Dal cosmodromo di Baikonur è finalmente partito un vettore Proton-M con a bordo il modulo russo Nauka. Un elemento che aspettava di essere lanciato dal 2007. MLM-U Nauka sarà il modulo più grande e complesso dell’intero segmento russo della Stazione Spaziale Internazionale. Ora che è stato lanciato effettuerà otto giorni di manovre in orbita prima di attraccare in modo automatico al nodo nadir del modulo Zvezda il 29 luglio. Venerdì 23 si staccherà dalla ISS la capsula Progress MS-16, portando con se il modulo Pirs, che diventerà il primo elemento della ISS a rientrare in atmosfera. Lascerà il posto a Nauka.
Nauka aggiungerà circa 70 metri cubi di spazio pressurizzato alla ISS. Come dice il suo nome – Nauka è possibile tradurlo come “scienza” in russo – il compito principale di questo elemento sarà aggiungere spazio per esperimenti scientifici. A bordo sono infatti presenti 21 postazioni di lavoro universali (o URM) gli alloggiamenti standard per esperimenti scientifici a bordo della ISS. Oltre a questi ne sono disposti altri 16 all’esterno del modulo.
Oltre a questo, Nauka aggiungerà un nuovo alloggio per cosmonauti, portando il totale del segmento russo a 3. Un aspetto importante in vista dell’utilizzo turistico che anche la Russia intende fare della ISS. All’esterno del modulo ci sarà invece anche un braccio robotico di 11 metri, sviluppato dall’ESA. In questo video il replay della partenza del Proton-M:
Il nome completo del modulo è Modulo di laboratorio multifunzionale Nauka, migliorato, o MLM-U Nauka, una sigla che racchiude una storia particolarmente tormentata.
La travagliata storia di Nauka
Il progetto del modulo Nauka è nato ufficialmente nel 1995, come backup del modulo Zarya. Questo è stato il primo elemento russo lanciato verso la ISS nel 1998, e dati gli alti rischi che comportava il lancio, si scielse di progettare già un backup. Un fallimento dell’immissione in orbita di Zarya avrebbe infatti rallentato di anni l’intero progetto della ISS. Alla fine Zarya riuscì ad attraccare correttamente allo shuttle Endeavour, che lo agganciò al modulo Unity il 6 dicembre 1998. A quel punto Nauka, o FGB-2 come era chiamato allora, era stato costruito per l’80%.
Nel 2004, dopo averlo pensato nuovamente come backup del modulo Destiny, FGB-2 era quasi completo ma inutilizzato. Roscosmos decise allora di trasformarlo in un modulo scientifico per il segmento russo. Tutti i sistemi di backup per Zarya andavano però eliminati, non essendo più necessari. Queste operazioni avrebbero dovuto concludersi con il lancio nel 2007. Nel 2006 il lancio venne però rimandato al 2009, e poi al 2012. Infine, dopo essere stato completato e trasportato al centro di RSC Energia per gli ultimi test, sono iniziati i problemi.

I problemi al sistema propulsivo
Nel 2013 sono stati individuati degli scarti metallici nelle linee del propellente del modulo, che ne hanno comportato il rinvio al 2014 e la restituzione al centro, dove fu costruito il modulo. A questo punto, le operazioni di correzione di questo problema erano particolarmente critiche, e la burocrazia russa ha richiesto che venissero definite come un “aggiornamento” del modulo. Da qui la U nella sigla del nome.
Nel 2013, la nuova data di lancio era stata fissata al 2016, rinviata poi al 2017 per mancanza di fondi. Nel 2017, gli stessi scarti metallici trovati nelle tubazioni sono stati trovati anche nei serbatoi, con il conseguente problema di come trovare una soluzione. I macchinari, i progetti e anche l’intera fabbrica dove fu costruito il modulo non esistevano più.
Si è quindi pensato di rimuovere e ricertificare i serbatoi, o addirittura di sostituirli con dei serbatoi diversi. Alla fine gli ingegneri russi hanno però capito che quello stesso problema, dovuto a difetti di produzione, era probabilmente presente anche nel modulo Zarya, solamente che le apparecchiature di controllo dell’epoca non potevano rilevarlo. E’ stato quindi deciso di procedere lo stesso alla lancio, sostituendo tutte le tubazioni e le valvole che era possibile sostituire.

Un nuovo modulo sulla ISS
Nonostante i molti problemi che Nauka ha dovuto superare, alla fine è riuscito a raggiungere lo spazio, e fra nove giorni eseguirà l’attracco alla ISS. Nelle scorse settimane sono emersi molti dubbi su questo modulo, sopratutto in virtù del fatto che la Russia ad inizio 2021 ha affermato di voler lasciare la ISS nel 2025. Se ancora ci sono dubbi sulla serietà di questo annuncio, è innegabile quanto la storia del modulo Nauka non avrebbe potuto concludersi senza un lancio nello spazio dopo più di 25 anni di progettazione.
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