Dopo un piccolo stop durato un paio di settimane, SpaceX torna a lanciare portando altri 60 satelliti Starlink in orbita. Ora sono 1203 i satelliti dell’azienda californiana che hanno raggiunto lo spazio. La missione Starlink-17 ha subito diversi ritardi prima legati alle pessime condizioni meteo, poi ad alcuni problemi riscontrati con il Falcon 9. Alle 09:24 del 4 marzo, finalmente SpaceX è riuscita a far partire questa missione, programmata inizialmente per la fine di gennaio.
Grazie a questi lanci, continua a crescere la costellazione Starlink, migliorando le prestazioni offerte dal servizio. Già da diversi giorni, SpaceX ha dato la possibilità di prenotare la parabola per poter usufruire di questo tipo di connessione. Quest’anno vedremo la sua diffusione in Europa ed in Italia, ma non è detto che possa arrivare in tutti gli Stati. Nel seguente video il replay del lancio, avvenuto alle 03:24 di mattina in Florida.
I governi contro Starlink
Questa mega costellazione è stata creata con l’intento di rendere internet accessibile in qualsiasi parte del mondo, ma ciò è davvero realizzabile? A livello tecnico, Starlink è già in grado di fornire un’ottima connessione in tutto il pianeta, soprattutto alle latitudini maggiori. Spostandosi verso l’equatore invece, vi sono ancora aree che rimangono scoperte per alcuni minuti, motivo per il quale la costellazione Starlink necessita di molti satelliti in orbita.
I problemi sorgono quando SpaceX deve prendere accordi con i diversi Stati. L’utilizzo di infrastrutture di telecomunicazione è regolamentata da ogni governo nazionale in modo diverso. Questo implica che Starlink probabilmente non arriverà in quei paesi in cui i governi vogliono monitorare e limitare il traffico delle informazioni su internet. È il caso della Russia, dove si sta considerando di emanare una legge per multare coloro che utilizzeranno servizi di connessione esteri. Tali multe andrebbero dai 110 ai 335 euro per i privati cittadini, mentre per le aziende le cifre vanno dai 5570 ai 11140 euro.
L’obbiettivo della Russa è quello di creare una propria rete internet, per poter monitorare tutto il traffico che viaggia attraverso questa rete. Questo tipo di controllo non potrebbe avvenire se le persone avessero accesso tramite aziende esterne e non controllate dal governo. La Russia punta a realizzare qualcosa di simile alla intranet cinese, non accessibile dall’esterno e che dà al Governo il totale controllo sul traffico. Starlink è un sistema che permetterebbe di bypassare parzialmente questi sistemi di controllo, per lo meno in zone confinanti, e per questo diverse nazione ne vogliono vietare l’utilizzo.

Viaggiare con la parabola
In molti ipotizzavano di acquistare la parabola in altri Stati e poi trasportarla nelle aree vietate clandestinamente. La stessa SpaceX, tramite le FAQ pubblicate sul sito di Starlink, specifica che ciò non è possibile. Effettuando l’acquisto, ogni parabola viene associata ad un indirizzo, in un’area che viene definita “cella”. Uscendo dalla propria cella assegnata con la parabola, questa smetterà di fornire il servizio di connessione. Probabilmente SpaceX ha aggiunto questa clausola proprio per evitare che le parabole giungano in aree in cui queste sono vietate.
Tale precauzione però, implica l’impossibilità di viaggiare portandosi dietro il proprio sistema di connessione. Attualmente non può essere quindi utilizzato su camion, camper o navi. È probabile che SpaceX trovi un modo di implementare tale possibilità in futuro. Lo stesso Musk si è aperto all’idea di realizzare proprio una parabola portatile. Si tratta però di un prodotto che vedremo probabilmente tra qualche anno. Per i grandi mezzi di spostamento, SpaceX potrebbe prendere accordi speciali permettendogli di utilizzare la connessione anche durante i viaggi.
Il Falcon 9 più anziano

Per la missione Starlink-17, SpaceX ha selezionato il Falcon 9 più anziano all’interno della propria flotta, il B1049. Questo è stato il suo ottavo lancio, eguagliando il record del B1051. Ora quindi ci sono ben 2 Falcon 9 pronti ad eseguire la loro nona missione. Dopo 8 minuti e mezzo dalla partenza infatti, il B1049 è atterrato senza problemi sulla chiatta Of Course I Still Love You, a 633 km dalla costa di Cape Canaveral.
A differenza della precedente missione, durante la quale SpaceX perse un Falcon 9 durante la fase di rientro, questa volta tutto si è svolto alla perfezione. Solamente grazie a questo Falcon 9, l’azienda di Musk è stata in grado di portare in orbita ben 371 satelliti. Con Starlink-17 è stato stabilito anche un nuovo record di riutilizzo legato alle coperture. Una delle due infatti, aveva volato già 3 volte prima di questa missione. SpaceX quindi è riuscita nell’impresa di utilizzare per ben 4 volte con successo una stessa copertura. Per l’altra invece, Starlink-17 è stato il terzo lancio. Nel tweet seguente il rilascio dei satelliti.
Deployment of 60 Starlink satellites confirmed pic.twitter.com/ta7iXyr7BK
— SpaceX (@SpaceX) March 4, 2021
Ognuna di queste componenti ha un costo di circa 3 milioni di dollari e l’intero fairing rappresenta il 10% del costo totale del razzo. Per recuperare tale componenti, SpaceX ha deciso di schierare le navi GO Navigator e GO Searcher, per tentare di ripescarle dal mare. Le due navi dotate delle caratteristiche enormi reti sono rimaste in porto poiché gli operai stanno effettuando alcune modifiche.
Continua a seguire Astrospace.it sul canale Telegram, sulla pagina Facebook e sul nostro canale Youtube. Non perderti nessuno dei nostri articoli e aggiornamenti sul settore aerospaziale e dell’esplorazione dello spazio.