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Il Mission Robotic Vehicle di Northrop Grumman partirà nel 2024 con un razzo di SpaceX

Stefano Piccin di Stefano Piccin
Febbraio 22, 2022
in Esplorazione spaziale, News, Space economy
Un render dell'avvicinamento ad un satellite cliente (a destra in color oro) del MRV con un MEP agganciato al braccio robotico. Credits: SpaceLogistics.

Un render dell'avvicinamento ad un satellite cliente (a destra in color oro) del MRV con un MEP agganciato al braccio robotico. Credits: SpaceLogistics.

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Northrop Grumman, attraverso la sua controllata Space Logistics, ha annunciato il lancio del primo Mission Robotic Vehicle (MRV) nel 2024. Questo satellite sarà lanciato insieme a tre diversi Mission Extension Pod (MEP) a bordo di un vettore di SpaceX. L’obbiettivo è raggiungere un satellite in orbita geostazionaria per estenderne la vita operativa. Il cliente della missione è Optus, la più grande azienda di telecomunicazioni dell’Australia. Con l’annuncio della data di lancio, Northrop Grumman ha anche comunicato che il MRV e tre differenti MEP saranno lanciati con un razzo di SpaceX.

Non è stato comunicato il vettore, ma date le masse dei satelliti è plausibile che sia un Falcon 9. Il MRV peserà 3000 kg, mentre i tre MEP avranno una massa di 400 kg ciascuno. Il Falcon 9 è stato già capace di portare in orbita geostazionaria satelliti fino a 7000 kg nella sua versione riutilizzabile.

La missione MRV

Northrop Grumman ha già eseguito missioni di servicing in orbita geostazionaria. Una nel 2020 e una nel 2021, chiamate MEV (Mission Extension Vehicle). In quel caso si trattava di un satellite che si agganciava ad altri, per fornire tecnologia di propulsione ed estenderne la vita operativa. Con la missione MRV la strategia è cambiata completamente.

In questo caso i satelliti sono due, il MRV e i MEP. In questa prima missione verranno lanciati assieme, ma in modo indipendente. Essi raggiungeranno l’orbita GEO in modo separato, attraverso l’uso di propulsori elettrici. Una volta qui il MRV, simile nella tecnologia e nelle dimensioni al MEV, aggancerà un MEP e lo trasporterà al satellite da aggiornare. Questa manovra verrà eseguita con un braccio robotico sviluppato in origine dalla DARPA. Quest’ultimo servirà anche per installare il MEP al satellite, al quale verrà fornita tecnologia di propulsione per estenderne la vita operativa. Una volta eseguita questa manovra il MRV si staccherà e andrà a raccogliere un altro MEP per servire un altro satellite.

Un render dell'avvicinamento ad un satellite cliente (a destra in color oro) del MRV con un MEP agganciato al braccio robotico. Credits: SpaceLogistics.
Un render dell’avvicinamento a un satellite cliente (a destra in color oro) del MRV con un MEP agganciato al braccio robotico. Credits: SpaceLogistics.

Ogni MEP sarà poi in grado di estendere la vita di sei anni per un tipico satellite da 2000 kg. Joseph Anderson, vicepresidente di SpaceLogistics ha affermato che già sei clienti hanno comparato il servizio di estensione dei MEP. Questi saranno installati tutti con un singolo MRV, che sarà in grado di attraccare 30 satelliti durante una vita operativa prevista di 30 anni.

Il cambio di paradigma nella gestione dei satelliti

Con queste missioni Northrop Grumman cambia completamente la gestione dei prolungamenti di missione in orbita geostazionaria. Al contrario dei MEV infatti, i dispositivi MEP sono di proprietà del cliente del satellite da servire, e a lui spetta anche tutta la gestione del satellite in questione. Sono quindi dei dispositivi costruiti da Northrop e venduti al cliente. SpaceLogistics rimane invece proprietaria e responsabile della gestione del MRV.

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Tags: GEOMEVMRVNorthrop GrummanSpace Logistics

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