Il 3 settembre è stato tentato nuovamente il lancio dell’SLS per la missione Artemis 1. Purtroppo non si è potuto proseguire il carico del propellente, in particolare quello dell’idrogeno liquido nel primo stadio del razzo. Gli ingegneri della NASA hanno infatti rilevato una perdita proprio d’idrogeno, che ha bloccato tutte le operazioni.
In una conferenza tenuta poco dopo l’interruzione delle operazioni, la NASA ha confermato che il problema potrà essere risolto direttamente alla rampa di lancio o solamente riportando al VAB il razzo. Questo comporta un periodo di ritardi e la conseguente impossibilità di lanciare nei prossimi giorni. Il periodo di lancio successivo si aprirebbe il 19 settembre, per concludersi il 4 ottobre. Riportare al VAB il razzo ha dei vantaggi, non esponendolo alle condizioni climatiche.
Jim Free, ha confermato che nei prossimi giorni si deciderà quando ritornare al VAB, una manovra obbligatoria per cambiare le batterie del Flight Termination System o FTS. Solamente nei prossimi giorni avremo delle informazioni precise sulle date in cui avverranno queste operazioni. Il ritorno al VAB è certo, ma sia Free che Serafin hanno ribadito che dovranno aspettare i dettagli sui problemi di oggi e sullo status del FTS per confermare il ritorno al VAB e quando avverrà.
Il prossimo tentativo
Durante la conferenza stampa della NASA, il primo a parlare è stato l’amministratore della NASA Nelson. Ha detto nuovamente quello che è stato annunciato dopo lo scrub: “Lanceremo quando potremo farlo in sicurezza. Lanceremo quando pensiamo che sia giusto farlo” ha ripetuto Nelson.
Jim Free, responsabile alla NASA della divisione di esplorazione, ha confermato che non ci sarà nessun tentativo in questo periodo di lancio, che si conclude il 6 settembre. SLS tornerà al VAB nei prossimi giorni, e in base a cosa scopriranno gli ingegneri sulla perdita d’idrogeno, si deciderà quando procedere per il prossimo tentativo. Sempre Jim Free ha dichiarato che probabilmente si procederà al lancio di SLS dopo la partenza della missione Crew-5, attualmente prevista per il 3 ottobre.
Mike Serafin, responsabile delle missioni Artemis alla NASA, ha affermato che la perdita di idrogeno rilevata oggi era particolarmente importante. La perdita è stata rilevata nel QD (Quick Disconnect), una delle tubazioni che si collega al razzo per rifornirlo di propellente. La pressione sul QD, è stato detto da Serafin, è arrivata a 60 Libbre/Metro cubico, mentre il limite strutturale era di 20 Libbre/Metro cubico.
Per comprendere ancora meglio il problema, è stato citato che una quantità del 4% di idrogeno nell’aria circostante il razzo sarebbe preoccupante. Oggi si sono raggiunti valori di tre o quattro volte superiori. La perdita ha raggiunto le dimensioni di circa 20 centimetri. Il carico del propellente alla fine si è fermato quando il serbatoio era carico solamente al 10%.
I problemi di lunedì e sabato
Anche lunedì, oltre al problema al motore numero 3, era stata trovata una perdita di idrogeno, ma non di queste dimensioni. Nel tentativo del 3 settembre si sono tentate tutte le opzioni possibili per ripararla o diminuirne la portata, ma senza successo. Serafin ha ripetuto che in condizioni normali si sarebbe interrotto il carico del propellente anche prima, ma fiduciosi nella soluzione trovata lunedì 29 agosto, sabato si è proseguito ad effettuare tentativi per ripararla.
Sempre Serafin ha ripetuto che la pressione elevata nelle QD di carico dell’idrogeno, sarà una delle cause che verranno studiate come origine della perdita. In ogni caso, già ora ci si aspetta diverse settimane di lavoro, sia che SLS rimanga alla rampa, sia che torni al VAB.
Aggiornamento
In una versione precedente di questo articolo era scritto che SLS tornerà al VAB. Questa decisione, seppur molto probabile, non è ancora confermata dalla NASA e sarà comunicata solamente durante la settimana.
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