Si sta concludendo la causa di Blue Origin contro la NASA, aperta ad Agosto dopo la decisione dell’Agenzia Spaziale Americana di assegnare solo a SpaceX e a Starship il contratto HLS per il prossimo lander lunare. La decisione è stata presa dal giudice federale Richard Hertling, che si è espresso in favore della difesa, quindi della NASA, e della decisione presa dall’Agenzia ad aprile 2021. La causa è stata avanzata da Blue Origin ad Agosto, e presentata alla United States Court of Federal Claims, una corte federale che si occupa di cause contro agenzie governative in merito ad appalti e assegnazioni di contratti.
Le proteste dell’ultimo anno di Blue Origin erano basate principalmente sul fatto che secondo l’azienda, la NASA non avrebbe dovuto selezionare un solo lander. In primo luogo per motivi commerciali, in secondo in quanto non era stato specificata esplicitamente come opzione all’inizio del contratto HLS. Le argomentazioni di Blue Origin sono inizialmente state respinte dal GAO, un ente di sorveglianza per lo stanziamento dei fondi governativi. A esso si era rivolta Blue Origin, assieme a Dynetics, terza azienda partecipante alla prima selezione. Dopo che il GAO aveva certificato la scelta della NASA, Blue Origin ha deciso di rivolgersi direttamente alla corte federale.

Possono riprendere i lavori al programma HLS
La causa avanzata ad agosto da Blue Origin era invece basata anche su obbiezioni al servizio Starship offerto da SpaceX. In particolare si riferivano al sistema di molteplici rifornimenti in orbita, necessari per raggiungere la Luna con Starship. Tutte le argomentazioni di Blue Origin sono state rigettate oggi dal giudice Richard Hertling. La sentenza pubblica dovrebbe essere rilasciata solamente dopo il 18 novembre.
In seguito alla causa aperta da Blue Origin, la NASA aveva inoltre interrotto tutti i lavori sul sistema HLS (la Starship in versione lunare) in collaborazione con SpaceX. Secondo CNBC i lavori dovrebbero però riprendere già da questo lunedì 8 novembre. Blue Origin ha presentato poco dopo una dichiarazione pubblica in merito alla decisione della corte federale. In questo testo viene indicato come l’azienda abbia messo in luce le problematiche di aver scelto un solo lander per arrivare sulla Luna, e rimane disponibile, anche con diversi altri contratti, per favorire il raggiungimento della Luna.
Blue Origin statement on the ruling:
"Our lawsuit with the Court of Federal Claims highlighted the important safety issues with the Human Landing System procurement process that must still be addressed."https://t.co/iX7y2D3Wr7 pic.twitter.com/5e677n1rum
— Michael Sheetz (@thesheetztweetz) November 4, 2021
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