ESA ha firmato un contratto con Surrey Satellite Technology Ltd (SSTL) per l’acquisto dei servizi offerti dalla missione Lunar Pathfinder in programma nel 2024. Il satellite, in orbita attorno alla Luna, avrà lo scopo di assicurare servizi di comunicazione satellitare per altri satelliti più piccoli e per mezzi sulla superficie lunare. Il contratto è stato firmato da David Parker, Direttore dell’Human and Robotic Exploration di ESA, e Phil Brownnet, Amministratore Delegato di SSTL.
Prima volta per ESA
David Parker e Phil Brownnet hanno firmato il contratto il 15 settembre 2021 presso la Royal Society a Londra. Si tratta di un primo importante passo verso le megacostellazioni lunari, obiettivo già più volte comunicato da ESA. La missione Lunar Pathfinder consentirebbe di testare l’idea e offrire una dimostrazione di funzionamento di una rete di comunicazione attorno alla Luna. Le cifre del contratto ammontano a circa 20 milioni di euro per un minimo di cinque anni. Insieme ai servizi di comunicazione, ESA testerà le capacità di utilizzo dei segnali GPS dei satelliti Galileo verso la Luna. Inoltre, a bordo del Lunar Pathfinder l’ESA porterà un esperimento riguardante lo space weather per il monitoraggio delle radiazioni.

Per Phil Brownnet la firma del contratto rappresenta un traguardo rincorso dal 2018, anno in cui SSTL iniziò a proporre il Lunar Pathfinder per scopi commerciali. David Parker ha invece definito l’accordo molto simile al CLPS della NASA. L’Agenzia americana infatti, acquista degli slot liberi a bordo di lander lunari commerciali ma non è coinvolta nel loro sviluppo o nelle operazioni delle missioni. A tal proposito ESA e NASA stanno dialogando in maniera tale che i servizi offerti dalla missione Lunar Pathfinder possano essere utili alle missioni CLPS. In questo modo, i lander che si troveranno “isolati” al Polo Sud della Luna potrebbero essere più facilmente guidati.
Lunar Pathfinder
Lo sviluppo del Lunar Pathfinder da parte di SSTL nasce dall’esigenza di testare e offrire un servizio di comunicazione per le missioni lunari. Il sistema satellitare sfrutterà la banda S e collegamenti UHF per i servizi sulla superficie della Luna e attorno al Satellite; per quanto riguarda i collegamenti con la Terra, invece, utilizzerà la banda X. L’orbiter avrà un peso di circa 280 Kg e opererà, per circa 8 anni in orbita ELFO. L’Elliptical Lunar Frozen Orbit, in sintesi, è una particolare orbita detta “congelata”. Ciò perchè permette a un oggetto spaziale di rimanere in condizioni orbitali stabili per un tempo indeterminato e senza correzioni indotte.

Il Lunar Pathfinder potrebbe costituire innanzitutto una nuova soluzione economicamente vantaggiosa. Questo perchè grazie alla vicinanza dell’orbiter, le attività sul suolo lunare richiederebbero meno potenza. Di conseguenza, eventuali rover potrebbero avere una massa nettamente inferiore e avere un comparto software/hardware meno dispendioso. Al posto di collegarsi direttamente con la Terra i mezzi commerciali sulla Luna sfrutterebbero il satellite come ponte radio.
Non meno importante è la possibilità di avere una guida affidabile per i veicoli spaziali sulla faccia nascosta della Luna e ai poli. D’altra parte, le regioni polari del nostro satellite naturale sono aree di grande interesse per le agenzie spaziali. Il motivo è la potenziale presenza di risorse quali acqua, combustibili e ossigeno.
Verso la costellazione Moonlight
Surrey Satellite Technology Technology Ltd. è una delle due compagnie, con Telespazio, ad aver ottenuto il supporto di ESA a maggio 2021. In questo modo, le due compagnie e i rispettivi consorzi da loro guidati, prenderanno parte al progetto Moonlight. Quest’ultimo ha proprio l’obiettivo di sviluppare una costellazione satellitare lunare.
Parker ha però affermato quanto i due progetti, Lunar Pathfinder e Moonlight, siano separati fra loro. Infatti, non preclude alla possibilità che SSTL possa pensare a un’altra costellazione Moonlight. Il Pathfinder costituisce un primo passo, un importante test in quella direzione. Di sicuro dipenderà molto dagli studi da condurre entro la fine dell’anno sul progetto Moonlight e dagli interessi di ESA nell’accelerare i tempi. Ma mentre il Lunar Pathfinder viene inteso a supporto di missioni robotiche, il Moonlight è pensato a supporto di future missioni umane. E questo particolare è fortemente discriminante quando si parla di tempistiche.
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