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Il nuovo satellite italiano COSMO-SkyMed è in orbita

Andrea D'Urso di Andrea D'Urso
Febbraio 1, 2022
in News
Il satellite italiano COSMO SkyMed a bordo del secondo stadio del Falcon 9.

Il satellite italiano COSMO SkyMed a bordo del secondo stadio del Falcon 9.

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È arrivato in orbita con successo il satellite italiano COSMO-SkyMed di seconda generazione (CSG-2), partito alle ore 00:11 dell’1 febbraio. SpaceX ha dovuto rimandare per ben cinque volte questo lancio a causa del meteo poco favorevole. Il quarto tentativo invece è stato interrotto a 33 secondi dalla partenza per la presenza di una nave da crociera all’interno dell’area chiusa al traffico marittimo per ragioni di sicurezza.

Si tratta del secondo satellite di nuova generazione di un sistema composto da quattro elementi. Il lancio è avvenuto dal complesso numero 40 di Cape Canaveral e il CSG-2 ha viaggiato a bordo di un Falcon 9 riutilizzato. SpaceX quindi porta a termine la quarta missione di questo 2022 appena iniziato, con l’obbiettivo di battere il record di lanci annuali dello scorso anno.

L’osservazione della Terra con i radar di COSMO-SkyMed

I satelliti della costellazione COSMO-SkyMed hanno l’obbiettivo di monitorare la Terra grazie all’uso della tecnologia SAR (radar ad apertura sintetica). Si tratta di una tipologia di osservazione che sfrutta i radar per generare delle immagini del suolo con una precisione inferiore al metro. A differenza di altri satelliti che sfruttano fotocamere più tradizionali, i SAR non sono limitati dalle condizioni meteorologiche. Possono quindi ottenere immagini del terreno anche attraverso le nuvole. I satelliti che sfruttano questa tecnologia però necessitano di antenne molto grandi. Per questo CSG-2 dovrà prima dispiegare la propria antenna per poter essere operativo.

📸Do you recognise it? It's the SLC-40 at #CapeCanaveral taken from the first second-generation #COSMO-SkyMed satellite.

🚀From here in a few minutes (00:11 CET) a @SpaceX's #Falcon9 will take off with #CSG2, the second satellite of the constellation's new generation, aboard. pic.twitter.com/NbxbFOJWMs

— Telespazio (@telespazio) January 31, 2022

Il nuovo satellite andrà a supportare il suo gemello arrivato in orbita a dicembre 2019 grazie al vettore russo Soyuz. Per completare la costellazione mancano altri due COSMO-SkyMed, in modo da affiancare i quattro satelliti lanciati tra il 2007 e il 2010 e ormai prossimi alla pensione. I nuovi satelliti sono realizzata da Thales Alenia Space, joint venture italo-francese fra Thales (67%) e Leonardo (33%) che sta costruendo anche i moduli del Gateway e della stazione spaziale di Axiom. L’intero progetto inoltre è finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana, dal Ministero della Difesa e dal Ministero dell’Università e della Ricerca.

COSMO-SkyMed verrà utilizzato sia dalle forze armate che dai civili. Tramite satelliti di questo tipo è possibile osservare e monitorare il territorio sia come sistema di prevenzione che per una migliore gestione dei soccorsi in caso di disastri ambientali. I satelliti orbitano a un’altezza di 619 km e possono acquisire 520 immagini ogni giorno. L’alimentazione è garantita da due pannelli solari realizzati da Leonardo, che ha prodotto anche i sensori per il mantenimento dell’assetto. La commercializzazione dei dati ricavati da COSMO-SkyMed è affidata a e-GEOS, una joint venture tra Telespazio (80%) e ASI (20%).

Da booster laterale del Falcon Heavy al volo in solitaria

Il Falcon 9 utilizzato per portare in orbita il CSG-2 ha una storia molto particolare. Il primo stadio infatti aveva già volato due volte prima di questa missione, ma lo aveva fatto come booster laterale del Falcon Heavy. Il suo numero di serie è B1052 e ha supportato i primi due lanci operativi del vettore pesante di SpaceX. Il primo volo è avvenuto l’11 aprile 2019 con la missione Arabsat-6A, successivamente l’azienda lo ha utilizzato nuovamente con STP-2 del 25 giugno del medesimo anno.

Per quasi tre anni SpaceX ha tenuto il B1052 fermo in uno dei suoi hangar. Durante questo tempo gli operai hanno lavorato per riconvertire il Falcon 9 da booster laterale a vettore in grado di volare da solo. Hanno quindi rimosso gli agganci per collegarlo a booster centrale del Falcon Heavy, rimosso l’ogiva sulla sua cima e sostituita con l’interstadio nero che protegge il Merlin del secondo stadio. È la prima volta che SpaceX esegue un’operazione di questo tipo.

Il CSG-2 però non avrebbe dovuto volare con un Falcon 9, bensì a bordo del nuovo vettore italiano, il Vega C. A causa di diversi ritardi il nuovo razzo di Avio deve ancora effettuare il suo primo volo di test, previsto comunque entro la fine del 2022. Per evitare di ritardare ulteriormente il lancio di CSG-2, a ottobre ASI ha annunciato il lancio mediante il vettore di SpaceX.

Il primo stadio dopo il rientro a terra. Credits: SpaceX
Il primo stadio dopo il rientro a terra. Credits: SpaceX

Continuano quindi le missioni con destinazione l’orbita polare che partono dalla Florida. SpaceX aveva riportato questo tipo di lanci a Cape Canaveral nel 2020 dopo un’assenza durata 60 anni. Grazie alla massa del carico non troppo eccessiva, circa 2205 kg, il B1052 ha potuto conservare carburante a sufficienza per poter atterrare direttamente sulla terraferma. Si tratta quindi già del secondo rientro sulla Landing Zone numero 1 (LZ-1) che vediamo in questo 2022. La LZ-1 si trova a 9 km a sud dal pad di lancio da cui il Falcon 9 è partito.

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Tags: AsiCosmo skymedSpaceXThales Alenia Space

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