Vi sarà sicuramente capitato di ritrovarvi in una zona priva di copertura cellulare. Attualmente l’unica soluzione a questo problema è affidarsi a dispositivi esterni, come le antenne Starlink, in grado di connettersi con specifici satelliti per ripristinare le comunicazioni. Senza dispositivi esterni quindi, il nostro cellulare diventa totalmente inutile.
AST SpaceMobile ha come obbiettivo lo sviluppo di un satellite in grado di comunicare direttamente con i telefoni cellulari. L’azienda texana punta a portare la connessione ovunque senza quindi l’utilizzo di parabole, come quelle di Starlink e OneWeb, o appositi telefoni satellitari. Avere accesso diretto alla connessione satellitare tramite il proprio telefono potrebbe rivelarsi molto utile soprattutto in caso di emergenza, come emerso in quest’ultimo periodo.
AST SpaceMobile è al lavoro su un nuovo satellite che presto invierà nello spazio per effettuare i primi test di comunicazione. Pochi giorni fa è stato firmato il primo accordo con SpaceX per il lancio dell’ultimo satellite di test e per il primo satellite operativo. Sempre con SpaceX l’azienda intendo poi lanciare anche tutti i successivi pezzi della rete di comunicazione. Il piano prevede attualmente una costellazione di 243 satelliti posti in orbita terrestre bassa.
Dal BlueWalker di test al futuro BlueBird
Ad aprile del 2019 raggiungeva l’orbita bassa terrestre, grazie a un vettore indiano, il piccolo satellite chiamato BlueWalker 1. Il cubesat era stato realizzato da NanoAvionics per conto di AST & Science, che successivamente ha cambiato nome in AST SpaceMobile. Il prototipo ha permesso all’azienda di effettuare le prime prove di connessione tramite cellulare, per verificare la validità di tutti i sistemi.
Quest’anno invece assisteremo alla partenza del BlueWalker 3 (BW3) a bordo di un Falcon 9 di SpaceX. Questo satellite sarà molto simile al BlueBird, la versione finale che andrà a formare la nuova costellazione per le telecomunicazioni. Il BlueWalker 3 ha una massa di circa 1500 kg. Una volta in orbita dispiegherà l’antenna raggiungendo così un diametro di 10 metri. Questa è formata da piccole antenne ripiegate sul corpo del satellite in modo che possa essere trasportato all’interno del razzo.
AST ha progettato queste componenti in modo che possano essere realizzate facilmente in serie, abbassando quindi i costi di produzione dell’intero satellite. L’azienda ha infatti intenzione dal prossimo anno d’iniziare a produrre fino a sei BlueBird al mese. Il BW3 e il futuro BlueBird saranno in grado di comunicare con i cellulari grazie all’utilizzo dello standard 3GPP. Secondo quanto dichiarato dall’azienda, la costellazione sarà in grado di garantire connettività 4G e 5G.
Come per tutte le connessioni satellitari, anche AST necessità di gateway, stazioni di terra dislocate in giro per il mondo che invieranno i segnali ai satelliti che poi ritrasmetteranno ai diversi dispositivi. AST SpaceMobile ha iniziato a collaborare con diverse aziende del settore della telefonia mobile tra cui Vodafone. Durante la prima fase del progetto inizieranno a portare questo sistema di connettività nei 49 paesi equatoriali più grandi. Oltre a Vodafone, AST ha stretto accordi di collaborazione anche con l’azienda giapponese Rakuten Mobile e con American Tower.
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