La ISS fotografata dallo Space Shuttle Endeavour nel 2010 durante la missione STS-130. Credits: NASA
Ancora una volta affermazioni storpiate e mal interpretate, oltre alla troppa fretta, hanno portato la stampa italiana e internazionale alla diffusione di una falsa notizia. Oltre a questo si tratta di una non-notizia. Ieri è infatti stata confusa e non contestualizzata una intervista del direttore di Roscosmos alla agenzia di stampa russa TASS. In essa Rogozin afferma che:
” La Russia si impegnerà a mantenere attiva la collaborazione sulla ISS fino al 2024″. Poi che “Una decisione sul futuro della ISS dipenderà da quanto succederà in Russia e attorno a essa” e infine che “Se la Russia decidesse di abbandonare la ISS lo farebbe avvertendo i propri partner con un anno di anticipo”.
Quest’ultima parte è stata in particolare travisata dalla stampa, riporta da molti come un (ennesima) minaccia che la Russia stia lasciando la Stazione entro un anno. Ovviamente non sarà così, per svariati motivi.
Il primo è che, soprattutto da quando è iniziata la guerra in Ucraina, il direttore di Roscosmos ha fatto dell’Agenzia e delle collaborazioni spaziali una ulteriore arma di propaganda.Ogni sua affermazione va quindi filtrata e pesata sapendo questo. Finora la maggior parte delle cose che ha detto negli ultimi due mesi sono false o palesemente provocatorie.
Proprio per questo motivo è ancora più importante fare chiarezza su questo punto, in quanto questa volta sono state mal interpretate delle sue affermazioni vere e fattuali, non delle provocazioni propagandistiche.
A questo si aggiunge il fatto che la Russia ha già confermato la propria partecipazione alla Stazione fino al 2024. Come ha ricordato l’Avv. Antonino Salmeri durante la diretta dal Kennedy Space Center organizzata da Astrospace.it, non avrebbe senso che Roscosmos si ritiri da un progetto che ha già finanziato per quasi altri due anni. Inoltre, sempre l’Avv. Salmeri ha ricordato che il trattato internazionale con cui è stata costruita la ISS prevede già un anno di avviso per qualsiasi partner che voglia lasciare la Stazione.
Questo trattato, chiamato “Space Station Intergovernmental Agreement (IGA)” è stato firmato nel 1998. L’affermazione di Rogozin sull’anno di avviso non è quindi una sua decisione e men che meno una “novità”. Si può leggere qui, mentre il punto in questione è l’articolo 28 comma 1. La spiegazione dell’Avv. Salmeri si può ascoltare dalla diretta seguente, a partire dal minuto 12:00:
Sempre nell’intervista rilasciata all’agenzia russa TASS, vengono riportate le affermazioni del primo ministro Yury Borisov che ricorda come la Russia stia lavorando a una Stazione spaziale nazionale chiamata ROS per il 2025. Afferma inoltre che difficilmente ci sarà disponibilità di budget per mantenere entrambe le stazioni, ma che un periodo di concomitanza fra la ISS e la ROS potrebbe essere necessario anche alla Russia.
È probabile però che la stazione ROS, anche se sarà inizialmente costruita con moduli precedentemente previsti per la ISS, non sarà pronta nel 2025. La situazione economica del Paese non è delle migliori, anzi, e storicamente il governo (Putin) quando si è trovato a dover effettuare dei tagli di bilancio ha spesso colpito il settore spaziale. Questo potrebbe portare la Russia a preferire un prolungamento della ISS invece che rischiare di rimanere mesi o anni senza nessuna presenza umana in orbita.
Inoltre, ricordiamo che in Russia non spetta a Roscosmos e di conseguenza a Rogozin decidere del futuro della ISS, ma che si tratta di una decisione del governo. Rogozin, come lui stesso ha ripetuto più volte, può solamente consigliare una strategia di abbandono del progetto. Se seguirla o meno spetta al Cremlino.
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