L’Agenzia Spaziale Americana, assieme al Dipartimento dell’Energia (DOE) sta lavorando per lo studio di una versione di microreattori a fissione da utilizzare in ambiente spaziale. Questi reattori saranno usati per produrre energia sulla Luna e su Marte, non in condizioni di vuoto spaziale. Il loro scopo sarà garantire una fonte di energia sicura e non limitata alle condizioni atmosferiche.
Durante le prossime esplorazioni superficiali di Luna e Marte, produrre energia sarà fondamentale per gli astronauti. I pannelli solari saranno sicuramente una fonte primaria, ma sul lungo periodo la loro rendita non sarà sufficiente. A questo si aggiunge la necessità di produrre energia in ambienti poco o per niente irraggiati dal Sole, come i crateri lunari o durante condizioni meteorologiche avverse su Marte. In questi casi sarà fondamentale potersi affidare a dei reattori a fissione.
La NASA ha quindi scelto tre diversi design, proposti da tre realtà industriali diverse, che saranno finanziati con 5 milioni di dollari ognuno. Il contratto prevede il supporto alla fase iniziale di 12 mesi di progettazione, per un reattore in grado di produrre 40 kilowatt e in grado di resistere almeno 10 anni in ambiente lunare. Le aziende selezionate sono le seguenti:
- Lockheed Martin. L’azienda lavorerà al progetto in collaborazione con BWXT e Creare.
- Westinghouse. L’azienda lavorerà al progetto in collaborazione con Aerojet Rocketdyne.
- IX of Houston, una joint venture fra Intuitive Machines e X-Energy. L’azienda lavorerà al progetto in collaborazione con Maxar e Boeing.
La fissione nucleare nello spazio
I contratti sono stati assegnati dalla NASA attraverso il Idaho National Laboratory, un laboratorio del DOE. L’Idaho National Laboratory è gestito da una NoProfit e da oltre 60 anni si occupa di gestire progetti di ricerca applicata e per il governo americano nel settore dell’energia nucleare. Nello spazio, lo sviluppo di questi reattori a fissione è un progetto voluto e ricercato dalla NASA da alcuni anni. Non solo però. Ultimamente anche sulla Terra lo sviluppo di microreattori a fissione è un argomento di sviluppo per molte aziende.
I due sistemi saranno decisamente differenti per funzionare sulla Terra o sulla Luna, ma entrambi rappresentano una direzione di sviluppo dell’energia nucleare molto promettente. “Il progetto Fission Surface Power è un primo passo molto fattibile verso la creazione di energia nucleare sulla Luna da parte degli Stati Uniti”, ha dichiarato il direttore dell’Idaho National Laboratory John Wagner. “Non vedo l’ora di vedere cosa riusciranno a fare questi team”.
Una volta che questi primi contratti si saranno conclusi, fra circa un anno, la NASA avrà le informazioni per selezionare un design definitivo da costruire in collaborazione con l’industria e certificarlo al volo. L’obbiettivo è arrivare ad un lancio sulla Luna del primo prototipo alla fine di questo decennio. Lavorare a questi reattori superficiali aiuterà inoltre la NASA e l’industria privata a migliorare nella ricerca di nuove tecnologie di propulsione spaziale nucleare. Ultimamente infatti, la NASA sta sponsorizzando molto la ricerca in questa direzione, che sarà una soluzione centrale per l’esplorazione dello spazio profondo nei prossimi decenni.
Continua a seguire Astrospace.it sul canale Telegram, sulla pagina Facebook e sul nostro canale Youtube. Non perderti nessuno dei nostri articoli e aggiornamenti sul settore aerospaziale e dell’esplorazione dello spazio.