ora invece sulla rampa di lancio non ci sono prototipi, il che rende difficile l’interpretazione di quali possano essere i piani futuri di SpaceX. Elon Musk inoltre, nell’ultimo periodo, è molto occupato nella gestione di Twitter e ha rivelato pochissime informazioni sul progetto.

Un mese di spostamenti

All’inizio di novembre al sito di test si trovavano ben tre prototipi: il Booster 7, la Ship 24 e la Ship 25. I primi due erano assemblati uno sopra l’altro sul pad orbitale, per effettuare alcuni test d’integrazione. La Starship numero 25 invece, si trovava sul pad A, utilizzato in passato per i voli suborbitali e per collaudare i serbatoi del prototipo.

L’8 novembre gli operai hanno iniziato a effettuare diversi spostamenti. Il primo è avvenuto grazie all’utilizzo di Mechazilla, rimuovendo la Ship 24 dal Booster 7. La Starship presentava un motore Raptor con l’ugello di scarico danneggiato, smontato una volta che la Starship è ritornata a terra.

Lo stesso giorno, la Ship 25 ha iniziato il suo viaggio per raggiungere l’High Bay, l’edificio alto circa 80 metri dove tuttora è collocata. Qui hanno iniziato a eseguire diverse ispezioni, oltre a preparare il prototipo per i futuri test. Il 14 novembre gli operai hanno trasportato all’interno dell’High Bay tre diversi motori Raptor per installarli sulla Ship 25. Il giorno successivo il prototipo è stato arrichito anche da altri tre Raptor, quelli ottimizzati per il vuoto, completando così il set composto da sei motori.

Ship 25
Ship 25 all’interno dell’High Bay. Credits: RGV Aerial Photography

Come accaduto sulla Ship 24, anche con la numero 25 hanno collaudato il sistema di carico e rilascio degli Starlink V2 per poi saldarlo. Nemmeno la Ship 25 quindi rilascerà dei satelliti in orbita.

Al sito di costruzione invece, la Ship 24 si trova sul pad B dal 10 novembre, dove gli operai hanno iniziato a costruire delle impalcature attorno al prototipo. Queste si innalzano per circa metà altezza della Starship, consentendo ai tecnici di raggiunge il vano superiore di accesso al serbatoio del metano e alla zona di carico dei satelliti. Non è chiaro che tipo di lavori stiano effettuando sulla Ship 24, ma hanno rimosso parte delle mattonelle dello scudo termico.

Anche il Booster 7 non è stato risparmiato dagli spostamenti, ma solo dopo i due static fire test.

Il Booster 7 protagonista del mese

Nel giro di 15 giorni SpaceX è riuscita a completare con successo due diverse prove di accensione dei motori Raptor 2. Arrivare a questi risultati non è stato facile per l’azienda, in quanto le sfide da superare erano molte.

Prima di eseguire lo static fire test, hanno effettuato diverse prove, sia alle infrastrutture di terra che sui sistemi del Super Heavy. Il 10 novembre SpaceX ha condotto uno spin prime test, verificando che tutto funzionasse correttamente e in seguito, il 14 novembre, hanno avviato i motori. In quest’occasione il Booster 7 ha utilizzato 14 Raptor 2, generando così una spinta di circa 3220 tonnellate, avvicinandosi a quella generata dal Saturn V, pari a 3414 tonnellate.

SpaceX non aveva mai utilizzato un numero così alto di Raptor contemporaneamente e ciò ha permesso di studiare anche il comportamento del pad. A seguito del test sono emersi alcuni danni a diverse tubazioni e allo strato di cemento direttamente sotto i motori. Nei giorni successivi gli operai hanno effettuato diversi lavori di manutenzione proprio a queste componenti.

STATIC FIRE! Booster 7 with a long-duration Static Fire test.

“~20 sec firing with max oxygen fill to test autogenous pressurization” – was what @elonmusk preempted. Not sure how many Raptors, but looked great!

➡️https://t.co/zai4BvjIUZ pic.twitter.com/SYpfDmfWxi

— Chris Bergin – NSF (@NASASpaceflight) November 29, 2022

Il maltempo poi ha costretto SpaceX a un breve stop, per poi riprendere i lavori il 28 novembre con una nuova prova del pad. In vista di un nuovo static fire test hanno collaudato il complesso sistema antincendio, che sfrutta sia acqua che azoto. Il giorno seguente il Booster 7 ha mostrato di nuovo la sua potenza, avviando questa volta “solo” 11 Raptor 2.

Poco prima di questo evento SpaceX aveva riempito quasi completamente il serbatoio dell’ossigeno del Super Heavy, per poi mantenere accesi i motori per circa 13 secondi. Il test è servito a collaudare il sistema di pressurizzazione autogena, spillando ossigeno gassoso dai motori e reimmettendolo nel serbatoio. SpaceX ha poi dichiarato che anche questo sesto static fire test ha avuto esito positivo.

I prossimi passi. È ancora possibile il volo entro fine anno ?

Ultimata anche quest’ultima prova con il Booster 7, il 3 dicembre Mechazilla lo ha rimosso dal pad e il giorno successivo lo hanno trasportato nella Mega Bay. Prima però hanno sostituito due Raptor. 

Durante il suo trasporto abbiamo potuto osservare che il corpo principale dei motori era nuovamente privo di coperture. È possibile che uno dei primi lavori che effettueranno all’interno dell’enorme edificio sia proprio l’installazione di queste protezioni.

Durante gli static fire test i motori hanno eroso alcune parti in cemento del pad e ciò potrebbe causare diversi problemi. In passato, durante uno static fire test a due motori sulla Starship SN 8, pezzi del pad scagliati in aria avevano danneggiato uno dei Raptor. SpaceX deve fare in modo che ciò non accada, rendendo il terreno sotto al Super Heavy in gradi di resistere alle enormi forze generate da 33 motori.

L’utilizzo di tutti i Raptor 2 potrebbe essere proprio la prossima prova a cui assisteremo e non è detto che questa vada bene al primo colpo. Servirà inoltre eseguire un avviamento dei motori del Super Heavy mentre su di esso si trova anche la Starship, essenziale per studiare il comportamento delle strutture.

Booster 7 (B7) arrives at the #Starbase build site.#SpaceX #Starship #RocketFuture pic.twitter.com/T0081eirkK

— Andrew – RF (@TheRocketFuture) December 3, 2022

SpaceX ha iniziato anche ad aggiungere delle coperture di protezione a Mechazilla, proprio in vista del lancio. È fondamentale infatti che, durante il decollo, le fiamme non vadano a danneggiare i diversi sistemi della torre, nella quale scorrono anche ossigeno e metano per rifornire la Starship. Attualmente hanno coperto solo una piccola sezione della base della torre, ma hanno già a disposizione gran parte delle sezioni di questa copertura.

Se tutto dovesse procedere senza intoppi, SpaceX potrebbe davvero riuscire a portare la Starship nello spazio entro fine anno. Questo sarebbe il piano dell’azienda, ma come abbiamo visto i problemi sono sempre dietro l’angolo.

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Tags: booster 7RaptorSpaceXStarshipSuper Heavy

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