Il 15 ottobre SpaceX ha portato in orbita il satellite HOTBIRD 13F, realizzato da Airbus Defence and Space, per conto dell’azienda francese Eutelsat. Questo lancio dà il via a una serie di missioni con diversi satelliti europei che voleranno a bordo del vettore di SpaceX. Ciò è dovuto principalmente a due fattori: la guerra in Ucraina e il ritardo nello sviluppo di nuovi vettori, come l’Ariane 6.
Proprio l’HOTBIRD 13F, così come il suo gemello HOTBIRD 13G, avrebbero dovuto raggiungere l’orbita a bordo dell’Ariane 6. La necessità di Eutelsat di avere questi due satelliti operativi per la prima metà del 2023 ha portato l’azienda a decidere di cambiare vettore.
Non potendo più utilizzare il Soyuz, molti enti hanno deciso di rivolgersi all’azienda di Elon Musk. Per tale ragione, in Florida stanno giungendo diversi aerei cargo che trasportano i satelliti che poi verranno presi in carico da SpaceX. Uno degli ultimi arrivati è proprio l’HOTBIRD 13G a bordo di un Beluga di Airbus. Anche l’Eutelsat 10B, inizialmente previsto su Ariane 5, volerà con un Falcon 9 in una missione alquanto particolare, poiché non è previsto il recupero del primo stadio.
Entro la fine del 2022 SpaceX porterà in orbita anche un gruppo di satelliti OneWeb, rimasti a terra proprio a causa dell’impossibilità di volare con i Soyuz. OneWeb ha stretto accordi anche con l’agenzia spaziale indiana per poter sfruttare il loro vettore SLV-3. Anche l’Agenzia Spaziale Europea sembra stia valutando l’utilizzo del Falcon 9 per portare in orbita il telescopio spaziale Euclid.
La guerra in Ucraina e le conseguenti sanzioni alla Russia hanno portato l’intero settore spaziale, sia pubblico che privato, ad abbandonare l’utilizzo del vettore Soyuz. Ciò è però accaduto in un momento non proprio fortunato. Diverse aziende si trovano in una fase di transizione, passando da un vecchio modello di lanciatore a quello nuovo.
A luglio di quest’anno Avio ha completato con successo il primo lancio del Vega-C, il successore del Vega, dando così il via all’utilizzo del nuovo lanciatore. Questo può potare fino a 2.300 kg in orbita terrestre bassa. Il Vega-C non sarebbe in grado di trasportare i già citati satelliti di Eutelsat, che hanno una massa di 4.500 kg e devono raggiungere l’orbita geostazionaria.
Il debutto dell’Ariane 6 di Arianespace invece, sta subendo diversi ritardi. All’inizio di ottobre l’azienda francese, insieme a ESA e all’agenzia spaziale tedesca (DLR) hanno iniziato i test sul motore Vinci, utilizzato dal secondo stadio di Ariane 6. Il debutto di questo nuovo vettore è attualmente previsto entro la prima metà del 2023.
Anche dal lato statunitense si attende il lancio di un nuovo vettore. Si tratta del Vulcan di ULA, che ha subito anch’esso grossi ritardi dovuti principalmente allo sviluppo e alla produzione dei motori, forniti da Blue Origin. È previsto che il Vulcan vada a sostituire anche il Delta IV Heavy, ormai prossimo alla pensione oltre all’Atlas V. Il vettore pesante di ULA il 25 settembre ha completato la sua terzultima missione, l’ultima dalla base californiana di Vandenberg.
Per le aziende e agenzie spaziali l’utilizzo del Falcon 9 di SpaceX diventa quindi una scelta quasi obbligata per portare il proprio carico in orbita in tempi brevi.
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