Le operazioni di aggiornamento e modifica del software di volo della capsula Starliner CST-100 sembrano finalmente giunte al termine. Il loro completamento permetterà alla capsula di volare senza equipaggio (per la seconda volta) verso la ISS nel mese di marzo, nel test di volo Orbital Flight Test-2. Questo test era previsto per il mese di dicembre 2020 e anche Marzo appare come una data non troppo precisa.
Per vedere a bordo gli astronauti della NASA, invece, bisognerà attendere almeno entro la fine dell’anno, se tutto procederà per il meglio. Nella sede di Boeing a Houston, più team all’opera hanno apportato le modifiche e gli aggiornamenti necessari per rendere il software qualificato per il volo. E’ fondamentale che i tempi siano rispettati e le modifiche vincenti, per non lasciare che l’ultimo ricordo della capsula Starliner sia quello legato al fallimentare primo tentativo di volo verso la ISS del dicembre 2019.
Fu proprio il software della capsula a far fallire il test di volo. Ulteriori indagini, condotte da Boeing, NASA e team indipendenti scoprirono però che gli errori e le lacune era più del previsto.
Interventi sul software di Starliner
Il comparto software della capsula è infatti da sempre una “spina nel fianco” per Boeing nel corretto sviluppo della capsula. Il team di esperti ha valutato i requisiti del software di volo di Starliner e svolto delle verifiche con opportuni test. Di fatto, le revisioni sono state condotte in maniera tale che la sede “Avionics and Software Integration Lab” di Houston fosse completamente riconfigurata ed attrezzata per sostenere i test. Tutti gli aggiornamenti sono stati supervisionati dall’Indipendent Review Team, incaricato dalla NASA di controllare il programma di Boeing, parallelamente rispetto alle indagini svolte sull’incidente del dicembre 2019.
Successivamente, i tecnici hanno condotto operazioni aggiuntive per verificare la perfetta integrazione del software col comparto hardware di volo. Infine, gli ingegneri hanno convalidato i simulatori ed emulatori per garantire che i modelli fossero accurati. Dopo queste fasi, il software Starliner ha affrontato vari test per confermare che gli aggiornamenti fossero andati a buon fine. Parliamo di test statici e dinamici all’interno del laboratorio di integrazione del software. A questi, bisogna aggiungere più di un centinaio di fasi che vanno dalle verifiche di un singolo comando a interi scenari di missioni nelle simulazioni end-to-end con il software principale.
Per aspera ad astra
Sono previsti ulteriori test sull’integrazione software ed hardware in collaborazione con “United Lunch Alliance”, provider del veicolo spaziale. L’obiettivo è di rafforzare la parte che concerne i test di qualifica dei componenti specifici. La collaborazione con la NASA aiuterà la Boeing a verificare che il codice di Starliner sia “robusto” e (si spera) questa volta privo di errori anche nelle fasi di attracco e sgancio dalla ISS.
Infine, la capsula Starliner affronterà la simulazione end-to-end del test OFT-2 nella sede “Automotiv Safety Integry Level” della compagnia, utilizzando il comparto hardware di volo e la versione definitiva del software. La simulazione durerà più di qualche giorno e prevederà tutte le fasi dal pre-volo allo sganciamento, passando all’attracco. Come precisato da John Vormer, vice-presidente e responsabile del programma Starliner:” Il completamento dell’OFT-2 ci avvicina al nostro obiettivo finale di trasportare gli astronauti da e verso la ISS quest’anno”.
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