Da qualche settimana è disponibile in Italiano, tradotto e pubblicato da Cartabianca Publishing, l’autobiografia dell’astronauta John W. Young, dal titolo Forever Young. Definirla biografia è però riduttivo, anzi, limitante. Young è stato uno degli astronauti americani più incredibili della storia. Forse è meno conosciuto di Neil Armstrong, o di Buzz Aldrin, primi uomini sulla Luna, ma nessuno ha interpretato la carriera da astronauta e da dipendente della NASA come una vera e propria scelta di vita come ha fatto Young.
John W. Young, nato nel 1930 e morto nel 2018, è attualmente l’unico astronauta ad aver volato su tre mezzi spaziali diversi tutti americani, in tre diversi programmi. All’interno del Programma Gemini, con il quale sono state testate le prime strategie e tecnologie legate al programma Apollo, Young ha partecipato alle missioni Gemini 3 e Gemini 10. Successivamente ha voltato per due volte verso la Luna, prima con Apollo 10, come pilota del modulo di comando e poi come comandante della missione Apollo 16. È diventato così il nono uomo a scendere sulla superficie lunare. Finito il programma Apollo, Young ha partecipato al volo spaziale di collaudo dello Space Shuttle con la missione STS-1 e poi nella missione STS-9.
Una vita per la NASA, una biografia per una carriera
L’arrivo di questa biografia in italiano è una vera occasione per ogni appassionato di spazio. Forever Young non è però una semplice autobiografia. Il testo è stato scritto dallo stesso Young e da James R. Hansen, professore di storia alla Auburn University e autore di First Man, una delle migliori biografie di Neil Armstrong. In quella di Young mancano però molti caratteri tipici delle biografie: gli aspetti personali. Young durante tutto il testo, affronta pochissime volte la sua vita personale, citando sporadicamente la sua famiglia o aneddoti ed eventi più personali. A questo aspetto fa da contrappeso l’incredibile livello di dettaglio tecnico dell’intero testo.
L’astronauta affronta la sua vita dal primo giorno, raccontandoci le sue avventure scolastiche e i suoi primi spostamenti, avvenuti durante una gioventù piuttosto movimentata. Essa è stata caratterizzata prima dalle conseguenze della grande depressione del 1929, poi dalla seconda guerra mondiale. Ci mette poco però per passare al racconto della sua carriera universitaria e poi militare. Entrambi due trampolini di lancio per la NASA. Forever Young, a mio avviso, non è quindi veramente una autobiografia dell’uomo, ma una biografia della carriera di Young. Questo non è certamente un aspetto negativo, ma nemmeno positivo.

La quantità di dettagli, racconti, aneddoti che Young riporta nel testo soddisferà sicuramente qualsiasi appassionato di spazio. Affianco alla precisione tecnica, l’autore racconta infatti anche tantissimi aneddoti, che presentati da un astronauta come lui, con le avventure che ha vissuto, sono racconti a dir poco emozionanti, oltre che ricercati e dettagliati. Volete ad esempio sapere veramente come è andata la storia del panino con la carne salata portato di contrabbando all’interno della Gemini 3? In Forever Young è raccontato. Come avveniva la selezione degli astronauti per gli equipaggi lunari, o come è avvenuto il record per la prima rasatura nello spazio? In Forever Young è raccontato.
Dati i molti dettagli tecnici, Cartabianca Publishing si è affidata anche alla consulenza di Paolo Attivissimo, giornalista e divulgatore e uno dei più grandi esperti italiani di Luna e Programma Apollo; e nel testo si nota. La precisione della traduzione è sicuramente un vantaggio di questo testo.
In conclusione
Forever Young è un libro prezioso per qualsiasi appassionato di spazio e di esplorazione spaziale. Nonostante Young sia ricordato principalmente come uno dei moon walker, in questo testo racconta in modo completo e preciso tutta la sua carriera, conclusa nel 2004 con l’abbandono dalla NASA. Dato il livello di precisione, sia tecnico ma anche aneddotico dell’astronauta, questa autobiografia è quindi diventata quasi un racconto storico dei principali programmi dell’Agenzia Spaziale, con la vita di uno dei suoi più grandi astronauti come collante. Tutto ciò fa di Forever Young un libro forse non troppo leggero, ma incredibilmente interessante. Ci deve essere assolutamente nel bagaglio culturale di ogni appassionato di spazio.
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