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I lavori alle linee di rifornimento di idrogeno di SLS inizieranno direttamente alla rampa 39B

Stefano Piccin di Stefano Piccin
Settembre 7, 2022
in Agenzie Spaziali, Luna, NASA, News
La capsula Orion sulla cima dell'SLS alla rampa 39B. Credits: NASA/Kennedy Space Center.

La capsula Orion sulla cima dell'SLS alla rampa 39B. Credits: NASA/Kennedy Space Center.

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SLS si trova attualmente al Kennedy Space Center, bloccato alla rampa 39B in attesa della prossima occasione di lancio e soprattutto in attesa di una soluzione. L’ultimo problema rilevato, che ha bloccato il secondo tentativo di lancio del 3 settembre, è stata una perdita di idrogeno nel sistema di alimentazione del primo stadio. Questa perdita si trova nel Tail Service Mast Umbilical (TSMU), un sistema di alimentazione posto alla base del razzo.

Oggi la NASA ha comunicato che sono iniziati dei lavori di riparazione sul quick disconnect o QD, cioè l’ultima parte del TSMU. Si chiama così proprio perché si stacca in modo rapido dal razzo, pochi istanti prima che SLS si sollevi da terra. In particolare verrà sostituita una guarnizione finale su questo elemento. Questa operazione verrà eseguita senza riportare SLS al VAB. 

Il vantaggio di lavorare alla rampa di lancio

NASA ha comunicato che rimanendo alla rampa di lancio dovranno costruire un’infrastruttura temporanea per proteggere SLS dalle condizioni meteorologiche. Il vantaggio, oltre al risparmiare il tempo di trasporto al VAB, è che potranno eseguire dei test in condizioni criogeniche, controllando subito se le riparazioni funzioneranno. Oltre a questo, verranno testate anche tutte le altre guarnizioni degli altri quick disconnect. Per SLS ci sono sette linee di rifornimento (seven main umbilical lines) ognuna con diverse interfacce con il razzo.

A sinistra il Tail Service Mast Umbilical di SLS, a destra il Quick Disconnet. Credits: NASA - DutchSpace
A sinistra il Tail Service Mast Umbilical di SLS, a destra uno zoom sul Quick Disconnet. Credits: NASA – DutchSpace

NASA ha ripetuto ancora che però, in base alle attuali disposizioni dell’Eastern Range, dovranno riportare al VAB il razzo per sostituire le batterie del FTS, il Flight Termination System. Per ora il ritorno al VAB è quindi formalmente ancora “da fare” anche se potrebbe essere più rapido del previsto. Un eventuale ritorno al coperto garantirebbe anche la ricarica di almeno alcuni dei cubesat a bordo del razzo, alcuni dei quali potrebbero avere già ora le batterie scariche.

Nel nuovo aggiornamento della NASA si legge infatti che i team “possono riportare al VAB SLS per ulteriori lavori sulle linee di rifornimento”. Dicono inoltre che la NASA “dovrebbe” riportare il razzo al coperto per sostituire le batterie di SLS. L’uso di questi termini non è casuale, ma significativo di quanto la situazione sia in evoluzione e le decisioni mutevoli.

Per avere nuove informazioni su un possibile periodo di lancio per Artemis 1 dovremo attendere la riparazione della perdita di idrogeno liquido e la decisione finale sul ritorno al VAB. Attualmente, il prossimo periodo di lancio disponibile si apre il 19 settembre e si conclude il 4 ottobre (ma non tutti i giorni sono disponibili). Quello ancora successivo ancora, si apre il 17 ottobre e si conclude il 31 ottobre.

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Tags: ArtemisIdrogenoSLS

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