La partenza del vettore Vega della missione VV16. Credits: ArianeSpace, Avio.
Il 3 settembre 2020 Avio ha concluso con successo il volo VV16, portando in orbita ben 53 satelliti nel primo volo ufficiale del programma rideshare SSMS (Small Spacecraft Mission Service). In un mercato sempre più affollato di proposte di lancio, questo servizio di Avio offre alta flessibilità di lancio, assieme ad una condivisione dei costi di lancio fra i vari satelliti. Lo stesso dispenser, progettato da Avio, è una soluzione innovativa, in grado di ospitare satelliti molto diversi fra di loro. Abbiamo raggiunto i portavoce dell’azienda, per porre loro alcune domande proprio su questo servizio, su come si evolverà in futuro, e sui molti altri progetti di Avio.
Il sedicesimo volo di Vega segna il successo della missione inaugurale dell’adattatore per il lancio multiplo di piccoli satelliti SSMS (Small Spacecraft Mission Service). Durante la sua missione ha rilasciato in orbita eliosincrona 53 tra micro e nano satelliti.
Avio come prime contractor del lanciatore VEGA ha gestito tutte le fasi della missione sia durante l’ascesa del vettore che durante le operazioni orbitali al rilascio dei satelliti e del successivo rientro dell’AVUM con a bordo l’adattatore ormai privo del suo carico di piccoli satelliti.
La traiettoria del lanciatore è stata progettata per garantire la frammentazione del AVUM e dell’adattatore durante il rientro diretto in atmosfera in accordo alle regole di sicurezza vigenti.
Una delle peculiarità che conferisce ad SSMS la sua innovativa flessibilità è la possibilità di essere componibile in diverse configurazioni a seconda delle necessità dei clienti partendo da elementi base comuni. La versione che ha volato a bordo di VV16 è definita Flexy-3 ed è un Proof of Concept (PoC) del dispenser che volerà su VEGA-C e che prevede fino a sette configurazioni atte ad ospitare diverse combinazioni di satelliti.
Il vantaggio commerciale e logistico che offre l’innovativo adattatore SSMS è duplice: da un lato il cliente ha la possibilità di condividere il costo del lancio con altri satelliti rendendo quindi lo Spazio accessibile ad una nuova gamma di piccoli operatori dalle limitate disponibilità economiche, dall’altro grazie alla modularità di SSMS è possibile per il cliente usufruire di una frequenza di possibilità di lancio più elevata rispetto ad un lancio dedicato in quanto è sempre possibile adeguare l’adattatore per ospitare una nuova configurazione del carico utile.
Il commercializzatore di VEGA, Arianespace, ha già commissionato ad AVIO altri SSMS da utilizzare nel prossimo periodo. La più frequente applicazione di SSMS sarà in versione Piggy-back, cioè con un satellite principale con al di sotto un certo numero di mini/micro satelliti. Questo tipo di lanci saranno abbastanza frequenti e saranno utilizzati ogni qualvolta le caratteristiche della missione legata al satellite principale lo permetteranno.
Sia i vettori più potenti che teoricamente permetterebbero di lanciare il singolo satellite ad un costo minore, ma aspettando più tempo per permettere a tutti i satelliti necessari a saturare il lancio di essere disponibili, che quelli più piccoli che lanciano ad un prezzo maggiore ma assicurando la data di lancio sono potenziali competitor. AVIO ritiene che di aver realizzato un sistema di lancio che realizza il miglior compromesso tra queste due configurazioni.
Attualmente sono previste 4 opportunità di lancio per i vettori della famiglia VEGA nel 2021, tra cui il volo inaugurale della nuova versione VEGA C.
Il ritardo della partenza di VV16 è stato dovuto alle conseguenze della pandemia di Covid-19 ed alle avverse ed anomale condizioni meteo presso il centro spaziale di Kourou e la stazione di Jeju che più volte hanno imposto il rinvio del lancio.
Attualmente il lancio inaugurale della nuova versione del lanciatore VEGA (VEGA C) è prevista per metà 2021.
La missione inaugurale di Space Rider è prevista a bordo di un vettore VEGA C. La missione Space Rider è attrattiva per tutte quelle applicazioni scientifiche e commerciali che prevedono a bordo esperimenti ad esempio di tipo biologico, microgravità, telecomunicazioni, IOD/IOV che possono sfruttare la permanenza in orbita di un modulo orbitante per 2/3 mesi.
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